GAETA – “Serrande alzate, luci accese e chiavi al Comune”. Sono state oltre un centinaio le attività commerciali di Gaeta che, aderenti alla vivace associazione di categoria “Gaet@t”, hanno aderito martedì e mercoledì sera alla manifestazione nazionale di protesta “Risorgiamo Italia” per stigmatizzare il contenuto dell’ultimo Dpcm del Premier Giuseppe Conte che ha ancora posticipato l’apertura di piccole e medie imprese – per lo più ristoranti, bar, pizzerie, pasticcerie, agenzie di scommesse, discoteche, stabilimenti balneari, negozi di abbigliamento e hi tech – che rappresentano uno dei locomotori di traino dell’economia italiana e di quella di una città turistica qual è Gaeta. E per accendere i riflettori su questa loro drammatica situazione e richiamare l’attenzione del governo nazionale sulle loro problematiche, per di più dopo due mesi di prolungata chiusura, molti operatori commerciali di Gaeta hanno simbolicamente acceso le loro insegne.
Alcuni in lacrime hanno azzardato una scommessa: “Forse, accendendole nostre insegne luminose, l’abbiamo fatto per la prima volta”. In mattinata il vice-presidente e segretario dell’associazione “Gaet@t”, Maurizio Gaudino e Giuseppe Spirito, in rappresentanza del loro presidente Antonio Salone, hanno messo in un cofanetto le chiavi delle loro attività (un centinaio rispetto alle 157 aderenti) e le hanno consegnate al sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano per rivendicare il diritto a lavorare e ad essere sostenuti dal governo nazionale e dalla Regione che – sperano i partecipanti – ascolterà il loro grido di dolore.
Nell’intervista video allegata il segretario Giuseppe Spirito ha illustrato le ragioni della duplice e riuscita iniziativa simbolica: Gaet@t ritiene che le recentissime misure adottate dallo Stato per far fronte alla seconda fase della crisi sanitaria in merito alla riapertura da tante piccole e medie imprese, per di più a condizione familiare, non sono sostenibili per la gestione ordinaria e sul piano degli investimenti economici. Il principale atto d’accusa rivolto alle due istituzioni è di “ignorare e sottovalutare le nostre difficoltà a riaprire alle attuali condizioni che non consentono – ha concluso Spirito – di fronteggiare i notevoli costi accumulatisi in questi mesi e che hanno raggiunto livelli ormai fuori controllo”.
Questi aggravi, sono stati censurati anche dal presidente Salone “che non permettono di riaprire e di garantire quei presupposti economici minimi per guardare al futuro con serenità e con lo spirito imprenditoriale che da sempre contraddistingue le piccole e medie realtà, vista anche la previsione degli incassi che, nella migliore delle ipotesi, si aggirerà intorno al 30% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.”
INTERVISTA Giuseppe Spirito, segretario associazione “Gaet@t”
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