FORMIA – Arriva in consiglio la carica dei morosi contro Acqualatina. Sulla base di oltre 400 firme raccolte, mercoledì sarà discussa nel consiglio comunale di Formia la proposta di delibera di iniziativa popolare contro il distacco dei contatori o la riduzione del flusso idrico messa in campo dalla società mista che gestisce le sorgenti, gli impianti e gli utenti dell’Ato 4.
“Tali esecuzioni – si legge nel deliberato – contrastano con il principio per cui la disponibilità e l’accesso all’acqua potabile per il soddisfacimento dei bisogni individuali e collettivi costituiscono diritti inviolabili e inalienabili della persona umana, diritti universali non assoggettabili a ragioni di mercato; le stesse esecuzioni contrastano con il principio per cui che l’acqua è un bene comune di proprietà collettiva essenziale per la vita”.
Si citano poi alcuni dispositivi giuridici favorevoli ai cittadini.
“Il Tribunale di Latina con la sentenza del 13/07/2006 ha giudicato vessatoria e lesiva dei diritti dei cittadini la pratica del distacco della fornitura senza preventiva disamina delle situazioni specifiche e tutela delle fasce deboli. Il Tribunale di Castrovillari ha stabilito che la morosità dell’utente non è una motivazione sufficiente a giustificare il distacco dell’utenza soprattutto perché in contrasto con l’articolo 2 della Costituzione Italiana (sentenza n.5811 del 30/11/2012). Sempre su questo binario altri Tribunali (Ordinanza del Tribunale di Enna del 9/9/2004, Provvedimento del Tribunale di Tempio Pausania del 6/7/2012, Decreto del Tribunale di Bari, ecc…) hanno affermato che “la sospensione della fornitura di un bene primario come l’acqua appare sproporzionato a fronte di un inadempimento pecuniario”, di fatto delegittimando il meccanismo del distacco dell’utenza”.
Di qui la proposta ai consiglieri comunali di Formia di conferire mandato al sindaco e alla Giunta Municipale di diffidare dal continuare la pratica dei distacchi e riduzioni del flusso idrico attraverso l’intervento sui contatori. Tale pratica dovrà essere eliminata anche dalla carta dei servizi, per cui, se passasse la delibera, l’amministrazione comunale dovrebbe intervenire presso l’Ato 4 per modificarla.