SUD PONTINO – Il suo impegno è tra i più onerosi della sua apprezzata carriera, riorganizzare l’intero comparto sanitario ed ospedaliero di mezza provincia di Latina, studiare il nuovo e futuro modello di sanità pubblica in attesa che termini l’emergenza epidemiologica del Covid-19 e, poi, perché no, tentare di riempire una scatola (in termini di materiale umano, potenziamento tecnologico e,dunque, di opportunità per i cittadini utenti…) svuotata dall’ormai archiviata stagiona – almeno si spera – dei “tagli”. Giuseppe “Pino” Ciarlo, 60 anni il prossimo 9 agosto, è stato nominato dal direttore generale dell’Asl di Latina Giorgio Casati il nuovo direttore sanitario di ben tre ospedali della provincia, “Alfredo Fiorini” di Terracina, “San Giovanni di Dio” di Fondi e,più, a sud, il “Dono Svizzero” di Formia.
La governance della sanità pontina probabilmente ha scelto uno dei suoi migliori “player” a disposizione per ridisegnare la geografia dell’offerta ospedaliera del dopo Covid 19 ipotizzando la nascita,seppur simbolicamente, di un unico presidio, a sud, che si affianchi, a nord, con il “Santa Maria Goretti” di Latina. La nomina di Ciarlo s’inserisce in questa ipotesi aziendale mentre la politica – come il caso di Formia e dell’intero Golfo – continua a palesare ritardi (si sono decisamente aggravati e accumulati in concomitanza dell’emergenza Coronavirus) nel non avere una visione comune sull’obbligo di difendere e rilanciare la funzionalità di quello che si ha: l’ospedale Dono Svizzero per esempio. Uomo delle istituzioni, Ciarlo avrà anche questo onere: dialogare e subito con i rappresentanti delle comunità locali (e non solo) ma anche con le altre articolazioni del territorio quali sono i medici di base ed il terzo settore.
Originario di Sezze dove ha cominciato a muovere i suoi primi passi politici e professionali all’ombra del consigliere regionale del Pds Titta Giorgi (nel centro lepino è sempre di moda la massima popolare “Prima Sezze e poi tutto il resto”), Ciarlo ha acquisito nel corso degli anni (il suo primo incarico è datato 1989,un anno dopo la laurea e quattro prima della specializzazione presso l’Università di Reggio Calabria, come assistente medico presso il reparto di chirurgia generale dell’ospedale di Sezze-Priverno) un’apprezzata autorevolezza che gli ha consentito di arricchire un cursus honorum in cui c’è di tutto: l’attività medica ma anche dirigenziale , di consulente tecnico d’ufficio di alcuni Tribunali, di specialista sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, di medico di società sportive e finanche… di giornalista. Se la sua formazione culturale ha una genesi, l’Azione Cattolica nella “rossa” Sezze, sul piano politico Ciarlo ha frequentato molto il Centro – è stato a lungo uno dei più importanti dirigenti provinciali della Margherita – per poi diventare molto coraggiosamente un punto di riferimento di Forza Italia nella “Stalingrado” della provincia di Latina diventandone vice sindaco nel mandato amministrativo (primi anni Duemila) del compianto Lidano Zarra, anch’egli medico per mestiere. Un’altra capacità del dirigente di Sezze è sempre stata quella di dialogare molto proficuamente con la classe politica che, direttamente o indirettamente, garantiva,a livello provinciale e regionale, il sistema –Asl. La Margherita,come fiore, ha tanti petali e sul piano politico a Latina uno di questi è stato un giovanissimo consigliere comunale. Claudio Moscardelli ne ha fatta di strada fallendo sì l’appuntamento con la conquista del palazzo municipale di piazza del Popolo ma centrando un posto al consiglio regionale del Lazio (di cui è stato potente presidente della commissione urbanistica) e a Palazzo Madama. Ora Moscardelli guida “soltanto” il Partito Democratico provinciale di Latina.
La carriera recente di Ciarlo, intanto, ha avuto una svolta dal 2011 al 2013 quando ha svolto le funzioni di direttore generale regionale vicario presso la direzione “Programmazione e risorse del sistema sanitario regionale” della regione Lazio,di manager facente funzioni e di direttore sanitario aziendale presso l’Asl Roma 3 e, in ultimo (prima della sua ultima nomina da parte di Casati),di direttore del distretto 4, quello di Fondi e Terracina, dopo essere stato sostituto presso il Distretto 1 dell’Asl,quello di Latina. Ma è stato sempre il territorio il pane companatico di “Pino” Ciarlo guidando per nove anni, dal 2009 al 2018,l’Unità operativa complessa sulle fragilità e non autosufficienze dell’Asl (il servizio che ab origine trattava l’integrazione socio-sanitaria), e, in precedenza, quella di Igiene e sanità pubblica. Nell’era del Covid 19 Ciarlo dovrà sostanziare la sanità pubblica sul territorio centrale e meridionale della provincia laddove la pandemia ha avuto inizio – il primo contagio è stato censito il 1 marzo al “Dono Svizzero” di Formia nel confronti del quale la politica comprensoriale non riesce a rivendicare un giusto peso contrattuale nei confronti dell’Asl – e ha provocato (il caso del cluster di Fondi) più danni e conseguenze in termini di vite umane e di contagi. Per quanto riguarda Formia Ciarlo raccoglie l’ottimo lavoro di coordinamento approntato in piena tempesta e lasciato dal facente funzioni Pasquale Montesano che, sostituto da anni della dottoressa Marina Capasso, ha dovuto dalla sera alla mattina allestire una task force in cui è stato determinante il ruolo dei dirigenti primari. Due su tutti: Paolo Nucera del Pronto Soccorso e Gennaro Di Fazio di rianimazione. E un primo e doveroso pensiero al lavoro oscuro svolto in questi due mesi terribili dal dottor Montesano per guidare uno degli ospedali più covidizzati della Regione l’ha rivolto Pino Simeone, il consigliere regionale di Forza Italia presidente della commissione sanità alla Pisana, di cui ha tessuto le lodi “per l’eccellente lavoro svolto”.
Che Ciarlo sia una garanzia per il futuro management della sanità del comprensorio meridionale della provincia di Latina lo ha tenuto ancora a sottolineare Simeone: “Si tratta di una persona che conosco da tantissimi anni e con cui ho avuto modo di interloquire in numerose circostanze. In particolare riconosco il suo grande attaccamento alle istituzioni. Le strutture ospedaliere del centro e del sud pontino avranno la fortuna di essere guidati da una persona capace e competente. Un professionista di cui si sente grande bisogno specialmente in una fase drammatica come quella attuale, caratterizzata da un’emergenza epidemiologica che necessita di figure esperte e all’altezza della situazione. Il dottor Ciarlo è atteso da un duro compito, ma sono convinto che gli utenti di Formia, Fondi e Terracina siano in buone mani”.
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