FORMIA – Acqualatina, in una recente relazione inviata ai Comuni dell’Ato4, ha esplicitato nuovamente la propria intenzione di installare impianti di dissalazione presso il porto di Formia, “in caso di crisi idrica”. Un argomento che ha messo in agitazione l’intero mondo politico formiano.
“E’ bene parlarne e subito – dichiara il sindaco Paola Villa – Dopo la riunione dell’Autorità di Bacino Distrettuale (Osservatorio Permanente sugli utilizzi idrici) del 20 Aprile scorso e quella successiva del 27 aprile, fatta dopo le mie dichiarazioni, sull’enorme criticità degli approvvigionamenti idrici improntati dal gestore AcquaLatina, dopo la “crisi idrica” del 2017 e non ancora realizzati, cosa abbiamo chiaro:
– i pozzi ” 25 Ponti” dovevano dare una riserva d’acqua di 300l/sec, invece oggi, anzi quando saranno terminati tutti e 4 i pozzi, forse ne daranno 100l/sec, per un costo di 1.617.000,00 euro;
– dal monitoraggio del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Roma ci potrebbe essere presenza di mineralizzazione idrica, sali nell’acqua;
– ancora manca una relazione conclusiva dell’asl sulla qualità dell’acqua dei pozzi e non dimentichiamoci che il 7 marzo scorso nell’acqua del pozzo Tulliola c’erano i batteri e microrganismi;
– la condotta Cellole-Minturno i cui costi totali ancora non riusciamo a sapere, anche perché sarebbe interessante sapere quanto stia spendendo AcquaCampania, perché non si crede alla “generosità” in materia di gestione dell’acqua, per la costruzione del tratto della tubatura che sta sul versante Regione Campania, non sappiamo quanto costerà un metro cubo di acqua di questa tubatura, eppure lo abbiamo chiesto al tavolo tecnico con il prefetto, durante le assemblee dell’Ato4 e infine durante la riunione di Bacino;
Cosa ancora più grave, il gestore allega senza però farne menzione durante la riunione, tra i documenti un ultimo foglio con un disegno del nostro Molo Vespucci e un miniskid (dissalatore) e la dicitura ” nel caso di carenza idrica e conseguentemente necessità di approvvigionamento aggiuntivo, e di indisponibilità della condotta Cellole Minturno per sopravvenuti impedimenti, sarà necessario valutare una soluzione alternativa, anche di natura temporanea”, un dissalatore-Skid.
Formia si è già espressa in tutte le sue sedi: NO AI DISSALATORI, non ci sono altre valutazioni di sorta.
Certo sarebbe interessante, da parte di chi ne ha le competenze, ad esempio la Segreteria Tecnico Operativa dell’ATO4, fare una dettagliata rendicontazione degli oltre 5 milioni di euro dati dalla Protezione Civile perché si affrontasse la “crisi idrica”.
Sull’argomento è intervenuto anche il consigliere comunale del Partito Democratico, Claudio Marciano, che dice no all’installazione dei dissalatori. “Acqualatina – dichiara l’esponente del centrosinistra – in una recente relazione inviata ai Comuni dell’ATO, ha esplicitato nuovamente la propria intenzione di installare impianti di dissalazione presso il porto di Formia, “in caso di crisi idrica”. Ma che la crisi ci sarà ormai è purtroppo probabile: i dati pluviometrici sono talmente gravi da prefigurare uno scenario uguale, se non peggiore, di quello del 2017, a meno di un improbabile Maggio pluvio. E le contraddizioni che generano l’emergenza, a partire dallo stato pietoso delle condotte, sono rimaste invariate.
Contro i dissalatori la precedente amministrazione, grazie al supporto dell’Università La Sapienza e dei cittadini, ingaggiò una battaglia politica e legale che sventò il rischio di insediarli proprio al Molo Vespucci. E’ assolutamente necessario che il Comune di Formia si attivi in tutte le sedi istituzionali e legali per tutelare gli interessi della città e del Golfo, con la stessa incisività. Purtroppo questa mattina in Commissione Ambiente abbiamo perso l’occasione per dare mandato alla Sindaca di procedere con una diffida legale immediata ad Acqualatina, a causa dell’astensione da parte di una forza politica di maggioranza, legata a livello provinciale a Forza Italia, su una proposta fatta dalla maggioranza stessa.
E’ pertanto urgente che si tenga un Consiglio Comunale sul tema dell’emergenza idrica. In quella sede dovremo capire se il livello di dispersione idrica dal 2017 ad oggi è rimasto invariato (80%), se le manutenzioni straordinarie e ordinarie promesse sono state effettivamente realizzate, quale posizione intende assumere la maggioranza verso Acqualatina e quali misure possono essere messe in campo per lenire gli effetti di un’emergenza idrica dentro un’emergenza Covid. Infine, un Consiglio Comunale è necessario per rilanciare il tema della ripubblicizzazione del servizio idrico integrato, che da mesi, se non anni, è finito nel dimenticatoio”.
VIDEO Intervista a Claudio Marciano