GAETA – Una sentenza della magistratura amministrativa potrebbe accelerare, dopo anni di attesa, il via alla riqualificazione del water front in località Calegna a Gaeta secondo quanto prevede il piano “Frattasi” dal nome dell’ex Prefetto di Latina ed ex commissario Prefettizio dei comuni di Fondi e, appunto, Gaeta. E’ quella della quinta sezione del Consiglio di Stato che ha attribuito all’Autorità di Sistema portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale la proprietà e la disponibilità di uno dei più noti e storici siti produttivi della città nel settore, i “Cantieri Navali del Golfo”.
I giudici di secondo grado hanno accolto un ricorso dell’ex Autorità portuale del Lazio e anche del Ministero delle Infrastrutture che, assistiti dall’Avvocatura dello Stato,con cui hanno chiesto ed ottenuto la riforma della sentenza della terza sezione del Tar di Roma del 16 aprile 2019 che, invece, rigettava un provvedimento dell’Authority circa il rinnovo della concessione demaniale marittima ma anche lo sgombero ed il ripristino della stessa area. Di questo contenzioso sono stati protagonisti l’ex Autorità portuale del Lazio e la curatela dei Cantieri navali del Golfo che, dichiarati falliti il 5 dicembre 2013 per una gravosa situazione economica e debitoria, era rappresentata dall’avvocato Rosa Romano. Nonostante il fallimento,la curatela rappresentante l’assemblea dei creditori dei Cantieri Navali del Golfo aveva chiesto di subentrare nel titolo concessorio per la gestione degli strategici 4800 metri quadrati in località Calegna.
Ma l’ex Autorità portuale del Lazio disse di no per due ordini di motivi: non erano stati mai versati negli ultimi due anni dalla proprietà dei Cantieri navali del Golfo (la famiglia Caputi di Roma) canoni demaniali per i quali è pendente un procedimento davanti il Tribunale civile di Civitavecchia per un credito lievitato a 98mila euro e, poi, perché, l’area – contrariamente a quanto prevede l’articolo 47 del Codice della Navigazione – versava e versa in una situazione di completo abbandono. Il Tar aveva accolto l’istanza del curatore fallimentare sulla scorta di un piano di rilancio che, proposto da un ex dipendente interessato a formalizzare l’affitto di un ramo d’azienda, avrebbe dovuto ricevere – cosa non avvenuta – l’autorizzazione dell’ex Autorità portuale.
La sentenza del Consiglio di Stato è stata eseguita nei giorni scorsi e i tecnici dell’ex Autorità portuale del Lazio, informando le forze dell’ordine e lo stesso comune di Gaeta, hanno ottenuto la disponibilità materiale dei Cantieri navali del Golfo, un’area che,su espresso auspicio del presidente Francesco Maria DiMajo e del dirigente della sede di Gaeta dell’Asdp Lucio Pavone, potrebbe diventare determinante per l’inizio,dopo anni di attesa, del processo di riqualificazione, ambientale e funzionale,dell’area in località Calegna che ospita da sempre alcuni dei più importanti cantieri navali e nautici di Gaeta e dell’intero comprensorio.
Intanto è pendente, davanti al Tar-sezione di Roma, un altro contenzioso con il curatore fallimentare Rosa Romano dei Cantieri Navali del Golfo. Riguarda il mancato rinnovo nel 2019 della concessione demaniale marittima del piazzale gestito dalla famiglia Caboto lungo la strada regionale Flacca, in località Conca, nei pressi dell’ex cantiere navale Italcraft. Il rinnovo del titolo concessorio era stato formalizzato nel 2018 dopo la formalizzazione del pagamento dei canoni arretrati ma le continue inadempienze economica e lo stato di abbandono dell’area hanno convinto i tecnici dell’ex Autorità portuale ad optare per il mancato rinnovo della concessione. A chiedere il coinvolgimento del Tar è stato il curatore fallimentare Romano ma l’Autorità di Sistema portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale spera che anche quel piazzale finisca,come l’area del cantiere di Calegna, nella sua disponibilità immobiliare.