FORMIA – E’ rimasto rigorosamente in silenzio nel corso dell’interrogatorio di garanzia A.S., l’imprenditore di 53 anni di Formia, commercialmente molto attivo nella vendita di pneumatici lungo la superstrada per Cassino, che era finito ai domiciliari la scorsa settimana su disposizione del Gip del Tribunale di Napoli Nord Vera Iaselli con le ipotesi accusatorie di associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale e di altri reati tributari, tra cui il riciclaggio dei proventi illeciti.
L’uomo è tornato questa mattina presso la caserma sede del gruppo di Formia di Guardia di Finanza dove era stato accompagnato dagli agenti del Capitano Nicola Maglione dopo avergli notificato l’ordinanza di custodia cautelare richiesta dal sostituto procuratore Valeria Palmieri e riguardante complessivamente cinque persone. Per rogatoria l’imprenditore formiano doveva essere sentito dal Gip del Tribunale di Cassino Domenico Di Croce ma, nonostante la corposa ordinanza di custodia cautelare di ben 103 pagine, la sua difesa – rappresentata dall’avvocato Vincenzo Macari – ha optato per la possibilità di avvalersi della facoltà di non rispondere. E una ragione, processualmente fondata, A.S. l’ha avuta: a causa del blocco del sistema giudiziario, provocato dal Covid 19, che ha interessato anche la cancelleria del Tribunale di Napoli Nord, a distanza di quasi una settimana dagli arresti non tutti gli indagati hanno ricevuto le carte prodotte dalla Procura.
Si è trattato senz’altro di un ritardo materiale e logistico che la difesa del 53enne cercherà di colmare preannunciando un probabile ricorso davanti al Riesame dove avrà la possibilità di capire quante frecce la Procura partenopea, dopo l’attività investigativa compiuta dalle Fiamme Gialle, avrà inserito nel suo arco. Contrariamente ad A.S. ha accettato di rispondere alle domande del Gip Di Croce F.D., di 67 anni, l’uomo che, difeso dall’avvocato Andrea Mandalà, è stato il destinatario dell’obbligo di dimora a Minturno dove vive da anni perché ritenuto un fiancheggiatore di A.S.e di M.L., di 48 anni, di 48anni, di San Marcellino, in provincia di Caserta. Secondo le ricostruzioni investigative della Guardia di Finanza, caratterizzate dall’analisi dei flussi di danaro riconducibili agli indagati e alle società da loro controllate e dallo svolgimento di intercettazioni telefoniche e servizi di osservazione, i due arrestati di Formia e di San Marcellino – insieme ad altre tre persone, destinatarie dell’obbligo di dimora – dal 2012 sino a poche settimane fa avrebbero acquistato, attraverso società italiane rivelatesi cartiere, stock di pneumatici in Belgio ed in Olanda dove l’Iva, non prevista, è a carico,come in tutti i paesi dell’Unione Europea, delle società acquirenti.
Gli imprenditori finiti ai domiciliari hanno rivenduto i pneumatici sul territorio di competenza ma applicandovi l’Iva, imposta che non era stata versata a monte dalle società cartiere nel frattempo dichiarate estinte. Secondo la Procura ed il gruppo di Formia della Guardia di Finanza il mancato versamento dell’Iva avrebbe provocato allo Stato una maxi frode fiscale di otto milioni di euro a fronte della quale,su decisione della Procura di Napoli Nord, sono stati operati sequestri di danaro e di beni mobili ed immobili.