FORMIA – “Oltre a responsabilità politiche, che sono evidenti e sotto gli occhi tutti, andrebbero promosse diverse verifiche interne all’intero dell’apparato burocratico dell’ente che, in caso positivo, andrebbero essere stesse personalizzate”. Che l’Atp, la società cooperativa che da quasi un trentennio gestisce il trasporto pubblico locale (Tpl) a Formia sia sull’orlo del fallimento, è un fatto drammaticamente risaputo. Gli stipendi al personale non vengono pagati da mesi, la situazione finanziaria è così grave che non ci sono i soldi nemmeno per il carburante.
L’emergenza Covid è indubbiamente una delle cause di questo disastro, ma non è l’unica. I bilanci dell’Atp sono in rosso da tre anni. A denunciarlo è il capogruppo del Pd al comune di Formia Claudio Marciano che si affianca alla protesta della zona del sud-pontino della Cgil e al legale dell’Atp, l’avvocato Gianfranco Testa, secondo il quale il Comune ha nella disponibilità le risorse economiche della Regione Lazio che i Comuni, come quello di Formia, avrebbero dovuto assegnare “senza indugio” alle società concessionarie del servizio. Marciano, che della quarta Giunta di centrosinistra di Sandro Bartolomeo è stato anche assessore alla sostenibilità urbana (e dunque ai trasporti), l’ha rivelato in un post su facebook di un funzionario dell’assessorato ai trasporti della Regione Lazio.
“A dire il vero – scrive Nicola Passanisi – la Regione ha già erogato il 40% delle somme del 2020 al Comune che dovrebbe girare il contributo all’azienda come peraltro già scritto in due distinte note ai comuni del Lazio. Il Trasporto pubblico è di competenza esclusiva del Comune, la Regione – ha aggiunto Passanisi – eroga esclusivamente un contributo per la gestione del servizio. La nostra direzione trasporti è stata chiara. Il Comune di Formia può benissimo liquidare al proprio concessionario il 40% di quanto già stanziato in attesa di ricevere la seconda tranche, sempre del 40%, nel mese di maggio. I contratti del servizio del trasporto pubblico locale per l’anno 2020 – ha aggiunto Passanisi – come peraltro previsto nei provvedimenti anti Covid approvati dalle Camere all’articolo 93 vanno pagati per intero, al di là dei servizi effettivamente svolti”.
Secondo alcune indiscrezioni una determina di liquidazione del 40% concesso dalla Regione Lazio e approntata della responsabile della Polizia Locale Rosanna Picano sarebbe stata “bloccata” in extremis dallo zelante segretario generale del comune Alessandro Izzi. Questo stop l’ha confermato, sempre in un post su facebook replicando a Marciano, il sindaco Paola Villa: “L’azienda chiede un’anticipazione sul chilometraggio non fatto, di circa 150mila euro, sul quale ci stiamo confrontando con la Regione in quanto per qualsiasi tipo di anticipazione del pagamento dei chilometraggio non effettuato è stata coinvolta la commissione. Lo ripeto – ha aggiunto il sindaco di Formia confermando quanto detto venerdì capigruppo nella conferenza – la liquidazione all’Atp di quanto dovuto è stato già effettuato nella seconda metà di marzo. Tutte le fatture emesse sono state saldate. Oggi i lavoratori dell’azienda vanno assolutamente salvaguardati e bisogna trovare il modo di erogare somme per i chilometri non fatti che andranno scomputate successivamente, quando a fine anno si farà la rendicontazione”.
Che il Comune debba interloquire più efficacemente con la Regione Lazio lo sollecita di nuovo il capogruppo del Pd Marciano: “La Giunta Villa ha il dovere di garantire la continuità del servizio e di tutelare il più possibile i lavoratori. È impensabile che, proprio nel momento di maggiore bisogno, con l’esigenza di ripensare la mobilità urbana nella fase 2 del Covid, a Formia fallisca il trasporto pubblico. Anche se la competenza sul Tpl è prevalentemente regionale, il Comune ha la responsabilità della sua tenuta a livello territoriale, e l’amministrazione ha il dovere di adottare atti fuori dall’ordinario, anche contro il parere della burocrazia per evitare il collasso del sistema”.
Per i Dem il servizio va ripensato nel medio e lungo termine. L’Atp è in proroga da anni, l’azienda ormai non esiste più e il mercato privato sul Tpl è poco sviluppato: “La gestione del trasporto deve essere pubblica e andrebbe integrata a quella della sosta: bisogna pagare con i proventi dei parcheggi gli investimenti sui trasporti, se vogliamo incentivare il loro utilizzo. C’era nel nostro programma, e parimenti in quello dell’attuale maggioranza, che però lo ha totalmente disatteso. Ora che la sosta è stata scelleratamente privatizzata, restano comunque i circa 400mila euro dei proventi garantiti dalle royalties delle strisce blu, che – secondo Marciano – possono essere reinvestiti nel Tpl. Va inoltre approvato il Put, il piano urbano del traffico, su cui abbiamo lavorato anni, con l’allegato piano trasporti, che prevede una revisione delle attuali linee e fornisce numeri chiari su come riarticolare la gestione industriale del servizio.”
Al di là della mera polemica politica, i bus dell’Atp da un giorno all’altro potrebbero non partire più dal deposito della società nell’area industriale di Penitro. La società versa in una situazione finanziariamente complicata e la liquidazione di cui faceva cenno il sindaco è stata assorbita da un noto istituto di credito per alcune pregresse anticipazioni. La situazione è sull’orlo del baratro e non ci sarebbero neppure la liquidità sufficiente per l’acquisto del carburante sufficiente per garantire il servizio essenziale. Il legale della società, l’avvocato Gianfranco Testa, ha pronta una lettera da inviare al Prefetto e alla Corte dei Conti mentre una proposta della Cgil, tendente a far anticipare al Comune alcune delle mensilità arretrate a favore dei dipendenti dell’Atp, non ha avuto un esito positivo. Formia – si sa – è una città che riesce a fare a meno, figuriamoci di un dignitoso servizio di trasporto pubblico locale.