FORMIA – Il mondo amministrativo, sociale, culturale e sportivo di Formia è in lutto in seguito alla prematura scomparsa di Alberto Rossini, il dipendente dell’amministrazione comunale che ha cessato di vivere improvvisamente nella serata in cui con la famiglia avrebbe dovuto festeggiare i suoi primi 59 anni. E invece la triste scenografia del suo compleanno, tanto atteso dalla sua adorata Franca e dai suoi tre figli, Salvatore, Roberto e Luca, è lo stato l’Ospedale “Dono Svizzero” dove l’uomo si era recato perché dal pomeriggio non stava bene.
Alberto aveva accusato strani dolori al petto e, sorpreso di quanto gli stava accadendo, ha chiesto di capire meglio. Ma è stato tutto maledettamente inutile: il dipendente comunale si accasciava a terra fulminato da un infarto in corso chissà da quando… Inutili sono stati i tempestivi tentativi di rianimarlo da parte del personale medico e infermieristico dell’ospedale cittadino: Rossini aveva cessato di vivere per un arresto cardiocircolatorio.
La notizia della sua scomparsa si è subito diffusa nel quartiere in cui era nato e cresciuto, quello di Mola, in città e nel resto del sud pontino dove Rossini era conosciuto e ben voluto per le sue molteplici attività che ha sempre svolto in maniera volontaristica e di servizio. L’ultima è stata quella di presidente del Formia Calcio, un ruolo che, chiestogli dalla precedente amministrazione comunale, avrebbe desiderato di ricoprire chissà da quando, probabilmente era un sostenitore biancoazzurro frequentante senza eccessi della mitica curva Coni dell’ex stadio San Pietro. Rossini dava una mano laddove poteva, dall’associazionismo cattolico della sua parrocchia che l’ha plasmato, quella dirimpettia a casa sua di San Giovanni Battista, a quella culturale e musicale della “Giacomo Puccini” dell’infaticabile presidente Giuseppe Purificato.
Formia oltre vent’anni fa era diventata per quasi un mese, in piena estate, la capitale italiana della musica lirica e sinfonica grazie a quell’indimenticabile rassegna, il “Luglio Formiano”,alla quale la politica ha voltato in fretta le spalle. Rossini era diventato il braccio armato del presidente Purificato, sia nella gestione dei contatti con i più importanti complessi bandistici e cantanti invitati, che nell’organizzazione materiale delle esibizioni in quella “bomboniera” che solo Formia può vantare, Piazza Santa Teresa. Rossini – che aveva anche un talento artistico, suonava il sax ed era anche pittore – con la sua innata e talentuosa fantasia era capace di rendere raffinati ed eleganti i manifesti promozionali della manifestazione. Insomma era lui che graficamente li ideava e realizzava meritandosi gli attestati di stima e di apprezzamento di tanti professionisti e addetti ai lavori.
Di questa creatività se n’era accorto anche il suo datore di lavoro, il Comune di Formia, di cui era diventato dipendente dalla giovanissima età. La sua disponibilità, il suo senso del dovere e altruismo avevano trasformato Alberto Rossini quasi un’icona, nel senso che l’amministrazione comunale poteva fare affidamento su di lui… a prescindere. E di ruoli e mansioni ne ha ricoperte tante, in posti anche sensibili e delicati, e mai una censura sul suo operato. Ad Alberto la stampa formiana deve tanto. Quando nessun legislatore aveva previsto l’obbligatorietà di un ufficio in grado di veicolare all’esterno le informazioni della pubblica amministrazione, lui, il dipendente Rossini, innamorato di “sorella radio” (di Radio Formia in particolar modo, aveva profetizzato la nascita dell’ufficio stampa dell’ente anticipando con il cronista di turno, grazie alla sua innata ed intelligente autoironia, lo stato d’animo del politico e amministratore criticato qualche ora prima).
Memorabili i suoi allestimenti della sala stampa del Comune di Formia in occasione delle tornate elettorali. Le maratone notturne erano anche indigeste al “palazzo” ma – soleva ripetere Alberto – la città deve sapere. Ora ci mancheranno il suo buonismo, la sua intelligenza e la sua generosità. Formia da questa sera è senz’altro ancor più povera. Attestati di condoglianze sono arrivati in serata dal sindaco in carica Paola Villa e dal suo predecessore, Sandro Bartolomeo, che la notizia di Rossini l’hanno commentato in questi termini: “Siamo distrutti”. A Franca e ai figli Salvatore e Roberto giungano le più affettuose e sincere condoglianze della nostra redazione.