ROMA – “Tredici incarichi da direttore di Enti Parco e Riserve Naturali regionali affidati in violazione a quanto prescritto dalla Legge regionale. Niente di nuovo sotto il cielo della Regione Lazio: era già successo nella passata legislatura, si ripete senza colpo ferire in questa secondo le solite logiche spartitorie che hanno caratterizzato l’Amministratore regionale Zingaretti negli ultimi sette anni: dividi et impera, premiare la fedeltà politica, raramente o mai il merito”. Così Gaia Pernarella, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, prima firmataria di un’interrogazione a risposta scritta al Presidente Zingaretti, all’Assessore all’Agricoltura, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Ambiente e Risorse Naturali Enrica Onorati e alla Giunta.
A sottoscriverla anche le colleghe Valentina Corrado e Silvia Blasi, membro della Commissione Ambiente che a sua volta aveva sollevato il vulnus con un quesito analogo presentato nelle settimane scorse e da cui quest’ultima interrogazione riprende le fila. “Nonostante la norma prescriva procedure amministrative delineate e passaggi nella Commissione consiliare regionale competente in modo da arrivare a decisioni collegiali – sottolinea Pernarella -, anche questa volta ha prevalso la logica tanto cara a chi amministra questa Regione. Nessuno ma proprio nessuno degli atti formali previsti dalla Legge 29 del 1997 così come modificata dalla 12 del 2016 è stato adottato eppure, a nostro parere con evidenti vizi di legittimità, il Presidente della Regione ha ugualmente nominato i direttori”.