FORMIA – Potrebbe esserci un epilogo con un ricorso alle carte bollate a margine del durissimo scontro dialettico tra il sindaco di Formia Paola Villa e il suo sfidante al ballottaggio di due anni fa al ballottaggio delle ultime elezioni amministrative, il neo consigliere comunale di Fratelli d’Italia Pasquale Cardillo Cupo. Dopo aver abbandonato il pesante armamentario di Forza Italia che si trascinava dietro da quando si erano chiuse le urne, il penalista lunedì ha deciso di vestire i panni di Sherlock Holmes, mansione che predilige esercitando l’attività forense, dopo aver letto su Temporeale.info l’inverosimile affondo della professoressa Villa nei confronti della direzione generale dell’Asl di Latina Giorgio Casati circa la presunta esistenza di “buchi neri” e di “vuoti di informazione” relativamente al ventesimo contagio a Formia al Covid 19.
L’attacco del sindaco Villa è stato definito da molti “sincronico” per il fatto che arrivasse a pochi giorni dal consiglio comunale straordinario di mercoledì 20 maggio sulla mancata dichiarazione del “Dono Svizzero” quale ospedale Covid. In un post il sindaco aveva lamentato il fatto di non essere stata informato sabato di questo nuovo contagio – si tratta di una signora di 56 anni che,rientrando dalla Toscana dopo un soggiorno iniziato prima del lockdown, aveva saputo di aver contratto il Coronavirus – e di averlo saputo “leggendo i giornali” domenica mattina. Pasquale Cardillo domenica ha acceso il suo pc presso la sua abitazione e ha formalizzato una richiesta di accesso agli atti all’Asl per capire. Ecco la risposta del dipartimento di prevenzione secondo la quale il sindaco non poteva invece non sapere: “In data 16 maggio, in concomitanza con l’esito dei tamponi comunicato dal laboratorio analisi,è stato inserito sulla piattaforma in visione a tutti i sindaci (compreso anche quello di Formia), ciascun per quanto di competenza,l’esito del tampone riferito al comune di Formia dell’assistito di che trattasi”.
Ottenuto quel che cercava, Cardillo Cupo è stato un velenoso fiume in piena nell’intervista video allegata: “Il sindaco di una delle città più importanti della provincia – almeno un tempo lo era – ha lanciato una crociata contro un ente sovra comunale come l’Asl di Latina senza neanche verificare la piattaforma sui contagi? Se non era menzionato neanche il contagio di quella povera donna il sindaco di Formia non esiti a denunciare l’Asl per falso e a citarmi come suo testimone. O in alternativa quereli me. Altrimenti anche delle scuse andrebbero bene”.
Non è tardata ad arrivare la replica, piccante,della professoressa Villa: “ Da 65 giorni l’azienda mandava a noi sindaci il rapporto e poi ci demandava alla piattaforma. Ai suoi dati ogni sindaco attingeva dopo che l’Asl comunicava al sindaco eventuali contagiati. Questo succede dall’inizio della pandemia con molta riservatezza com’è giusto che sia. Non è che ogni minuto i sindaci vanno in piattaforma, mica possiamo starci in continuazione visto che viene aggiornata in orari diversi a secondo dei risultati dei tamponi”.
Tutti speravano che la polemica si fosse sopita quando è stata alimentata da un’altra dichiarazione pesante del sindaco di Formia che ha definito “un atto di estrema gravità” la circostanza in base alla quale “dati sensibili, che sono ad appannaggio solo dei sindaci, possono arrivare ai giornali? Il commento politico di Cardillo Cupo è stato ulteriormente velenoso: “Il sindaco di Formia ce l’ha messa tutta ma purtroppo si è sentito rumore di unghia sugli specchi. Le bugie,nella vita come in politica,hanno le gambe corte”.
INTERVISTA Pasquale Cardillo Cupo, consigliere comunale Fratelli d’Italia
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Al dibattito ha partecipato anche il dimissionario coordinatore della lista di maggioranza “Formia città in comune” Enrico D’Angelis che in merito alle “notizie trapelate, più o meno ufficialmente nel recente passato, la “cosa ha riguardato anche la maggioranza di questa amministrazione – dice – portando autorevoli suoi esponenti a perdere notti e giorni per individuare il metodo che bloccasse le emorragie di informazioni che si pensava dovessero rimanere chiuse in ambiti ristretti. Ovviamente senza riuscire a cavare un ragno dal buco perché il trapelare delle notizie è cosa abituale in quasi tutti gli ambienti. Anche, a volte, dalle strutture più segreta, esce fuori uno spiffero. Salire a cavallo, innalzare il vessillo della lesa maestà informativa, accusare l’Asl di avere buchi neri, per una notizia non nascosta, ma giunta alla stampa prima che al sindaco mi sembra davvero una cosa esagerata.” D’Angelis denuncia “toni assolutamente fuori dall’ordinario e da un sereno rapporto fra istituzioni. Atteggiamenti che sempre più scavano, attorno a questa città, fossati di solitudine e di isolamento. Non so se l’Asl stia rispettando il Comune di Formia. So di sicuro che questo comportamento del Sindaco non è all’altezza dell’autorevolezza che mi aspetterei dal primo cittadino che mi rappresenta. Lo penso e lo dico e mi meraviglio che nessuno in questa maggioranza dica alcunché. Si è lasciato che si aprissero fronti con tutti, anzi si è lasciato che la Sindaca aprisse fronti con tutti. Qualcuno vuole chiedersi come stanno andando le battaglie? Qualcuno vuole chiedersi se non è il caso di dare a questo sindaco un alt politico per capire dove sta portando voi maggioranza e con voi, questa città? Si può comprendere tutto, ma forse si sta esagerando sul serio e senza alcun costrutto. La politica non è quella che si faceva prima? Ok inventatene un’altra, ma decidetevi a capire che senza politica non si va da nessuna parte, soprattutto se si usano i cannoni per sparare alle mosche”.