FORMIA – Entro la fine del mese Formia, città un tempo a vocazione turistica e commerciale, a meno di clamorosi colpi di scena, non avrà più il trasporto pubblico locale. E’ l’annuncio shock che Salvatore De Meo, il presidente della società cooperativa Atp che, da oltre trent’anni tra encomiabili sacrifici garantisce il servizio, ha inserito in una breve ma durissima lettera inviata al sindaco Paola Villa, al dirigente del settore Trasporti Rosanna Picano, ai revisori dei conti del comune,al presidente della Regione Lazio Zingaretti e naturalmente al Prefetto di Latina Maria Rosa Trio.
L’Atp è alle prese da tempo con alcune difficoltà finanziarie che, dovute a crisi di liquidità, erano state illustrate all’ente concessionario, il Comune di Formia, nel luglio di un anno fa. La Regione Lazio quel che doveva fare l’ha fatto: a marzo ha liquidato ai Comuni, compreso quello di Formia, quanto le spettava per permettere “senza indugio” alle società incaricate di coprire le spese del servizio per il 2020. E invece quanto attendeva l’Atp non l’ha avuto ed il presidente De Meo lo scrive a chiare lettere: “Il ritardo dell’accredito dei corrispettivi unitamente al diniego della richiesta di adeguamento del prezzo del biglietto, hanno reso asfittiche le casse aziendali”.
L’Atp, intanto, per far fronte alle spese ed ai costi gestionali, è stata costretta a fare continuo ricorso alle anticipazioni bancarie, con ulteriore incremento degli oneri accessori. Ma il problema è la mancata erogazione da parte del comune di Formia degli avvenuti accrediti dei fondi stanziati da parte della Regione che sta fa precipitando l’intera controversia. “Ad oggi registriamo – sostiene il legale della società Atp, l’avvocato Gianfranco Testa – la mancata erogazione dei corrispettivi e della prima tranche pari al 40% del totale che il comune di Formia avrebbe dovuto bonificarci “con immediatezza”.
L’Atp, dunque, non può più garantire il servizio a causa di questa grave inadempienza del comune di Formia. E se non ci dovesse essere fatti nuovi i bus dell’Atp si fermeranno e la società concessionaria si rivolgerà alla Corte dei Conti e alla stessa Procura della Repubblica di Cassino.