CASTELFORTE – Prosegue il forzato ‘lockdown’ per il termalismo di Suio a Castelforte e al mancato annullamento da parte degli uffici regionali dell’aumentata tassa di concessione mineraria si è aggiunta un’altra controversia, quella legata al blocco delle piscine termali. Potranno riaprire al pubblico soltanto il 3 giugno – come disposto da un’ordinanza del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti – ma solo dopo il necessario nulla osta delle Asl.
Gli operatori del settore, che costituiscono coraggiosamente la prima voce del Pil di Castelforte nonostante siano protagonisti di un’attività stagionale, dicono di avere le mani legate dopo aver ricevuto una sconfortante comunicazione da parte dell’Asl di Latina: i nostri nulla osta non li possiamo rilasciare sino a quando non saranno definite le linee guida della stessa Regione.
A farsi promotore di questa ‘crociata’ per la sopravvivenza di tanti stabilimenti termali a Suio è l’apprezzato patron del complesso delle “Terme Vescine”, l’imprenditore Paolo Migliorato di Federterme. Stigmatizza nell’intervista video allegata il mancato annullamento dell’aumentata tassa di concessione mineraria che la stessa Regione per il 2020 aveva quasi raddoppiato rispetto al 2019 e la rigettata proposta di detassare il lavoro stagionale.
Chiama in causa anche la silenziosa inerzia del Comune che continua a pretendere il pagamento della Tari (la tassa di smaltimento dei rifiuti) nonostante queste bellissime e accoglienti strutture ricettive continuano a rimanere chiuse. Prima a causa del Covid 19, ora per l’italica burocrazia-
INTERVISTA Paolo Migliorato, imprenditore Federterme