FORMIA – Dopo essere rimasto in silenzio nel corso dell’interrogatorio di garanzia svolto per rogatoria davanti il Gip del Tribunale di Cassino Domenico Di Croce, è tornato completamente in libertà l’imprenditore di 53 anni di Formia che, commercialmente molto impegnato nella vendita di pneumatici lungo la superstrada per Cassino, il 4 maggio scorso era stato arrestato dalla Guardia di Finanza del gruppo di Formia e finito ai “domiciliari” con le ipotesi accusatorie di associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale e di altri reati tributari, tra cui il riciclaggio dei proventi illeciti. Lo ha deciso il tribunale del Riesame di Napoli che, accogliendo un preciso ricorso del legale dell’uomo, l’avvocato Vincenzo Macari, ha per certi versi ridimensionato il castello accusatorio formulato dal magistrato titolare delle indagini,il sostituto procuratore Valeria Palmieri, ed avallato dal Gip del Tribunale di Napoli Nord.
L’imprenditore di Formia non è stato riconosciuto promotore e organizzatore di un’associazione a delinquere,soprattutto insieme ad un uomo di 48 anni di San Marcellino, in provincia di Caserta, e ad altre tre persone, destinatarie dell’obbligo di dimora. Dal 2012 sino a poche settimane fa avrebbero acquistato, attraverso società italiane rivelatesi cartiere, stock di pneumatici in Belgio ed in Olanda – dove l’Iva, non prevista – per poi rivenderli sul territorio di competenza ma applicandovi l’Iva, imposta che non era stata versata a monte dalle società cartiere nel frattempo dichiarate estinte… Il Riesame napoletano, pertanto, ha revocato i domiciliari per il 53 enne e ha gli imposto il divieto di dimora sull’intero territorio della provincia di Latina, misura che la difesa dell’imprenditore proverà ora a rimuovere attraverso una specifica istanza al Gip .
Il provvedimento restrittivo di 103 pagine aveva riguardato anche un uomo di 67 anni di Minturno che, difeso dall’avvocato Andrea Mandalà, era stato il destinatario dell’obbligo di dimora perché ritenuto un fiancheggiatore dei due imprenditori di Formia e di San Marcellino, in provincia di Caserta. Secondo le ricostruzioni investigative della Guardia di Finanza, caratterizzate dall’analisi dei flussi di danaro riconducibili agli indagati e alle società da loro controllate e dallo svolgimento di intercettazioni telefoniche e servizi di osservazione, i due arrestati di Formia e di San Marcellino – rivendendo i pneumatici sul territorio di competenza ma applicandovi l’Iva, avrebbero provocato allo Stato una maxi frode fiscale di otto milioni di euro a fronte della quale,su decisione della Procura di Napoli Nord, erano stati operati sequestri di danaro e di beni mobili ed immobili.