ITRI – Anche a Itri il recupero delle perdite deve continuare ad essere la principale leva strategica per fronteggiare le emergenze climatiche e potenziare le reti. E’ la significativa risultanza emersa da un sopralluogo che in due distinti fasi (dopo la visita ai cantieri in via Sant’Apollonia, via Don Morosini e corso Matteotti è seguito un incontro tecnico presso il palazzo comunale) una delegazione di Acqualatina – capitanata dal presidente Michele Lauriola, dal consigliere Alessandro Cerilli e dal direttore tecnico Ennio Cima – ha effettuato insieme al presidente della Provincia e dell’Ato4, Carlo Medici, al neo dirigente della segreteria tecnico operativa, Umberto Bernola e naturalmente al sindaco di Itri Antonio Fargiorgio.
Questi interventi hanno richiesto un investimento di oltre 500mila euro e ora ulteriori 300mila euro verranno utilizzati per la posa in opera di circa un chilometro di nuove condotte e l’allaccio di tutti gli utenti di via Sant’Apollonia, via Don Morosini e Corso Matteotti, entro il mese di giugno- Successivamente è prevista la posa in opera di un altro chilometro di nuove condotte e relativi allacci in tutte le traverse di Corso Matteotti e in località Madonna delle Grazie. Per il sindaco di Itri questi interventi permetteranno di recuperare tra il 10% e il 20% dell’acqua attualmente dispersa e di ottimizzare al massimo l’utilizzo della nuova condotta che collega Via Appia a Via Civita Farnese, interrata negli ultimi mesi del 2019. L’obiettivo – ha concluso l’avvocato Fargiorgio – è di aumentare la pressione di rete e migliorare il servizio in tutto il territorio comunale, soprattutto nelle aree più alte di Itri, come il suo bellissimo centro storico.
Quello del recupero perdite è per Acqualatina un progetto più ampio, che si estende all’intero territorio di competenza, con particolare attenzione al Sud Pontino. Altri cantieri, infatti, sono aperti a Minturno, Castelforte, Spigno Saturnia, Formia, Gaeta e Santi Cosma e Damiano, con un recupero totale già ottenuto di 185 litri al secondo. Per ottimizzare i risultati e ridurre sia i costi che gli impatti su ambiente e viabilità, queste attività – recita una nota di Acqualatina – vedono l’utilizzo tanto di tecnologie tradizionali di sostituzione delle reti quanto di tecnologie innovative, come droni con rilevatore termico del terreno per l’individuazione di perdite occulte, e tecnologie “no-dig” senza scavo per l’ammodernamento delle reti. Queste tecnologie vengono adottate in maniera alternata, al fine di ottimizzare i risultati e far fronte alle esigenze tecniche di volta in volta riscontrate.