FORMIA – In vista dell’assemblea dei soci convocata per giovedì 18 giugno, quasi al fotofinish, mercoledì è stata fissata un’attesa ed importante commissione ambiente del comune di Formia per esaminare il bilancio consuntivo 2019 e il piano industriale 2020 della Formia Rifiuti Zero, la società pubblica che gestisce il ciclo dei rifiuti nei comuni di Formia e Ventotene. La commissione è stata convocata dal presidente Antonio Capraro ma il suo svolgimento è stato anticipato da una polemica che ha promosso il capogruppo del Partito Democratico, Claudio Marciano, che, dopo aver chiesto dieci giorni fa diversi documenti sull’attività gestionale della municipalizzata con una richiesta di accesso agli atti, non “ho ricevuto alcuna risposta”, e, pertanto, in segno di protesta, non vi parteciperà, né a questa né ad altre dove la maggioranza continuerà ad omettere documenti e a rispettare l’azione ispettiva e propositiva delle minoranze”.
L’atto d’accusa di Marciano è severo quando denuncia che sul sito della “Frz” “da un anno non vengono caricati i verbali dell’assemblea dei soci e nell’ultima commissione ambiente, dove è stato audito il direttore generale Raffaele Rizzo, non sono stati forniti i dati industriali relativi alla gestione 2019-2020, bensì solo descrizioni parziali e sommarie sull’andamento dell’azienda. Non credo sia possibile discutere di argomenti così complessi, in cui si riversano variabili organizzative, finanziarie, tecnologiche, senza dati, e senza un minimo di tempo per studiarli”. Marciano si augura che almeno alla prossima riunione, della commissione ambiente ci “sia la possibilità di capire inoltre cos’ha fatto l’Amministrazione Comunale di Formia sul tema impianti di acquacoltura, atteso che è passato oltre un anno dalla delibera 41/2019. La diffida alla Regione sul rinnovo delle commissioni è stata fatta? Informazioni sullo stato delle concessioni sono state prese? Denunce alla procura della repubblica di soggetti operanti senza autorizzazioni sono state promulgate? Anche su questo tema, da oltre un anno, è calato il silenzio. Il Comune, con questa amministrazione, doveva essere una casa di vetro. In verità, somiglia – conclude Marciano – più ad un bunker, dove informazioni e decisioni circolano solo in un cerchietto magico.”
Intanto, entro il 16 giugno, martedì, 25 milioni di proprietari italiani di seconde case dovranno pagare l’Imu, mentre le casse dello Stato si preparano a ricevere oltre 10 miliardi dalla prima rata dell’imposta sugli immobili. Il tutto, nonostante il rinvio della scadenza, la sua riduzione o l’esenzione di alcune categorie siano state da più parti richieste a gran voce a causa delle difficoltà generate dall’emergenza coronavirus. La recente risoluzione 5/DF dell’8 giugno 2020 del MEF ha chiarito che esiste la possibilità, per i Comuni, di differire autonomamente i termini di versamento dei tributi locali di propria competenza. Il limite di applicazione della proroga è che il Comune può disporla solo per quanto riguarda la quota IMU di propria competenza, mentre non viene rinviata la scadenza per quello che riguarda il pagamento dell’acconto sugli immobili di categoria catastale D. Il MEF ha inoltre escluso la possibilità di prevedere la disapplicazione totale delle sanzioni per chi paga in ritardo”.
E qual è stato il comportamento dell’amministrazione Villa a favore dei proprietari delle seconde case. Caustica la presa della posizione del gruppo consiliare della Lega secondo il quale il Comune di Formia poteva differire la scadenza dell’IMU del 16 giugno essendo consapevole delle difficoltà dei cittadini, delle fortissime criticità dell’Inps (ed in particolare di quella di Latina) che non ha ancora provveduto al pagamento delle Casse Integrazioni. E che tipo di aiuto offre ai propri cittadini? Nessuno!! Eppure bastava una proroga di un paio di mesi… A questo punto non ci resta che pensare che per l’Amministrazione Villa o va tutto bene e non vede le difficoltà quotidiane ormai anche della “classe media” oppure dorme di un sonno profondo e facciamo bene a dichiarare che è ormai totalmente e colpevolmente chiusa a palazzo non sapendo più cosa raccontare visti i tanti, piccoli (manutenzione ordinaria) e grandi (viabilità), problemi della città tutti irrisolti.” I consiglieri Antonio Di Rocco e Nicola Riccardelli sottolineano come “da settimane stiamo chiedendo di convocare la commissione bilancio per decidere come spendere i “famosi” 600mila euro del fondo emergenza Covid stanziato, non senza polemiche, con il bilancio di previsione. Questo fondo è stato presentato per aiutare cittadini ed attività economiche in difficoltà.
Sappiamo dai colleghi di maggioranza di riunioni ad oltranza con le più fantasiosi proposte ma nulla di fatto ad oggi. Non vorremmo che con la scusa del fine emergenza qualcuno si senta autorizzato a sperperare soldi pubblici con eventi e pubblicità fasulle come fatto gli anni scorsi che hanno portato benefici zero in città. Il bazooka di liquidità promesso del Presidente del Consiglio Conte – concludono i consiglieri Di Rocco e Riccardelli – si è dimostrato scarico e l’amministrazione Villa ci ha messo il carico non prorogando le scadenze tributarie!”