FORMIA – La politica, quella vera, lo ha sempre considerato un termometro. Il motivo? Semplice, dietro quella scrivania dello stato civile e dell’anagrafe del comune verificava e annotava ogni giorno e in maniera instancabile e gratuita l’umore dei cittadini comuni nei confronti delle diverse amministrazioni che hanno guidato uno degli enti locali più importanti della provincia. Formia piange in queste ore Lorenzo “Renzo” Condreas, storico funzionario di quel segmento, allora come oggi, che rappresentava e costituisce una sorta di box office nel rapporto, spesso conflittuale, tra la “gente” ed il potere.
Renzo se n’è andato all’età di 89 anni, il prossimo compleanno lo avrebbe compiuto il 9 agosto, giorno in cui avrebbe festeggiato anche il suo “importante” onomastico. Vittima di un ictus venerdì scorso, ha lottato con i denti per mettere all’angolo questo nuovo “imprevisto” per sei giorni all’ospedale “Dono Svizzero” di cui è stato uno strenuo e sincero difensore nonostante una negativa letteratura a tal riguardo. Ha tolto il disturbo nel giorno dell’anno forse a lui più caro, quello di San Giovanni, la “festa delle feste” di Formia e del suo primo amore – la dolce moglie Maria ne era a conoscenza – ….il quartiere marinaro di Mola Condreas sapeva che quest’anno, a causa delle limitazioni dettate dalla pandemia, Formia con la sua comunità non avrebbe potuto festeggiare, dopo S.Erasmo, il secondo patrono ma – chi gli è stato amorevolmente vicino sino all’ultimo istante – racconta che un sorriso gli si è stampato per sempre sul volto ascoltando quel ‘frastuono’, poco prima di mezzogiorno, provocato nel mare di Molo Vespucci dalla batteria dei fuochi pirotecnici fortemente voluta (nonostante tutto) dagli indomiti, vecchi e nuovi, pescatori di una città che non vuole arrendersi. Renzo sarà stato ugualmente felice di alzare bandiera bianca nel giorno di San Giovanni per una ragione semplice: non tanto per la sua vera e sincera devozione religiosa quanto per la circostanza di essere stato esattamente un anno in più al servizio della sua famiglia, dalla moglie Maria ai figli Fabio e Flora , dai generi Dino e Cinzia agli adorati nipoti Michele, Anna Paola e Lorenzo.
Un anno fa, il giorno di San Giovanni del 2019, a Condreas veniva asportato un tumore benigno e per lui aver vinto quella battaglia era stato un motivo di gratitudine per continuare ad essere un imprescindibile punto di riferimento per la sua bellissima famiglia. Lo era stato – come detto – anche sul luogo di lavoro. Testimoni sono state le diverse generazioni di cittadini formiani che hanno apprezzato quel “dream team” di cui faceva partte: non aveva alcuna certificazione accademica ma il senso del servizio e della responsabilità sì, doti,quest’ultime, scomparse nelle articolazioni burocratiche del Comune di Formia del 2020. Queste qualità gli sono state riconosciute dalle diverse amministrazioni comunali che si sono succedute nell’ultimo mezzo secolo: se la politica ha sempre cercato di utilizzare quegli uffici per praticare discutibili forme clientelari che dovevano avere riscontri in un qualsivoglia appuntamento elettorale, questi funzionari e impiegati, nonostante indubbie carenze tecnologiche, erano autentici pionieri, mini Bill Gates in salsa formiana,convinti che anche la velocità di un procedimento ed il decentramento amministrativo e burocratico dovevano rendere una Formia migliore, unica e moderna dopo le distruzioni,economiche e sociali, ereditate dal secondo conflitto mondiale. La politica ha tentato di frenare questa ricerca di modernismo ma si era maturata ormai la consavolezza che il cittadino residente in via Vitruvio avesse gli stessi diritti di quello che abitava nella “lontana” (ma sempre bellissima) frazione di Castellonorato. Quantunque fosse un commerciante o un coltivatore diretto. Condreas sino a mercoledì è stato uno dei dipendenti comunali più longevi (per gli anni di servizio maturati) ancora rimasti in vita. Assunto nella metà degli anni sessanta quando la città era guidata dall’imprenditore della pasta Vincenzo Aprea, aveva fatto parte di un’organizzazione di lavoro in cui eccellevano personaggi come Annino Massese, Vittorio D’Elia, Antonio Poccia, Mario Liberace, Piero Versaggi , Vito Di Filippo ed un giovanissimo “toscanaccio”, Franco Guadagni.
A Formia ha trovato l’amore dopo essere diventato un idolo per tante ragazzine e tifosi biancoazzurri per aver realizzato l’8 giugno 1980 – 40 anni fa tondi tondi – il gol del 2 a 1 con cui, ad un quarto d’ora dalla fine della stagione, il Formia, battendo il Riccione, conquistò un’insperata e miracolosa salvezza nel campionato di serie C /2. La vera terza serie del calcio italiano. L’impegno di Condrea poi nella dirimpettaia parrocchia dei Santi Lorenzo e Giovanni Battista. Era iniziato subito dopo la guerra, il suo laicato l’ha speso davvero al servizio dei vari sacerdoti che si sono succeduti alla guida della parrocchia più importante della chiesa di Gaeta. Per uno stravedeva, il compianto don Carmine Ciccolella; gli era talmente amico, forse un fratello acquisito, che non gli ha mai detto un “no” nel servizio per la crescita di quella fucina di formazione, umana e spirituale, che resta l’Azione Cattolica, nel comitato dei festeggiamenti in onore di San Giovanni ma nello stesso funzionamento quotidiano di una comunità complicata che era e resta una parrocchia. Che fosse piccola e grande, poco interessava.
L’ultimo impegno Renzo Condreas l’ha riservato a favore del suo quartiere e ha utilizzato lo strumento, bellissimo, dell’associazionismo, quello che parte dal basso…s’intende. Nella metà degli anni novanta è stato, insieme al figli Fabio, alla memoria storica di Formia Giovannino Bove,all’ex sindaco Franco Simeone e all’ex assessore alla cultura del comune Claudio Nardella, uno dei fondatori dell’associazione culturale “Mola”. Inizialmente l’obiettivo principale era l’organizzazione delle la rassegna estiva “Mola in festa” – ormai diventato un appuntamento fondamentale nella programmazione spettacolare di qualsiasi amministrazione comunale- ma poi se ne sono aggiunti degli altri da concretizzare in altri periodi dell’anno…per coltivare due sensibilità: la generosità e l’attenzione nei confronti del prossimo ma anche far coltivare nelle nuove generazioni quel seme che si chiama memoria…
I funerali di Lorenzo “Renzo” Condreas si svolgeranno giovedì 25 giugno, alle ore 15.30, naturalmente presso la chiesa… dei Santi Lorenzo e Giovanni Battista. Alla moglie,ai figli,alla nuora,al genero e ai tre nipoti giungano le più affettuose condoglianze della nostra redazione.
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