FORMIA – Saranno all’ordine del giorno martedì prossimo dell’assemblea dei soci l’esame del bilancio 2019 e del Piano economico finanziario (Pef) della Formia Rifiuti Zero. Un dato che spicca subito nelle prime pagine dei due documenti contabili sottoscritti dall’amministratore unico uscente Raphael Rossi è l’utile maturato al 31 dicembre 2019, ben 336mila euro di utili, al netto delle imposte. A definirlo un “risultato eccellente, a cui si aggiunge la mancata fatturazione ai Comuni soci di 160mila euro per maggiori oneri di smaltimento” è il padre politico della municipalizzata che gestisce il ciclo dei rifiuti a Formia e a Ventotene, l’ex assessore alla sostenibilità urbana della quarta Giunta di centrosinistra di Sandro Bartolomeo e attuale capogruppo del Partito Democratico in Comune, Claudio Marciano.
“Ve lo immaginate un privato che fa una cosa del genere? Che fa risparmiare ai propri clienti 160mila euro, perché non ne ha bisogno?” – sono i primi quesiti che pone e si pone l’esponente Dem. “L’utile è in misura rilevante prodotto dal risparmio derivante dalla flotta mezzi ora di proprietà della società dopo una contesta ma felice idea della nostra amministrazione – ha aggiunto – Rispetto al noleggio, la riduzione della spesa, certificata dal primo bilancio dove è interamente visibile il suo effetto, è di circa 300mila euro l’anno. Se si considera l’intero arco dell’ammortamento, l’investimento produrrà risparmi per due milioni e mezzo di euro, oltre a garantire attrezzature migliori e più sicure”. La valutazione di natura politica è la seguente: “Questa è la cifra che più di altre certifica quanto il nostro impegno per la ripubblicizzazione del servizio e per l’operazione acquisto dei mezzi sia stata giusta. Verrebbe voglia di ripubblicare – osserva con vena polemica Marciano – le invettive, le interrogazioni consiliari, gli articoli sul giornale in cui si cercava di mettere i bastoni tra le ruote all’operazione Frz. Ma lasciamo ad altri il compito di spargere fango, concentriamoci sulle cose da fare. L’utile va destinato a capitalizzare la società”.
Per Marciano il tallone d’Achille della “Frz” è il suo capitale sociale, “ancora troppo basso. Raddoppiarlo rispetto a quello attuale, vuol dire aumentare la sua esposizione finanziaria, la sua credibilità verso fornitori e, soprattutto, la sua attrattività verso nuovi soci (comune di Gaeta, in primis). Utilizzarlo, viceversa, per una riduzione delle tariffe (del 5%), o per pagare qualche servizio ulteriore, sarebbe uno spreco senza senso. Bisogna investire, non accumulare, specie in una fase complessa come quella post Covid.”
In questi giorni i riflettori sono accesi e puntati sul conflittuale rapporto, epistolare e legale, tra l’amministratore uscente Rossi ed il quasi omonimo direttore generale Raffaele Rizzo. Marciano si sforza di “non fare il tifoso” , in cambio, parla delle maestranze e propone la riconferma nel suo ruolo di Rossi:” I risultati raggiunti dalla “Frz” sono un merito diffuso, a partire dagli operai. Tuttavia, è innegabile che una parte importante dei risultati è stata raggiunta grazie al management aziendale.
Di fronte a risultati economici positivi, alla differenziata che si conferma al 70%, ad indicatori di qualità del servizio sempre migliori, il rinnovo dell’incarico dell’Amministratore Unico Raphael Rossi se ancora disponibile a proseguire, è semplicemente un atto dovuto. Sono i numeri, i fatti, e il senso di responsabilità a imporre questa scelta, piaccia o meno alla maggioranza. Per ottenere risultati positivi nella gestione delle municipalizzate non ci vogliono i servi o gli affiliati, ma i professionisti. E a volte si può fare bene, evitando di fare danni”.