LATINA – La Provincia di Latina, come per l’acqua, vuole diventare un Ato per la gestione autonoma dei ciclo dei rifiuti, la Regione Lazio deve manifestare la massima flessibilità della definizione di questo nuovo ambito territoriale ottimale che a gestirlo sarà esclusivamente un Consorzio pubblico a cui potranno aderire i 33 comuni pontini e, se lo vorranno, i due consorzi industriali operativi, quello Roma-Latina a nord e del sud-pontino sul territorio del Golfo.
E’ stata la filosofia pensiero esternata dal presidente Carlo Medici nel corso di una conferenza stampa seguita al termine di una nuova seduta del Comitato ristretto dei sindaci costituito nell’ambito del Tavolo permanente sul Ciclo dei rifiuti. Ad affiancarlo sono stati i sindaci dei due comuni più importanti della provincia, Damiano Coletta per Latina e Tonino Terra per Aprilia che hanno sottolineato l’importanza della costituzione di questo ambito territoriale ottimale quale primo passo del percorso verso la nascita del Consorzio pubblico, il cui obiettivo è proprio la progettazione e la gestione coordinata e unitaria del ciclo dei rifiuti in provincia di Latina.
Secondo il presidente Medici gli enti locali che dovessero aderire a questo progetto per rendere la provincia autonoma per quanto riguarda il ciclo dei rifiuti devono manifestare un reale interesse per evitare inutili e dannosi ripensamenti. Ma dove realizzare i nuovi impianti? I presidenti dei due Consorzi Industriali hanno comunicato la presenza di circa 250 siti dismessi in tutta la provincia che, avendo le caratteristiche richieste, potrebbero ospitare impianti di gestione dei rifiuti, dal trattamento della frazione umida e del secco residuo allo stoccaggio per il trattamento della frazione differenziata.
Naturalmente i territori che ospiteranno gli impianti di gestione e trattamento dei rifiuti saranno i destinatari di benefici e ristori economici alla stessa stregua di quanto avviene con due centrali nucleari. Duro l’attacco d’accusa del sindaco di Aprilia Terra: sinora i privati, complice il silenzio della politica, hanno avuto il potere di scegliere i siti e di promuovere la loro gestione. Gli ha fatto eco il presidente Medici: “La politica ha ora un’occasione unica perché finalmente i termini rifiuti ed emergenza non siano più accomunati”.