FORMIA – La decima sezione del Riesame di Napoli ha concesso i domiciliari ad Enrico De Meo, il giovane di 30 anni di Formia arrestato il 27 maggio scorso dai Carabinieri della Compagnia di Casal di Principe con la grave accusa di sequestro di persona a scopo estorsivo. De Meo ha beneficiato di un’attenuazione della misura cautelare in carcere rispetto agli altri presunti protagonisti del sequestro di persona, una coppia, padre e figlio di 50 e 24anni, casertani d’origine ma domiciliati tra Formia e Itri.
Secondo la versione del sostituto procuratore della Dda di Napoli Giuseppe Visione, avallata dal Gip del Tribunale del capuolo campano De Lellis, avrebbe fatto parte del terzetto che lo scorso febbraio, dopo avergli dato appuntamento davanti un bar di Casal di Principe, sequestrò un uomo di 33 anni residente a Frignano, in provincia di Caserta, ma domiciliato in via della Conca a Formia. Lo costrinsero a salire su una loro autovettura, lo minacciarono di morte prima con una pistola e poi gli legarono al collo una corda alla cui estremità fissarono un grosso sasso presso un laghetto a Castelvolturno.
Il motivo? Il sequestrato non aveva pagato un debito di droga di 31mila euro. De Meo aveva raccontato al Gip in sede di interrogatorio di garanzia di aver svolto soltanto il ruolo di paciere tra i due reali creditori, padre e figlio di 50 e 24 anni, ed il 33enne di Frignano.