FORMIA – Impossibilitati a raggiungere le rispettive abitazioni perchè l’unica strada di accesso dal 21 dicembre scorso è impraticabile a causa del crollo di un muro che sovrasta l’alveo del rio Fresco. Stanchi e rassegnati di attendere, i 24 nuclei familiari residenti in uno dei complessi Ater in via delle Fosse a Formia hanno deciso di scendere in strada e sono stati protagonisti lunedì mattina di un pacifico sit in davanti il palazzo municipale di Formia. Per chiedere l’intervento del sindaco Paola Villa e degli assessori ai Lavori Pubblici e e all’ambiente, Lino Forte e Orlando Giovannone hanno esposto due scoppiettanti manifestanti con un’unica e pressante richiesta: permettere a 70 persone, tra cui 6 minori, 19 ultra 60enni, 13 malati con patologie gravi e 6 portatori di handicap gravi, di riavere l’unica strada per poter accedere alle proprie abitazioni nella zona antistante l’ex fabbrica di laterizi D’Agostino.
Il Comune ha formalizzato una promessa solenne, anzi due: dopo l’approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario da parte del consiglio comunale il 15 luglio, accenderà un mutuo per mettere in sicurezza il corso d’acqua e, in attesa, le persone anziani residenti saranno aiutate per raggiungere le rispettive abitazioni e nel trasporto della spesa quotidiana. Di queste rassicurazioni parla nell’intervista video Vincenzo Giuffrida, storico dirigente cittadino di Rifondazione Comunista che ha guidata la delegazione che ha incontrato il sindaco Villa e gli assessori Forte e Giovannone. Non mancano accuse di latitanza all’amministrazione delle “piccole cose” che avrebbe potuto prevedere di stanziare un fondo per finanziare questo necessario intervento già in occasione dell’approvazione del bilancio di previsione 2020 lo scorso aprile. E invece, a distanza di tanti mesi, le auto devono rimanere ancora parcheggiate in modo disordinato a circa 200 metri dall’ingresso e i cittadini devono proseguire a piedi attraversando un pericoloso cantiere aperto a ridosso delle sponde del torrente facilmente esondabile in caso di piogge.
Nonostante ciò, negli ultimi sette mesi non è stato predisposto neppure un minimo piano di transito per i mezzi di soccorso, di emergenza o di evacuazione, cosi come non è stato messo in sicurezza l’unico varco pedonale d’accesso al complesso abitativo, che rimane di fatto un cantiere abbandonato a cielo aperto. Questo grido d’allarme, ribadito ora da Giuffrida, era contenuto in una petizione inviata, tra gli altri, al Prefetto di Latina Trio, ai Vigili del Fuoco, alla Polizia Provinciale,all’Asl di Latina,all’Ater,al sindaco Villa e all’intero consiglio comunale di Formia in cui era stata definita gravissima la situazione qualora ci fosse un’emergenza sanitaria. “Già si è verificato che le ambulanze non hanno potuto raggiungere l’edificio e il personale di soccorso è dovuto arrivarci con le barelle in mezzo al cantiere della strada franata, con grave rischio – ha aggiunto Giuffrida – per richiedenti soccorso e soccorritori”.
Per il comitato di via i firmatari della petizione “i pochi, costosissimi e visibilmente inutili, interventi di somma urgenza eseguiti dall’attuale amministrazione comunale, non hanno apportato alcuna soluzione o miglioramento delle condizioni”. Per l’assessore Giovannone serve invece un vero e proprio piano di fattibilità per chidere i finanziamenti al Ministero dell’Interno ed il blocco provocato dal Covid ha provocato un ritardo per la redazione di un progetto da sostenere sul piano economico.
INTERVISTA Vincenzo Giuffrida, portavoce comitato inquilini via delle Fosse
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