PONZA – L’amministrazione comunale di Ponza sta palesando molta “superficilità” in questi giorni per la gestione degli afflussi turistici nella temuta fase del post Covid. La principale isola pontina, che sinora aveva meritato l’etichetta di essere un”isola no Covid”, è stata presa fortunatamente d’assalto da turisti e villeggianti ma il comune è stato sinora latitante.
L’accusa, grave, è del coordinamento comunale di Fratelli d’Italia che sostiene come il comune sia un “spettatore inerme” a fronte di preoccupanti assembramenti sociali che si verificano nelle ore serali e notturne nella zona del porto in occasione ella tradizionale “movida” e – come si è verificato domenica – nella zona degli imbarchi alla volta dei porti di Formia, Terracina e Anzio nonostante il danaro pubblico utilizzato per rifare la segnaletica di sicurezza in prossimità delle banchine. Danilo D’Amico in pieno lockdown aveva lanciato l’11 marzo, a nome del partito della Meloni, alcune soluzioni operative per affrontare al meglio una caotica stagione turistica: l’assunzione di 15 vigili stagionali in più;l’istituzione del Centro Operativo Comunale peer coordinare tutte le forze dell’ordine presenti sull’isola ed un tavolo tecnico con tutte le forze politiche per chiedere in maniera unitaria maggiore sostegno alla Regione e al Governo.
L’amministrazione comunale del sindaco Francesco Ferraiuolo viene accusata di “fare spallucce” e di “prendere in giro tutti”. Ha organizzato un’unica riunione con alcune associazioni di categoria facendo finta di prendere in considerazione alcune loro proposte e di assumere sei “sentinelle del mare” che dovrebbero mantenere l’ordine pubblico. Insomma – secondo Fratelli d’Italia – l’amministrazione isolana gioca al nascondino anche quando alcuni organi d’informazione a diffusione nazionale sostengono di presunti stranieri positivi al Covid a Ponza. Notizia ovviamente falsa. Ma nel cuore della stagione turistica dell’era del Covid 19 non è una cosa di poco conto…
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