Politica

Formia / Consiglio comunale, approvato il rendiconto 2019

FORMIA – Il Comune di Formia negli ultimi dieci anni ha speso più di quanto avrebbe potuto e dovuto. L’ha dichiarato e commentato il sindaco Paola Villa nel corso del consiglio comunale che mercoledì ha approvato, con i soli voti della maggioranza civica, il rendiconto dell’esercizio finanziario 2019. Il documento contabile ha registrato il debutto del neo assessore al bilancio Biagio Attardi che ha dovuto prendere atto come il consuntivo abbia certificati un disavanzo di circa 12 milioni di euro, provocato, di fatto, dal passaggio, imposto da una legge nazionale, dal metodo semplificato a quello ordinario per classificare i crediti di dubbia esigibilità.

Se sino al 2018 il Comune di Formia aveva accantonato circa 9 milioni e mezzo di euro per questa voce, dal 2019 bisogna accantonarne quasi tre volte in più, 24 milioni. Questo perché più passano gli anni e più aumenta il coefficiente tra ciò che si incassa e ciò che si spende. Questa situazione l’ha dovuta ammettere anche il sindaco Villa, secondo il quale “e’ stato fatto un enorme lavoro di chiarezza e responsabilità sull’accertamento dei residui attivi e passivi e dalla loro differenza, un avanzo “vero” che viene totalmente azzerato dal fondo crediti di dubbia esigibilità”. Il capo dell’amministrazione comunale ha fatto fatica ad evitare di polemizzare con la precedente Giunta di centrosinistra omettendo di specificare che l’assessore all’epoca è stato Fulvio Spertini, il delegato al bilancio nominato nel 2018 e dimissionario dopo un anno: “Non si sta a rimarcare o ancora a chiedersi perché tale operazione non sia stata fatta quando nel 2015 arrivò in tutti i comuni il bilancio armonizzato. Ma su una cosa bisogna essere tutti concordi, negli ultimi almeno 10 anni di vita amministrativa del comune di Formia si è speso più di quanto fosse nelle capacità reali delle casse comunali, perché fondi vincolati (quelli del distretto socio sanitario)potevano rendere i conti “più leggeri”.

Il sindaco di Villa ha operato un’analisi, il mancato passaggio dal metodo semplificato a quello ordinario per censire i crediti di dubbia esigibilità ha complicato ha impedito l’apertura di alcuni cantieri nel settore delle opere pubbliche: “Ecco perché la realizzazione e la messa in sicurezza di via Sparanise e il tombinamento e messa in sicurezza di via delle Vigne a Gianola siano rimaste non realizzate. I fondi riservati – si è giustificata il sindaco di Formia – sono andati tra il 2016 e il 2018 nel “fondo sbagliato”. Dopo questo accertamento, potranno essere realizzate a partire dal 1 gennaio 2021. Ora con responsabilità bisogna lavorare perché il comune faccia fronte ai suoi debiti e allo stesso tempo tutte le opere rimaste in attesa vedano luce. Il lavoro è iniziato e deve essere portato avanti nei prossimi anni, a prescindere da chi amministra oggi e da chi amministrera’ domani, il lavoro lo si deve alla città” .

La seduta consiliare di mercoledì ha sortito un interessante spunto politico. Giovanni Costa ha abbandonato definitivamente la maggioranza. O almeno. Ha approvato il rendiconto dell’esercizio finanziario 2019 (“solo perché avevo votato favorevolmente il bilancio di previsione”- ha osservato) ma si è seduto tra i banchi di minoranza di centro destra e del Pd. Costa lo scorso 26 maggio si era dichiarato “indipendente” abbandonando prima la lista “Formia città in comune” – in cui era stato eletto due anni fa – e poi quella di “Un’altra città”. Sedendosi alla destra del capogruppo dell’Udc Erasmo Picano ha sancito platealmente un divorzio iniziato, di fatto, con le dimissioni, mai oggetto di discussione interna, dell’assessore di riferimento, il delegato alle Politiche sociali Giovanni D’Angiò.

Forza Italia aveva proposto nell’agenda consiliare un argomento tanto vecchio quanto irrisolto: la presenza degli impianti di acquacoltura e miticoltura davanti il litorale di Vindicio. Il volto del sindaco Villa ha fatto celare il proprio imbarazzo davanti alle bordate arrivate (in collegamento remoto) ed in aula dai capigruppo del Pd e della Lega, Claudio Marciano e Antonio Di Rocco: “Il comune di Formia ha perso praticamente un anno”. Il riferimento è andato alla seduta del luglio 2019 quando il consiglio comunale aveva approvato una linea di indirizzo sugli allevamenti di cozze ed orate davanti il litorale e la spiaggia di ponente: “Purtroppo, nessuna delle indicazioni deliberate dal consiglio è stato attuata dalla Giunta – hanno tuonato insieme Marciano e Di Rocco – La delibera prevedeva che la Sindaca relazionasse sull’attuazione del deliberato. Siamo a Luglio 2020 e dobbiamo prendere atto che nulla di quanto chiesto dal Consiglio è stato eseguito”. La data di conclusione delle concessioni si avvicina, mancano ormai pochi mesi e la a Regione ha commissionato uno studio per verificare dove e perché collocare le gabbie, “senza escludere che le terrà lì dove sono adesso”. “Ad oggi non abbiamo uno straccio di studio che possa controdedurre quello della Regione – hanno accusato Marciano e Di Rocco- Soprattutto, che mostri l’incompatibilità tra l’acquacoltura e lo sviluppo ecologico ed economico della riviera di ponente. Oltre, infatti, all’inquinamento, le ragioni per cui chiediamo lo spostamento off shore degli allevamenti è il loro impatto paesaggistico e l’occupazione di uno specchio di mare utile alle attività veliche, e al modello di sviluppo su cui Formia vuole puntare per il futuro”.

Marciano e Di Rocco hanno invitato il sindaco Villa a fare praticamente due cose: la verifica delle concessioni e denuncia di quelle scadute ma operanti e diffidare la Regione a procedere con la proroga di quella attuali”. Insomma dopo le enunciazioni verbali servono atti concreti, più veri, perché ambiente ed economia trovino un punto in comune.

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