FORMIA – “E rispondete al telefono, per favore”. Ancora una reprimenda, senza “se” e senza “ma”, del segretario generale del Comune e responsabile della trasparenza e dell’anti corruzione del comune di Formia, l’avvocato Alessandro Izzi, sull’operato dell’apparato burocratico dell’ente nei confronti dei cittadini. Il dottor Izzi per lanciare un’altra ‘fatwa’ ha pubblicato una durissima lettera nella sezione “Amministrazione trasparente” del sito istituzionale del comune di Formia chiamando in causa i dirigenti Domenico Di Russo, Tiziana Livornese, Antonio Fracassa, Daniele Rossi, Annunziata Lanzillotta e Rosanna Picano.
E’ stato chiaro all’esordio affermando come “da settimane arrivano segnalazioni di plurimi e ripetuti disservizi al funzionamento dell’impianto telefonico”. Dopo due righe, Izzi ha esplicitato una sua prima mezza verità secondo gli hanno ripetuto anche il sindaco, gli assessori e “alcuni” consiglieri comunali: “I cittadini non riescono a mettersi in contatto telefonico con gli uffici” e – dice l’alto funzionario di Gaeta – ciò appare tanto più grave anche nella constatazione che ancora oggi, alcuni servizi, sono gestiti da remoto trovandosi i dipendenti in prestazione lavorativa di smart working”. Ma i funzionano correttamente i telefoni al comune di Formia? Il Ced, il centro elettronico di diffusione dati, l’ha escluso. Il segretario generale invece propende per una “prestazione lavorativa con conforme alle prescrizioni di legge e, comunque, violativa del codice di comportamento”. Se ciò fosse vero, questa condotta il dottor Izzi la definisce “rilevante oltre che dal punto di vista disciplinare anche quale condotta contro diritto con le conseguenze di legge”.
Da qui le prime bacchettate ai dirigenti che, già in rotta di collisione con l’amministrazione comunale per il mancato riconoscimento delle indennità economiche di funzione relative alle annualità 2017 e 2018, di controllare, “con urgenza”, essendo i datori di lavoro degli stessi dipendenti comunali, se la “prestazione lavorativa degli stessi non risulti non conforme alla legge”. Il segretario Izzi arriva ad una conclusione, drastica come gli è tipico, di adottare i “provvedimenti ritenuti opportuni e doverosi nell’esplicazione delle proprie funzioni gestionali per evitare che l’eventuale perdurare di condotte omissive vengano segnalate alle autorità competenti”. Il segretario Izzi quando deve indossare i panni dello sceriffo (che non porta da nessuna da parte, lo insegna la storia degli enti locali e di un comunque importante e prestigioso qual è ancora e nonostante quello di Formia) è insuperabile.
La lettera di Izzi, che ha creato ulteriore malcontento e dissapori da parte dell’apparato burocratico nei confronti dell’amministrazione comunale, è stata invitata anche i 24 consiglieri comunali in carica investiti del ruolo di fare gli “007”: “Se doveste fare segnalazioni informali (sempre in relazione alla mancata risposta dei dipendenti alle telefonate dei cittadini), fatelo allo scrivente”.