VENTOTENE – Esprime indignazione per la ricandidatura del sindaco di Ventotene Geppino Assenso. Bruno Panuccio, padre di Sara, la studentessa romana che insieme all’amica Francesca Colonnello è deceduta il 20 aprile 2010 in seguito al crollo di un costone di roccia sulla spiaggia di Cala Rossano, non lesina parole di fuoco nei confronti del primo cittadino uscente e anche del consigliere di minoranza Daniele Coraggio, che si è candidato proprio nella lista di Assenso.
“Nonostante la condanna in primo grado a 2 anni e 4 mesi per la morte di Sara e Francesca del sindaco di Ventotene Giuseppe Assenso – scrive dal suo profilo Facebook – lo stesso si ricandida come capolista per ottenere il terzo mandato consecutivo. Da notare come nella sua lista trovi spazio chi attualmente è consigliere d’opposizione e lo abbia sempre ufficialmente combattuto.
Come cittadino sono indignato da tanto schifo e non sento nessuna voce istituzionale che abbia da ridire. Un paese dove tutto passa, nell’indifferenza di un popolo che mostra evidenti segni di resa innanzi a tali vergogne. Domani lo ricorderanno a Buongiorno Regione Lazio, perché fortunatamente qualcuno è ancora vivo nell’animo in questa Italia”.
Quattro sono state le condanne nei confronti di tutti gli imputati nell’ambito del processo per il crollo a Ventotene. La pena più alta per il sindaco Giuseppe Assenso condannato a 2 anni e 4 mesi, così come anche il responsabile dell’ufficio tecnico del comune Pasquale Romano. Un anno e 4 mesi, invece, per l’ex primo cittadino di Ventotene Vito Biondo e un anno e quattro mesi, infine, per il responsabile del Genio Civile di Latina Luciano Pizzuti.
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