FORMIA – L’amministrazione del Comune di Formia, nonostante il difficile momento dovuto al covid-19, ha deciso che fosse importante e significativo non interrompere l’oramai consolidata e attesa manifestazione del prestigioso “Festival del Teatro Classico”, con la direzione artistica di Vincenzo Zingaro, giunta alla sua quinta Edizione. Questa del 2020, è un’edizione simbolica, che prevede solo due appuntamenti con i capolavori del Teatro greco e latino, per dare un segno di rinascita culturale e sociale della città di Formia, dopo il lockdown, affidandosi alla potenza espressiva del Teatro classico e alla sua capacità di aggregazione e coinvolgimento di tutte le fasce sociali e d’età. Le opere prenderanno vita, come di consueto, nel meraviglioso scenario dell’area archeologica di Caposele. Il Festival, prodotto dal Comune di Formia, con la collaborazione della Compagnia teatrale “CASTALIA” di Roma è gemellato con il Teatro ARCOBALENO (Centro Stabile del Classico) e con il Festival di Segesta.
Primo appuntamento lunedì 24 agosto, alle ore 21,30, con “MOSTELLARIA” (La commedia del fantasma) di T. M. Plauto, adattamento e regia di Vincenzo Zingaro. Si tratta di una delle commedie più divertenti e significative di Plauto, in cui è possibile riscontrare tutti gli elementi che hanno determinato la sua fortuna nei secoli. In essa esplode la forza dirompente dei suoi personaggi: popolari, colorati, caratterizzati all’estremo; maschere che valicano i secoli, fra cui spicca il servus callidus, il servo astuto, inventore di mille trovate esilaranti, motore dell’azione che si dipana in avvincenti intrecci drammaturgici. Gli fanno da contrappunto le intramontabili “maschere” dell’adulescens (il giovane innamorato) e del senex (il vecchio), in un gioco di equivoci, astuzie e rovesciamenti. Ed è proprio il “rovesciamento sociale” alla base del teatro plautino: giovani e servi, rispettivamente sottomessi alla potestà dei padri e dei padroni nella vita, sulla scena prendono il sopravvento, ribaltando ruoli e rompendo schemi. Uno spettacolo emblematico del Teatro latino, con i suoi risvolti sociali e metateatrali, in grado di coinvolgere un pubblico di qualsiasi età. Una commedia spumeggiante, nel vivacissimo e originale allestimento di Vincenzo Zingaro, con gli attori della prestigiosa Compagnia CASTALIA, che offre l’occasione di immergersi nel meraviglioso “gioco” della commedia classica latina, seguendone le tracce lasciate in tutta la tradizione teatrale italica, fino alla Commedia all’italiana del nostro cinema. In scena: Ugo Cardinali, Piero Sarpa, Rocco Militano, Riccardo Graziosi, Fabrizio Passerini, Annalena Lombardi, Laura De Angelis; musiche di Giovanni Zappalorto; costumi di Emiliana Di Rubbo; maschere di Carboni Studio.
Secondo appuntamento, mercoledì 26 agosto, alle ore 21,30 con “DYSKOLOS” (Lo scorbutico) di Menandro, adattamento e regia di Cinzia Maccagnano. L’opera rappresenta la forma più compiuta di quella che è stata definita la “commedia nuova” greca. Esaurita la critica politica del teatro di Aristofane, Menandro concentra la sua attenzione su temi e rapporti che lasciano spazio alla riflessione e alla morale. Protagonista è l’uomo, con i suoi piccoli drammi quotidiani, le sue intolleranze e le sue paure, che lo portano a farsi aggressivo e a chiudersi in se stesso, nella stretta gabbia dei propri interessi. Ma sorprendente è la modernità di Menandro, che affida a due giovani, il ricco innamorato Sostrato e il povero ma dignitoso Gorgia, un atteggiamento rivoluzionario e la capacità di sciogliere il nodo drammaturgico: la vitalità che scaturisce dall’amore e dalla fiducia nel prossimo vincerà la misantropia e consentirà il superamento della diversa condizione sociale, dando vita ad una nuova comunità. Lo spettacolo utilizza le maschere del maestro Giancarlo Santelli, che riproducono quelle originali del teatro di Menandro, secondo i modelli rinvenuti nella necropoli di Lipari, che diedero vita ad una memorabile tradizione all’INDA (Istituto Nazionale del Dramma Antico) di Siracusa. Un percorso a cui la Compagnia LA BOTTEGA DEL PANE si è ispirata sin dalla sua formazione, apportando una nuova inventiva. In scena Raffaele Gangale, Dario Garofalo, Cinzia Maccagnano, Luna Marongiu, Cristina Putignano; musiche di Germano Mazzocchetti; costumi di Monica Mancini.