FORMIA – Potrebbe slittare di qualche giorno – da una settimana al massimo a dieci giorni – l’entrata in vigore lunedì 31 agosto, la seconda parte dell’ordinanza numero 243 del 20 agosto con cui il sindaco di Formia Paola Villa, per far fronte al precario “stato di salute” di alcuni piloni delle “campate 2 e 3” del tratto iniziale della strada Regionale Flacca – la più conosciuta Litoranea – ha previsto l’istituzione del divieto di transito ai veicoli con massa a pieno carico superiore a 24 tonnellate. Lo ha annunciato lo stesso primo cittadino coordinando un’assemblea molto interessante cui hanno partecipato, presso la sala “Ribaud” del palazzo municipale, i rappresentanti delle più importanti associazioni di categoria che lavorano nel settore del trasporto su gomma, soprattutto presso il porto commerciale di Gaeta e alcune attività estrattive di Itri.
La categoria, preoccupata per la situazione di gravissima crisi acuita dall’emergenza del Covid, ha chiesto al sindaco di Formia – affiancata dall’assessore alle Opere pubbliche Lino Forte, dal vice comandante della Polizia Locale, il Maggiore Luigi Scarpellino e dal neo capogabinetto Maria Taglialatela – di moltiplicare gli sforzi per ottenere dai tecnici della stessa amministrazione comunale e della Prefettura una deroga che consenta di autorizzare il transito ai mezzi pesanti aventi un carico complessivo alle 24 tonnellate o di posticipare l’entrata in vigore della stessa ordinanza. Ciò per permettere alle stesse associazioni di categoria e attività imprenditoriali di riorganizzare una diversa gestione della movimentazione delle proprie merci.
Ma il sindaco di Formia ha fatto più volte intendere – e l’ha ribadito nell’interessante video che ci ha rilasciato in conclusione – che i “margini di manovra non sono così ampi ed elastici”. I lavori di manutenzione straordinaria di questo tratto iniziale di via della Repubblica non sono derogabili, si tratta di sostituire una trave, di oltre cento metri lineari, tra le due campate a rischio. Per l’inizio dei lavori di manutenzione servono ulteriori carotaggi e i 140mila euro a disposizione del Comune dopo l’accensione di un mutuo ad hoc non bastano. L’incontro non ha registrato la partecipazione di politici e dei rappresentanti degli altri comuni del comprensorio ma solo “perchè in questa fase non sono stati invitati” – ha precisato il sindaco di Formia. Al loro posto c’erano i rappresentanti di molte imprese concessionarie presso lo scalo portuale di Gaeta, l’associazione che raggruppa gli operatori del settore guidata dall’attivo presidente Damiano Di Ciaccio ma anche il segretario dell’associazione nazionale degli ambulanti, l’Ana, Marrigo Rosato, il presidente dell’Ascom territoriale Giovanni Orlandi, Gaetano Quercia e Gaetano Merenna, i soci fondatori del Cisaf, il comitato per l’incolumità stradale degli abitanti di Formia e le stesse attività imprenditoriali che operano nella zona sottostante il viadotto di fronte l’ospedale Dono Svizzero”.
Che il problema richieda l'”intervento di tutti, di tutti indistintamente” l’ha rimarcato il dirigente della filiale di Gaeta dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centro settentrionale Lucio Pavone che ha rivelato come il presidente Franesco Mara di Majo abbia inviato nei giorni scorsi una lettera al sindaco di Formia per esprimerle la sua preoccupazione sul blocco al traffico pesante sul tratto iniziale della Litoranea che potrebbe essere dirompente per l’intero asset economico dell’intero Golfo e per quello portuale di Gaeta in una fase, dopo la conclusione del lockdown, in cui “si intravvedono timidi segnali di ripresa”. Ha fatto rumore, invece, l’assenza del management del Mof di Fondi che continua ad essere il capolinea di gran parte del traffico pesante che per eludere il pagamento del pedaggio autostradale considera Formia una sua servitù. Il sindaco – come proposto dal presidente dei commercianti formiani Orlandi – non ha escluso che in un secondo e risolutore tavolo tecnico in programma nei prossimi giorni presso la Prefettura di Latina- possano essere invitati altri soggetti che al momento non ci sono stati, la Regione Lazio e soprattutto i Ministeri delle infrastrutture e dello sviluppo economico perchè il “problema è nazionale interessando i collegamenti lungo la fascia dell’Italia centrale”. E i comuni del comprensorio? All’assemblea della sala Ribaud c’era il solo vice sindaco di Itri Andrea Di Biase, inviato dal sindaco Antonio Fargiorgio ad annunciare “una mano perchè la chiusuura della strada Litoranea potrebbe essere letale all’ecoonomia di un territorio vastissimo”. E gli altri? Il sindaco Villa un sassolino dalle scarpe l’ha tolto quando ha detto che a rispondere all’invio della sua ordinanza sono stati “soltanto il presidente della Provincia Carlo Medici ed il sindaco di Latina Damiano Coletta”. Stop.
L’assemblea ha posto l’ennesimo affronto alla politica comprensoriale, incapace di realizzare, nel secondo dopo guerra, un’arteria a monte del centro abitato, la famigerata Pedemontana, un termine che già a pronunciare equivale ad una bestemmia (per chi crede) o commettere un reato secondo il codice penale. E’ stato versato tanto latte sul quale però è inutile ora piangere. E gli intervenuti hanno sottolineato di cominciare a valutare, “ma sempre tutti insieme”, proposte alternative come l’interramento del tratto iniziale della strada Litoranea – ipotesi lanciata dall’ex sindaco Sandro Bartolomeo quando venne conferito l’incarico al professor Vezio De Lucia per la revisione del Piano regolatore ma oggetto di considerazioni sarcastiche che l’attualità ha restituito ai mittenti – “perchè la vita di un viadotto è di 50-60 anni. Il ponte Morandi di Gaeta ce l’ha confermato in tutta la sua drammaticità”.
Formia non vuole avere il cerino acceso in mano ed il sindaco Villa ha chiesto pertanto l’immediato d indifferibile intervento finanziario della Regione Lazio e del governo centrale perchè l’attraversamento della città “non è un problema di Formia ma, dopo 60 anni, continua ad esserlo”. Purtroppo.
INTERVISTA Paola Villa, sindaco di Formia