FORMIA – L’ex vicesindaco e assessore all’urbanistica nella quarta ed ultima Giunta di centro sinistra di Sandro Bartolomeo, Maurizio Tallerini, non è più il coordinatore politico della lista “Formia con te” che alle amministrative del 2018 aveva candidato a sindaco Gianfranco Conte. E proprio il cinque volte parlamentare di Forza Italia ed ex presidente della commissione Finanze alla Camera dei Deputi è il bersaglio preferito di Maurizio Tallerini che in un documento di dieci righe ha ufficializzato un divorzio, politico e non solo, maturato nel corso di due 24 mesi.
Mentre giovedì sera era in corso il consiglio comunale, di cui parleremo tra poco, Tallerini ha acceso il suo tablet e nella nota inviata al direttivo di Formia con Te scrive, motivandoli, due concetti: “Molte volte ho dovuto accettare, con grande imbarazzo, alcune infelice scelte politiche” di Conte con una chiara allusione al tentativo dell’ex deputato azzurro di offrire la sua disponibilità a far parte della Giunta civica di Paola Villa e, primancora, di entrare in maggioranza. A Tallerini, poi, non sono per niente piaciute le “dichiarazioni pubbliche fatte dal consigliere Conte in contrasto con il mio modo di essere e di pensare”. Da mesi l’ex deputato azzurro utilizzava il ruolo di presidente della commissione Trasparenza per censurare non tanto l’operato dell’attuale amministrazione quanto quella del sindaco Bartolomeo di cui Tallerini era il “vice”. L’ultima goccia che ha fatto traboccare si è avuta lunedì. Conte, affiancato dal dirigente del settore finanziario del comune Daniele Rossi, ha censurato “urbi ed orbi” l’utilizzo delle risorse assegnate al distretto socio sanitario del sud-pontino che sino al settembre aveva come comune capofila Formia prima di essere delocalizzato a Gaeta: “E’ stato scoperto un’altro altarino che getta una luce ancora più sinistra sui bilanci dell’amministrazione Bartolomeo e su quella del commissario prefettizio! – aveva tuonato Conte – Cassa inesistente e bilanci addomesticati, come abbiamo sempre sostenuto!contributi al distretto inutilizzati ed adesso passati al comune di Gaeta. Nelle prossime sedute capiremo se i nuovi gestori hanno migliorato il trend, ad mayora”.
Tallerini non avrebbe mai immaginato che il suo candidato a sindaco fosse verbalmente così pugnace contro un precedente corso amministrativo di cui il suo coordinatore politico era in effetti il numero due di Bartolomeo. Tra i due in pieno centro cittadino sarebbero volati anche gli stracci verbali, da qui la decisione di Tallerini, vittima tre anni fa di un malore all’interno del comune di Formia per il quale è stato in fin di vita, di mollare definitivamente Conte, accusato di chiudersi nella sua personale e compiacente torre di Babele piuttosto che aprirsi alla città. Naturalmente in prospettiva del prossimo voto amministrativo. In effetti i rapporti tra Tallerini e Bartolomeo sono rimasti ottimali anche in concomitanza della convalescenza: “Sandro avrà commesso anche quale errore nell’ultima fase della gestione di governo della città ma non è mai scappato come un coniglio e mi è stato vicino quando ne avevo bisogno”. Conte invece non avrebbe rispettato un accordo all’interno del movimento di cui era ed è il massimo responsabile: dimettersi da consigliere per far posto al primo dei non eletti. Chi era ed è? Facile, il dottor Maurizio Tallerini. Una promessa non mantenuta ma quello di Tallerini non è stato l’ultimo abbandono. In precedenza ad abbandonare una nave senza più equipaggio era stato il mancato candidato a sindaco del centrodestra alle amministrative del 2018, Amato La Mura, che, dopo un incontro con l’ex sottosegretario Claudio Durigon, era tornato a casa, nel’ex Udc, ora Lega.