FORMIA – Nuvoloni densi di pioggia si stanno addensando sul futuro prossimo della Formia Rifiuti Zero all’indomani della discussa nomina del nuovo amministratore unico Michele Bernardini e del frettoloso licenziamento del direttore generale Raffaele Rizzo al quale l’assemblea dei soci non ha permesso, dopo un anno però, il periodo di prova. Se il manager di Agropoli ha vestito i panni della formichina per raccogliere l’intera documentazione (comprensiva di imbarazzanti chat di whatsapp con i vertici, ai diversi livelli, tecnico-amministrativi, della Giunta formiana) per chiedere al giudice del lavoro del Tribunale di Cassino il suo reintegro, ad avere altissimo il “livello di guardia” su questa inverosimile vicenda è, nonostante l’infelice periodo estivo, il gruppo consiliare della Lega.
I consiglieri Nicola Riccardelli e Antonio Di Rocco hanno presentato ufficialmente un’interrogazione che, presentando una serie di intricanti quesiti, sembrano avere già (almeno apparentemente) le dovute risposte. La Lega formiana con questa interrogazione sembra aver svolto un’attività di intelligence amministrativa che, nella peggiore delle ipotesi, potrebbe agevolare un’eventuale indagine della stessa Procura di Cassino. I consiglieri Di Rocco e Riccardelli, a differenza di chi frequenta la stanza dei bottoni, hanno un’indole culturale garantista e nell’interrogazione hanno avanzato la pretesa di volere essere smentititi da due persone in particolare, il sindaco di Formia Paola Villa e lo zelante segretario generale Alessandro Izzi nella veste di responsabile dell’anticorruzione. Il mirino del gruppo consiliare della Lega resta però il sindaco Villa. Essenzialmente per due ragioni. La prima: sull’attività economica e finanziaria della municipalizzata che si occupa del ciclo dei rifiuti “da circa un anno e mezzo siamo in umile attesa di una risposta ai quesiti a Lei posti circa un anno e mezzo fa e che purtroppo, ad uno ad uno, si stanno rivelando estremamente fondati”. La seconda motivazione è legata alla strettissima attualità e, nello specifico, alla “cacciata” del direttore generale Rizzo deliberata dall’assemblea dei soci il 4 agosto nella stessa seduta, definita ironicamente quale “parto plurigemellare dopo una lunga gestazione”, che aveva incoronato quale neo amministratore unico Michele Bernardini. Ma non è questo il problema.
Rizzo all’indomani della sua mancata riconferma aveva lanciato,alla luce del sole, accuse nei riguardi dell’ex amministratore unico Raphael Rossi in rapporto alla gestione “sin troppo invadente” della Formia Rifiuti zero e del stesso sindaco di Formia che, dopo un anno di stretta e proficua collaborazione, l’aveva di fatto pugnalato alla spalle. La professoressa Villa, replicando, aveva denunciato, riferendosi probabilmente al dimissionato Rizzo, di “pericolosi atteggiamenti bullo-camorristici” riscontrati nel corso delle attività del suo mandato.
Si tratta, per la Lega, di fatti “gravi e per i quali andremo ad interrogare e soprattutto grazie alla supervisione, quanto mai opportuna e doverosa, del Segretario Comunale, nella qualità di Responsabile Anticorruzione”. Il tono dell’interrogazione, a questo punto, comincia ad essere sarcastico e i consiglieri Di Rocco e Riccardelli lo fanno capire quando si dicono certi che “le sue risposte – riferendosi all’avvocato Izzi – arriveranno a strettissimo giro. In ordine sempre agli atteggiamenti bullo-camorristici di cui quest’Amministrazione sarebbe vittima, quando ha depositato la querela presso la Procura della Repubblica (a cui sicuramente non si sarà sottratta) e ci notizi di fatti e circostanze poiché la situazione apparirebbe, stando alle Sue dichiarazioni, di una gravità inaudita e la città esposta a seri pericoli criminali che tenterebbero di inquinare la corretta gestione amministrativa…”
Ma Bernardini, vincitore di una selezione durata ben nove mesi (Covid a parte,è un record), è compatibile rispetto al nuovo incarico? Rizzo nella voluminosa documentazione che sta inviando al giudice del lavoro sostiene che il manager di Tivoli starebbe violando la legge Severino che vieta di ricoprire incarichi analoghi almeno sul territorio regionale di appartenenza per non alimentare conflitti d’interesse. Da qui il primo dubbio leghista formalizzato al sindaco Villa: “Ma il nuovo amministratore unico della FRZ, da Lei individuato, ha tutti, ma proprio tutti, i requisiti di conferibilità dell’incarico su cui nutriamo fondati dubbi”. E, a tal riguardo, Bernardini ha risposto entro il termine previsto,di tre giorni, dal bando di selezione e,dunque, entro il 7 agosto 2020? La Lega sa che Bernardini ha risposto sì ma con notevole ritardo (come da protocollo) e pertanto il nuovo amministratore della Frz dovrebbe decadere dell’incarico: “Signor sindaco – aggiungono nell’interrogazione Di Rocco e Riccardelli – come intendete procedere con la relativa caducazione dall’incarico rispetto alla quale risultate obbligati per le stesse regole che vi siete dati….”. E poi: “Come intendete impostare, in sede di assemblea, l’indirizzo del Comune di
Formia per tutti gli atti (anche importantissimi) già firmati dal nuovo Au che rischiano di risultare nulli per assenza dei requisiti, esponendo la società (e quindi le tasche dei concittadini formiani) a notevoli danni?”.
Le valutazioni politiche che formalizza la Lega sono dunque scontate. “Ci risponda quanto prima perché i fatti ci danno ragione . Dalla nostra prima interrogazione abbiamo sempre avuto ragione su tutta la linea circa le vicende della FRZ. Se si fosse ascoltata prima l’opposizione, l’Amministrazione Comunale si sarebbe risparmiata una serie infinita di errori e figuracce. Anzim visto che almeno sulla riduzione della tassa sembrate darci ragione, a mezzo della presente ne vorremo conoscere i tempi, poiché la nostra proposta era nell’immediato!”. I consiglieri Di Rocco e Riccardelli confidano molto sull’operato di controllo e di trasparenza dell’avvocato Izzi per ottenere le dovute risposte e rivolgono, in conclusione, un appello al sindaco Villa: “In caso di ennesimo silenzio, o della solita risposta evasiva, non ci sogneremmo mai di dirLe che il Suo atteggiamento sia bullo-….. e qualche cosa… Però ci consenta un minimo di analogia con il Marchese del Grillo, questo sì, senza scomodare omertà di sorta.”
Intanto del licenziamento di Rizzo è stata messa a conoscenza la società municipalizzata di Marino di cui il neo amministratore Bernardini è stato sino a qualche giorno fa il direttore generale. Rizzo ha formalizzato un accesso agli atti per verificare la circostanza che lo stesso Bernardini abbia ottenuto un congedo, una sorta di aspettativa che scadrà il prossimo gennaio. E perché Bernardini ha formalizzato una transazione per una riduzione economica delle sue spettanze professionali? Forse l’ha provocato qualche procedimento,penale o contabile,in corso. Su questo aspetto la municipalizzata di Marino non ha risposto: “Signor Rizzo, ci dispiace ma per la privacy non possiamo risponderle”. Mistero della fede? Assolutamente no.