MINTURNO – La Direzione generale dell’Asl non le ha ancora censite ma sul territorio di Minturno si sono aggiunte altre quattro positività al Covid 19, tre delle quali in queste ore hanno letteralmente diviso un nucleo familiare molto noto nel settore del turismo balneare. Le ha ufficializzate il sindaco Gerardo Stefanelli dopo l’allarme lanciato dal dipartimento di prevenzione dell’Asl nella serata di domenica. Un’intera famiglia è in ansia soprattutto per il gestore di un lido nei pressi di Monte D’Argento, nel tratto terminale del lungomare a Marina di Minturno. L’uomo è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Moscati di Avellino. Una Tac ha diagnosticato una polmonite interstiziale e un secondo tampone, dopo che il primo era risultato negativo, ha certificato l’infezione al Coronavirus. Il quadro clinico dell’uomo è stato definito presso l’ospedale “Cotugno” di Napoli che, preso atto della carenza di posti letto, ha disposto il suo trasferimento presso il nosocomio del capoluogo irpino.
La figlioletta di appena 11 mesi dell’imprenditore è stata, invece, ricoverata d’urgenza al Bambin Gesù di Palidoro, nei pressi di Fiumicino, alle prese con febbre alta. I testi sierologici, che hanno dato purtroppo esito positivo, hanno accertato che ad infettarla è stato inconsapevolmente il papà. La moglie, asintomatica ma positiva, si trova in quarantena. Domenica, prima che la situazione precipitasse, l’uomo aveva autonomamente deciso di chiudere per effettuare la sanificazione il punto di ristoro che sovrasta l’arenile in concessione. Ora anche l’intera spiaggia è stata chiusa e a deciderlo è stato lo stesso dipartimento di prevenzione dell’Asl.
Se la quarta positiva è una donna residente a Marina di Minturno, l’intera situazione – come si evince dall’intervista video allegata – viene monitorata dal sindaco Gerardo Stefanelli che ha condiviso, come tanti colleghi dei comuni del sud pontino e del litorale, la presa di posizione del presidente della Provincia di Latina Carlo Medici che ha chiesto alla Regione Lazio di differire di una decina di giorni l’inizio dell’anno scolastico in programma il 14 settembre. Essenzialmente per due ragioni: non tanto per il fatto che molti istituti scolastici saranno sede dei seggi elettorali per ospitare le operazioni del voto referendario il 20 e 21 settembre quanto per la circostanza di grande confusione con cui l’intero mondo scolastico pontino si sta accingendo alla ripresa,dopo il lockdown dovuto al Covid, dell’attività didattica.
Il presidente Medici si è rivolto all’assessore alla programmazione scolastica Claudio Di Berardino e, per conoscenza, al presidente Nicola Zingaretti e, parlando a nome dei sindaci della provincia pontina, spiega come la richiesta di posticipare di una decina di giorni l’avvio dell’anno scolastico “non è dettata da ritardi dei lavori per l’adeguamento delle scuole che, grazie al grande sforzo profuso durante la pausa estiva, hanno faticosamente raggiunto gli standard richiesti dalla vigente normativa al fine di conseguire degli obiettivi dimensionali che le aule e gli spazi interni devono possedere perché siano definibili idonei. La richiesta è invece ispirata da criteri di economicità, trovando del tutto inopportuno dover effettuare doppie e costosissime operazioni di sanificazione a pochi giorni dalla riapertura delle attività scolastiche”. Ma per il presidente Medici restano da sciogliere, da parte di molti comuni, soprattutto per le scuole primarie, i nodi sulla gestione dei trasporti e delle mense, la cui gestione, a due settimane dall’inizio ufficiale dell’anno scolastico, nasconde non poche insidie e perplessità…
Il sindaco di Minturno, nello specifico, sostiene come la richiesta della Provincia sia ispirata da criteri di economicità, “trovando del tutto inopportuno dover effettuare doppie e costosissime operazioni di sanificazione a pochi giorni dalla riapertura delle attività scolastiche. Si tratta di un argomento di riflessione da parte dialtre regioni di Italia, prime tra tutte Puglia e Campania che riapriranno il 24 settembre, anche perché il l differimento richiesto è basato in primis sul criterio di economicità che deve connotare l’azione amministrativa di ogni ente locale – ha concluso il sindaco di Minturno – per garantire anche una migliore definizioni delle problematiche poste a corollario dell’apertura delle attività scolastiche come i temi già indicati dei trasporti e del servizio mense e non solo”.
INTERVISTA Video Gerardo Stefanelli, sindaco di Minturno