Scauri / Omicidio Campanale, chiesto l’ergastolo per Di Caprio

Cronaca Minturno

MINTURNO – Mano pesante della Procura di Cassino nel corso del rito abbreviato che si sta svolgendo davanti il Gup Salvatore Scalera nei confronti di Eduardo Di Caprio, l’uomo di 37 anni che la serata del 25 gennaio 2019, a bordo della sua Ford Fiesta, in via Antonio Sebastiani a Scauri investì mortalmente davanti il negozio di surgelati di proprietà Cristiano Campanale, di 28 anni e, subito dopo il fatto, brandendo un bastone, aggredì il fratello, Andrea, di 23 anni. Il sostituto procuratore Beatrice Siravo per l’unico imputato ha chiesto, nonostante il rito abbreviato preveda uno “sconto” di un terzo della pena in caso di condanna, la pena all’ergastolo con le accuse di omicidio volontario, tentato omicidio e lesioni. La sentenza è prevista entro la fine del mese ma nella prossima udienza, in programma il 17 settembre, saranno sentiti i legali delle numerose parti civili. E tra queste una è quella rappresentata da Andrea Campanale, parte offesa nel processo ma il primo a costituirsi parte civile contro l’imputato, affiancato dal fratello Francesco, dai genitori Mario e Maria Grazia e da due zii.

Cristiano Campanale e Eduardo Di Caprio

I familiari della vittima, assistiti da un “pool” di legali davvero agguerrito come gli avvocati Roberto Palermo, Attilio Di Nardo, Francesco Ferraro e Piergiorgio Di Giuseppe, hanno chiesto che nel processo venga coinvolta, nonostante il tipo di reato, la compagnia assicurativa dell’auto a bordo della quale si trovava Di Caprio. Ma, nonostante la citazione, la compagnia “Cattolica” con la quale appunto era assicurata l’auto dell’investitore ha declinato l’invito. L’obiettivo è chiaramente risarcitorio nei confronti della vittima ed in quest’ottica davanti il Gup Scalera annunciano bagarre sino all’ultimo I legali difensori di Di Caprio, gli avvocati Pasquale Cardillo Cupo e Domenico Iaderosa. Già hanno chiesto ed ottenuto che il loro assistito venga processato con il rito abbreviato dopo che il Gip Domenico Di Croce, raccogliendo una specifica istanza della Procura di Cassino, aveva disposto il giudizio immediato, by-passando l’udienza preliminare alla luce di un quadro probatorio definito “chiaro ed evidente”.

Secondo la ricostruzione della Procura Di Caprio alla vista dei fratelli Campanale che, lo stavano attendendo sul marciapiede all’altezza del civico 401 di via Antonio Sebastiani – di fronte l’attività commerciale di famiglia – sterzò improvvisamente verso destra. L’utilitaria, alla velocità di 40 chilometri orari, abbattè un palo della segnaletica che, cadendo, investì in pieno Cristiano Campanale tanto da riportare lo “sfacelo cranico-encefalico”. Il fratello non ebbe il tempo di difen-dersi e di allontanarsi e l’aggressione subita dal bastone che aveva con se Di Caprio gli procurò lesioni giudicate guaribili in 15 giorni. Il rito abbreviato in corso di svolgimento deve chiarire la causa, il movente del volontario investimento operato da Di Caprio che – secondo quanto afferma la difesa – non è ancora emersa dalle carte della Procura.