PIEDIMONTE SAN GERMANO – E’ proseguito con un colpo di scena il processo che, in corso di svolgimento davanti la Corte d’Assise del Tribunale di Cassino, vede quale unico imputato Nicola Feroleto accusato di non aver impedito, il 17 aprile 2019 in località Volla a Piedimonte San Germano, la morte del figlio Gabriel, di soli 28 mesi. Era molto attesa la deposizione di Anna Vacca, per 17 anni convivente del muratore di Villa Santa Lucia. Per i sostituti procuratori Valentina Maisto e Roberto Bulgarini Nomi avrebbe dovuto ripetere quanto le disse Nicola subito dopo il fermo, insieme all’amante Donatella Di Bona, nelle sommarie informazioni raccolte dai Carabinieri della Compagnia di Cassino: “Se ti dovessero chiedere di me, rispondi che dalle 14.30 alle 16.30 ero con te a casa”. Invece Anna Vacca ha deciso di non rispondere in aula, una facoltà che concede il codice di procedura alle persone legate da stretti rapporti di parentela con gli indagati. Ha fatto altrettanto subito dopo anche il figlio di Nicola Feroleto, Valentino, ma il “non ho nulla da dire” della signora Vacca ha creato clamore in aula.
Se il Pm Bulgarini Nomi ha insistito perchè la Vacca intervenisse nel processo sottolineando come la donna non avesse chiesto durante le indagini di non rispondere alle domande dei Carabinieri, il presidente della Corte d’Assise Donatella Perna si è riservato la decisione se accogliere o meno la richiesta della Procura secondo la quale la donna, che ha smentito categoricamente la circostanza, sarebbe stata intimidita da Feroleto, in questo dibattimento difeso dall’avvocato Luigi D’Anna. La deposizione di Anna Vacca potrebbe significare molto sull’esito del processo. Fu la donna ad indicare ai Carabinieri il tipo di utilitaria utilizzata per i suoi spostamenti da Feroleto, accusato nelle sommarie informazioni rese agli inquirenti anche dei comportamenti violenti assunti nei riguardi della convivente e del figlio Valentino. Drammatica è stata, inoltre, la deposizione di Rocca Di Brango, la madre di Donatella di Bona.
Ha raccontato le fasi dei primi soccorsi quando ha visto il piccolo Gabriel con gli occhi chiusi e la bocca aperta. Donatella le ha risposto che il piccolo era stato investito da un’auto in transito ma nonna Rocca non le volle credere. Il processo proseguirà venerdì prossimo con l’atteso interrogatorio di Donatella di Bona che, imputata per reato connesso, tornerà in aula il 6 novembre nell’ambito del rito abbreviato con cui ha chiesto di essere processata.