FORMIA – Non bastavano le severe censure e rilievi messi per iscritto dalla sezione “Controllo per il Lazio” della Corte dei Conti sulle lievitate indennità economiche percepite dal 2016 allo scorso marzo dal penultimo amministratore unico Raphael Rossi che la gestione della Formia Rifiuti Zero continua a suscitare interesse e curiosità. I suoi conti non tornano ed il gruppo consiliare al Comune ha inviato una nuova interrogazione al sindaco Paola Villa specificando di essere ancora in attesa di ricevere le dovute risposte a quelle inoltrate nella “primavera 2019” e “due settimane fa”. Il silenzio del comune di Formia sulla sua unica municipalizzata viene definito preoccupatamente assordante e ancor di più lo sono le “non risposte” del tutto evasive alle nostre legittime interrogazioni.
I consiglieri Antonio Di Rocco e Nicola Riccardelli chiedono ora di sapere se corrisponda al vero che la Formia Rifiuti zero abbia o meno accettato offerte in cui pagava anche la pressatura della filiera della carta e cartone “in realtà non dovuta”. In particolare la pressatura del codice 150101 non va pagata dalla “Frz” in quanto questa attività viene retribuita alle piattaforme direttamente dalle cartiere. Per questo codice nel 2019 sarebbero stati pagati 10 euro a tonnellata fino a giugno ed addirittura 30 euro a tonnellata (3 volte tanto!!) da giugno a settembre. Il gruppo consiliare della Lega osserva che “solo il pronto intervento del vecchio Direttore (Raffaele Rizzo) abbia evitato di proseguire con tale inopinata prassi, riuscendo a farsi restituire anche parte delle somme erroneamente pagate per la pressatura (circa 9000 euro) mentre per il pregresso rimangano ancora non restituite alcune decine di migliaia di euro di cui, ad oggi, non vi è notizia alcuna”. La seconda richiesta contenuta nell’ultima interrogazione della Lega sulla gestione finanziaria della Frz è conseguentemente relativa e,dunque, se la municipalizzata del comune di Formia per quanto riguarda il ciclo dei rifiuti abbia proceduto o meno al recupero coattivo ed obbligatorio di quanto illegittimamente erogato/liquidato agli Organi della stessa Formia rifiuti zero “anche al fine di evitare l’avverarsi di eventuali condotte omissive e le conseguenti responsabilità amministrative, erariali e penali”.
La Lega va giù duro quando scrive al sindaco di Formia che “non si farà intimorire dalle Sue reiterate omissioni alle richieste dell’opposizione” con un monito che è tutto un programma: “Le preannunciamo che abbiamo intenzione di rimanere a lungo sul pezzo nell’esclusivo interesse dei cittadini di Formia che pagano regolarmente la tassa sui rifiuti e che hanno il diritto di sapere come vengono spesi i propri soldi”. Il carroccio avanza un’altra richiesta suggerita dallo stesso segretario generale e responsabile dell’anti corruzione del comune di Formia Alessandro Izzi e,cioè,se sia stata o meno investita l’Anac, l’autorità nazionale anti corruzione circa “un pronunciamento definitivo sugli interpelli, cosi come prospettati in atti”. Il motivo? Eccolo: “Noi le reiteriamo – scrivono i consiglieri Di Rocco e Riccardelli – tutte le numerosissime domande e richieste già avanzate nelle precedenti interrogazioni ma permangono una serie preoccupazioni circa la correttezza degli ultimi atti posti in essere e delle nomine effettuate (sulle quali ci risultano pendenti delle verifiche)”.
La conclusione è un mix di ottimismo ma anche di scetticismo:” Nutriamo la certezza che questa volta non si sottrarrà al dovere di dare delle congrue risposte a tutti i nostri innumerevoli solleciti – concludono i due consiglieri comunali della Lega di Formia – ma siamo altrettanto certi che apprezzerà il nostro continuo spirito costruttivo nell’esclusivo interesse della corretta amministrazione della città”.