Cronaca

Omicidio di Gabriel Feroleto, agghiacciante racconto della madre assassina

PIEDIMONTE SAN GERMANO – E’ stata decisamente agghiacciante la deposizione resa da Donatella Di Bona davanti la Corte d’Assise del Tribunale di Cassino nel corso del processo che vede quale unico imputato per la morte del figlio Gabriel l’amante 51enne di Villa Santa Lucia Nicola Feroleto. Non ha mai tradito alcuna emozione la 28enne di Piedimonte San Germano nel ripercorrere quel drammatico pomeriggio del 17 aprile 2019. Donatella, che ha chiesto di essere processata con il rito abbreviato la cui conclusione ci sarà il 6 novembre prossimo, si è assunta di nuovo la totale responsabilità materiale dell’infanticidio e l’ha fatta dopo essere stata giudicata “capace di intendere e di volere al momento del fatto” dallo psichiatra nominato dal Tribunale di Cassino.

La Di Bona, però, ha di nuovo inchiodato alle sue responsabilità Feroleto che, dopo aver avuto un primo rapporto sessuale ad ora di pranzo, ne ha preteso un secondo intorno alle 15 nelle campagne della “Volla”. Ma i due hanno litigato perché improvvisamente Donatella, in compagnia del bambino di soli 28 mesi, si sarebbe improvvisamente rifiutata perché indisposta. Nicola alzò con fare minaccioso la voce ma Gabriel si mise a piangere chiedendo alla mamma di tornare a casa, da nonna Rocca. E, incalzata da Nicola, la ragazza, nonostante il bambino si svincolasse, le graffiasse le mani e puntasse i piedi per tentare di scappare, con un calzino che aveva sempre con sé l’ha soffocato e strangolato. Donatella di Bona ha ripetuto al presidente della corte d’assise Donatella Di Perna che Nicola Feroleto era lì al momento dell’omicidio ma non ha mosso un dito. Poi ha gettato il corpo del bambino, tra i rovi, a pochi metri di distanza.

Il legale di Feroleto, l’avvocato Luigi D’Anna, ha tentato di incalzare Donatella, divisa dall’amante da un paravento chiedendo il tipo di auto con cui il muratore si fosse presentato all’appuntamento: “Una Panda” ha risposto quando un vicino di casa, Pietro Morelli, ha dichiarato di aver visto Nicola alle 15.30 ma a bordo di una Punto. L’udienza ha vissuto un altro momento drammatico quando a Donatella è stato chiesto se avesse subito violenze quando è stata adolescente. Terrificante la sua risposta: “Quando abitavamo a Caserta mia madre di obbligava ad assistere a rapporti sessuali con il suo compagno”. Da qui l’abitudine di Donatella di fare altrettanto portando con sé Gabriel quando incontrava Nicola.

Il legale di parte civile Alberto Scerbo ha definito questa circostanza “di scarsa valenza probatoria e processuale” mentre il difensore della ragazza, Lorenzo Prospero, l’ha considerata fondamentale per l’esito del rito abbreviato che termina tra meno di un mese. La prossima udienza del processo contro Feroleto è in programma venerdì quando saranno sentiti i genitori ed un altro figlio dell’imputato.

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