FORMIA – Tornano a svolazzare i corvi negli uffici e nei corridoi del comune di Formia. Un fenomeno che ciclicamente si rinnova sulla scorta delle persone o dei fenomeni da ridimensionare. Era passata inosservata nei giorni scorsi una notizia di cronaca giudiziaria che, così come è stata divulgata dal comando provinciale di Latina dei Carabinieri, ha meritato uno spazio nelle “brevi”. E invece le cinque righe contenute nel quotidiano “gazzettino” dell’Arma hanno fatto rumore, sono state molto di più di uno Tsunami. I Carabinieri della Stazione di Formia il pomeriggio del 13 ottobre, nel corso di servizio finalizzato al contrato dei reati in materia di abusivismo edilizio, hanno deferito in stato di libertà una 73enne residente in Formia per aver fatto realizzare sul terrazzo della propria abitazione, una struttura fissa in legno in zona sottoposta a vincolo ambientale e paesaggistico, in difformità per dimensione a quanto asseverato con “Scia” (Segnalazione certificata di inizio attività) presentata presso l’ufficio tecnico del comune di Formia.
La struttura è stata sottoposta a sequestro penale”. Il report asettico del comando provinciale dei Carabinieri ha creato un mix di incredulità e di imbarazzo nell’amministrazione comunale del sindaco Paola Villa perchè la signora di 73 anni denunciata per abusivismo edilizio non è altro che la moglie dell’avvocato Mario Taglialatela, l’ex candidato a sindaco alle amministrative del 2018 che da pochi mesi è stato “ingaggiato” dalla professoressa Villa quale suo capo di gabinetto. Mario Taglialatela in questa vicenda non è indagato (“non lo potrei essere perchè l’abitazione in cui vivo è di proprietà di mia moglie”) ma probabilmente parte lesa e vittima dopo aver maturato l’idea che l’intervento dei Carabinieri è figlio di un esposto inviato dal luogo in cui è tornato a lavorare da quest’estate… il comune di Formia. All’avvocato Taglialatela molte cose non sembrano tornare ma su un punto fa fatica a celare la sua delusione ma anche amarezza: la moglie 73 anni, apprezzata insegnante in pensione, all’arrivo dei Carabinieri, è stata sul punto di avere uno spavento.
La donna al momento è indagata a piede libero per abusivismo edilizio e quanto prima, attraverso la difesa dell’avvocato Luca Scipione, intenderà esternare le sue contro ragioni per un sequestro che, in considerazione del luogo e panoramicità (la parte alta di via Vitruvio) in cui vive l’ex segretario ed ex direttore generale del comune di Formia, è visibile finanche sulla sottostante strada Litoranea oltre che in questo tratto del salotto buono della città. Il capogabinetto del sindaco Villa qualche idea l’ha maturata sul movente e sulla possibile responsabilità dell’arrivo dei Carabinieri ma deve ringraziare ora il geometra di fiducia nominato dalla moglie se blitz degli stessi militari non ha conosciuto un fuoriprogramma di natura sanitaria.
“Mia moglie chiarirà tutto sul piano tecnico – ha commentato sconsolato Taglialatela – anche se non c’è proprio nulla da spiegare. La platealità del gesto aveva uno scopo ma non vorrei pensare che la mia collaborazione al sindaco Villa desse fastidio a qualcuno”. Erano anni che i Carabinieri non effettuassero simili interventi anti abusivismo edilizio in una città cui in un’altra era storica questo fenomeno era figlio anche di tanti veleni che stanno caratterizzando la gestione della ripartizione urbanistica. Il settore da mesi è orfano dell’ottimo assessore dimissionario Paolo Mazza, la dirigente Annunziata Lanzillotta è invisa a mezza maggioranza (e secondo alcuni anche al sindaco di Formia che l’ha nominata a tempo determinato, sino alla conclusione del suo mandato amministrativo) e gli stessi professionisti del settore – architettonici, ingegneri e geometri – hanno raccolto numerose firme (l’altra sera c’è un primo e proficuo incontro tra una loro delegazione, il sindaco Villa, il capogabinetto Taglialatela e l’assessore al bilancio Biagio Attardi) per lamentare la situazione di estrema criticità del settore dell’edilizia privata.
Quando la politica, quella vera non c’è, il comparto deve far fronte ad un’anarchia gestionale, i corvi e i giustizieri della notte giunti anche da fuori Formia diventano gli assoluti responsabili di una situazione che un risultato (purtroppo) l’ha già centrato: far spostare di qualche decennio le lancette della storia della città. Che invece non ha bisogno di inutili veleni – anche per puerili diversità di vedute o a causa di gratuite forme di gelosie e invidie professionali – ma di una buona e serena amministrazione.