Economia

Ccnl Rider, Matteo Sarzana (Pres. Assodelivery): “Abbiamo salvato 30mila lavoratori”

“Oggi, 3 novembre è il primo giorno in cui entra in vigore il CCNL Rider, che prevede nuovi diritti e tutele per i lavoratori del settore”. Ad annunciarlo è una nota di Matteo Sarzana, Presidente di GM di Deliveroo Italy e di AssoDelivery, associazione che rappresenta l’industria italiana del food delivery a cui aderiscono Deliveroo, Glovo, Just Eat, Social Food e Uber Eats. 

“Grazie a questo CCNL – afferma Matteo Sarzana – abbiamo salvato l’industria e il lavoro: le imprese sono rimaste in Italia e 30 mila persone possono continuare a lavorare. Nel 2020 si arriverà ad oltre 1 miliardo di euro di fatturato aggiuntivo al settore della ristorazione, nonostante il Covid. Oggi decine di migliaia di lavoratori hanno firmato contratti individuali che applicano il nuovo CCNL Rider. Questo è il solo contratto collettivo esistente nel settore del food delivery, nel quale AssoDelivery rappresenta oltre il 90% delle imprese”.

Secondo Sarzana: “il CCNL Rider è un enorme passo in avanti tanto per il settore del food delivery quanto per i rider che collaborano con le piattaforme. Introduce compensi minimi, indennità integrative, incentivi, sistemi premiali, dotazioni di sicurezza, assicurazioni, formazione, diritti sindacali e molte altre tutele, nell’ambito del lavoro autonomo. Oggi i diritti stabiliti dal CCNL sono un minimo comune per tutte le piattaforme del settore. Prima alcune imprese avevano già riconosciuto alcuni di questi diritti. Ora sono obbligatori per tutte”.

“Inoltre – continua Sarzana – il contratto permette alle imprese di fornire tutele e diritti anche nell’ambito del lavoro autonomo. Questa è l’innovazione prevista dal CCNL Rider e dalla legge 128 del 2019. Le piattaforme durante il lockdown hanno fornito dotazioni di sicurezza, assicurazioni aggiuntive, hanno implementato la consegna senza contatto, realizzando in brevissimo tempo un servizio sicuro. Il food delivery oggi è un servizio essenziale anche perché ha dimostrato di essere un servizio sicuro per rider, ristoranti e consumatori. L’autonomia è parte di un modello innovativo diverso rispetto ad altri settori. I rider possono lavorare per più piattaforme senza vincoli di esclusività, molti sono studenti, talvolta hanno già un lavoro subordinato e il delivery permette loro di poter ricevere anche una seconda entrata”.

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