FROSINONE- “In crescita l’imprenditoria giovanile nella Valle dell’Amaseno, dove il 30 per cento delle 150 aziende agricole, che producono latte di bufala, è gestita da under 40, con un incremento del 10 per cento negli ultimi due anni. L’80 per cento di tali aziende è rappresentato da Coldiretti. E’ qui che si produce la miglior mozzarella di bufala del basso Lazio, che costituisce il prodotto principe della Ciociaria a cui è stato riconosciuto il marchio Dop. Un’eccellenza sulla quale i giovani imprenditori hanno deciso di investire il loro futuro, puntando sulla sostenibilità negli allevamenti e l’uso di nuove tecnologie, che aiutano nella tracciabilità dei prodotti e nel rilancio delle aziende sempre più informatizzate”. A farlo sapere è una nota a firma della Coldiretti Frosinone.
“L’obiettivo – spiega il direttore di Coldiretti Frosinone, Carlo Picchi, nella medesima nota– è quello di puntare alla creazione di nuove figure professionali legate al settore, con investimenti sulla formazione dei giovani allevatori che si avvicinano a questa attività e al tempo stesso lavorare, così come stiamo già facendo, a progetti volti ad incrementare il mercato estero. Da tempo lavoriamo ad un progetto di promozione turistica in collaborazione con le istituzioni e le associazioni del territorio e su questa linea abbiamo intenzione di continuare a muoverci per potenziare un settore che è stato fortemente penalizzato dalle conseguenze della pandemia e anche dalle speculazioni messe in atto da chi ha cercato di tratte illeciti vantaggi da questa situazione per variare i prezzi. Qui si produce un prodotto di eccellenza che rappresenta una vera ricchezza per l’economia locale e fornisce la possibilità di creare nuovi posti di lavoro”.
“Tra i giovani imprenditori – si apprende andando avanti con la nota – emerge l’importanza di innovare le modalità di vendita, che vanno dall’e-commerce alla creazione di siti internet e pagine social fino alle strategie commerciali di successo che legano prodotti tipici locali al turismo. E’ forte l’esigenza di proporsi sul mercato in maniera differente per poter raggiungere un numero sempre maggiore di consumatori e paesi esteri. Gli allevamenti di bufala della Valle dell’Amaseno con oltre 15 mila capi – di cui il 90 per cento costituito da bufale da latte – producono oltre 40 mila chili di latte al giorno, con ogni bufala che ne produce giornalmente almeno 10 litri. Ultimamente si stanno diversificando gli allevamenti con gli “annutoli”, i vitelli con meno di un anno, la cui carne, risulta a basso concentrazione di grassi”.
Si legge infine: “Tra gli investimenti che gli allevatori di Amaseno hanno fatto per rendere sempre più competitive ed innovative le loro aziende, troviamo anche quelli per il benessere animale con l’installazione nelle stalle di impianti per la nebulizzazione dell’acqua o delle spazzole rotanti, utilizzate per massaggiare le bufale. Un connubio tra innovazione e tradizione, quello della Valle dell’Amaseno, dove gli itinerari sulla filiera bufalina si sposano ai percorsi per la promozione del turismo, che portano alla riscoperta delle ricchezze storico culturali del territorio”.