Cronaca

Formia / Guardia di Finanza in Comune: sotto inchiesta la nomina a capo di gabinetto di Mario Taglialatela

FORMIA – Le ipotesi di reato ora al vaglio della Procura di Cassino sono tre: falso ideologico, truffa e abuso d’ufficio. Torna ad essere avvelenato il clima nel comune di Formia dopo il ritorno degli agenti della Guardia di Finanza su mandato diretto dell’autorità giudiziaria. Nel mirino delle Fiamme Gialle del gruppo formiano presso l’ufficio personale sono stati due provvedimenti amministrativi – la delibera di Giunta municipale numero 204 ed il decreto sindacale numero 29 – adottati lo scorso luglio dalla Giunta prima e dalla professoressa Villa poi per la nomina del suo nuovo capogabinetto: l’ex segretario, direttore generale e candidato a sindaco alle amministrative del 2018 Mario Taglialatela.

La Procura ha aperto un fascicolo, al momento contro ignoti, dopo la presentazione – confermata dall’interessato – di un esposto da parte del consigliere comunale di Fratelli d’Italia e sfidante della professoressa Villa al ballottaggio (perso) di due anni e mezzo fa, l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo. Il penalista si era rivolto alla Procura alla vigilia di Ferragosto e, comunque, all’indomani delle rassicurazioni fornite attraverso la stampa da parte dello stesso primo cittadino secondo le quali la scelta del nuovo capogabinetto fosse legittima.

Se questa resta l’attuale convinzione del sindaco nel tentativo di sostituire il “fuggitivo” Armando Russo e dell’ex responsabile del personale dello stabilimento ex Pozzi Ginori di Gaeta – il dottor Giuseppe Rinaldi venne presentato in diretta facebook ma misteriosamente non ha mai preso servizio l’avvocato Cardillo Cupo ha avanzato, invece, due dubbi. Il primo: il 77enne Mario Taglialatela, che in estate era il capogabinetto del sindaco di Ventotene Gerardo Santomauro, non poteva essere nominato perché da tempo in pensione. Secondo, l’apprezzato ed altissimo dirigente era stato inquadrato con un livello funzionale, economico e contrattuale, inferiore rispetto ai suoi più stretti collaboratori e componenti del gabinetto del sindaco di Formia. Cardillo Cupo aveva fatto rilevare diversamente che Taglialatela semmai avrebbe dovuto beneficiare di un inquadramento direttivo, dello stesso livello dei responsabili di settore con i quali,alla stessa stregua del segretario generale e responsabile dell’anti corruzione Alessandro Izzi, ha avuto a che fare ma con risultati assai burrascosi a colpi di diffide e – pare – di recenti segnalazioni al dipartimento della Funzione Pubblica della presidenza del Consiglio dei Ministri. Intanto indagano la Procura e la Finanza, giunta al comune nei giorni in cui il segretario Izzi – a suo dire era lontano, da mercoledì 11 novembre, dallo stesso palazzo municipale perchè in ferie ( o in malattia?) “per motivi familiari”.

Caustica la presa di posizione dell’avvocato Izzi: “Gli atti amministrativi adottati sinora dalla Giunta di Formia sono tutti legittimi e lo posso mettere per iscritto – ha detto il segretario generale originario – Per queste nomine fiduciarie del sindaco chiedete altrove…Non a me…” Chiaro il tentativo di coinvolgere in questa vicenda, ancora tutta da chiarire e definire, il responsabile dell’area economica e dell’ufficio personale Daniele Rossi. La nomina di Taglialatela era finita nel mirino di tutte le minoranze di centro destra (e non del Pd) che agli inizi di agosto scorso, dopo l’ufficializzazione del sindaco Villa, avevano formalizzato una richiesta di accesso agli atti per chiedere tante cose. Non solo la delibera di Giunta Comunale numero 204 ed il Decreto numero 29 del Sindaco Villa ma anche la Dichiarazione sull’assenza di cause di incompatibilità e/o inconferibilità, la Determina di inquadramento con relativo impegno di spesa e il contratto individuale di lavoro sottoscritto. “Io ero rimasto a questa richiesta e alla lettera dell’avvocato Cardillo Cupo – ha aggiunto Izzi – Se poi ci sono stati sviluppi lo vengo a sapere da lei”. In effetti ad agosto i consiglieri comunali di opposizione Pasquale Cardillo Cupo, Gianfranco Conte, Erasmo Picano, Antonio Di Rocco e Nicola Riccardelli avevano protocollato una formale richiesta di accesso agli atti, indirizzata al Dirigente del 4° settore Finanziario e Personale, appunto Daniele Riossi, per di ottenere tutta la documentazione attinente la nomina di Mario Taglialatela quale capo di gabinetto del Sindaco di Formia che aveva affrontato nel primo turno delle ultime elezioni amministrative…

“L’iniziativa – avevano spiegato – è stata adottata per fare piena luce sulla vicenda e garantire la tutela dell’Ente e la necessaria Trasparenza”. Tutto finito? Macchè. L’ultima goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso è stata la difesa del sindaco Villa relativamente alla nomina dell’avvocato Taglialatela. Il primo cittadino l’aveva definito in una nota alla stampa “ legittima, destituita di ogni fondamento la critica politica avanzata da parte delle minoranze nei confronti di un professionista unanimemente stimato e che aggiunge alla competenza oggettiva una dose umana caratteriale che sicuramente darà un concreto contributo alla macchina amministrativa e dalla amministrazione Villa”.E ancora: “L’avvocato Mario Taglialatela è sicuramente un elemento di punta, con un curriculum di tutto rispetto, il quale ha sempre vissuto di amministrazione della cosa pubblica, della quale è un profondo conoscitore. Inoltre, avendo avuto una carriera di Segretario Comunale, che pochi possono vantare, potrà certamente rendere più fluido il rapporto con i funzionari e i dirigenti.”. Nel merito amministrativo, il conferimento di un incarico di Staff a supporto del sindaco nell’esercizio di funzioni di indirizzo e controllo politico amministrativo che “non comporta funzioni gestionali direttive o dirigenziali è perfettamente legittimo, così come stabilito dalla corte dei conti sezione regionale di controllo per la Liguria delibera numero 27 del 22 marzo 2016. Il rapporto con l’avvocato Taglialatela è di lavoro subordinato, senza funzioni direttive dirigenziali di studio o di consulenza. Nel decreto numero 29 del 24 luglio 2020 di conferimento incarico è precisato, infatti, che, ferma restando la dipendenza funzionale diretta del sindaco per quanto riguarda le mansioni da svolgere, per gli aspetti afferenti la gestione del rapporto di lavoro l’avvocato Taglialatela dovrà fare riferimento alla dirigente del settore Affari Generali”.

Una nomina importante e prestigiosa che – secondo le conclusioni del sindaco Villa – consentirà di conseguire un importante risparmio perchè definita con un inquadramento inferiore rispetto a quanto previsto dalla norma: “L’innesto della figura dell’ex segretario generale Taglialatela – aveva concluso il sindaco Villa – ha comportato una riduzione della spesa pubblica di circa 40mila euro. In questo modo si è quindi coniugata la quantità, la qualità e il risparmio di spesa”. Posizione rispettabilissima ma non condivisa dall’avvocato Cardillo che autonomamente ha deciso di presentare un esposto direttamente in piazza Labriola a Cassino. Aver accettato quella nomina – a quanto pare – ha creato qualche grattacapo a Taglialatela e alla sua famiglia. Era passata inosservata a metà ottobre una notizia apparsa sul gazzettino provinciale del comando provinciale dei Carabinieri di Latina: “I militari della Stazione di Formia il pomeriggio del 13 ottobre, nel corso di servizio finalizzato al contrato dei reati in materia di abusivismo edilizio, hanno deferito in stato di libertà una 73enne residente in Formia per aver fatto realizzare sul terrazzo della propria abitazione, una struttura fissa in legno in zona sottoposta a vincolo ambientale e paesaggistico, in difformità per dimensione a quanto asseverato con “Scia” (Segnalazione certificata di inizio attività) presentata presso l’ufficio tecnico del comune di Formia. La struttura è stata sottoposta a sequestro penale”. La signora 73enne è la professoressa Marisa Ventrone ed è la proprietaria dell’appartamento in cui abita il dottor Taglialatela, denunciata a piede libero per abusivismo edilizio. “Mia moglie chiarirà tutto sul piano tecnico – aveva commentato amareggiato Taglialatela – anche se non c’è proprio nulla da spiegare. La platealità del gesto aveva uno scopo ma non vorrei pensare che la mia collaborazione al sindaco Villa desse fastidio a qualcuno”.

A distanza di un mese il cantiere, finito nel mirino di qualche corvo presente negli uffici del comune, è stato dissequestrato dopo che i sigilli erano stati convalidati dal Gip del Tribunale di Cassino Domenico Di Croce. Ad assumere la decisione è stato giovedì 13 novembvre il Tribunale del Riesame raccogliendo una mirata istanza del legale della professoressa Ventrone, l’avvocato Luca Scipione: “Le motivazioni del mio riesame sono state presentate per insussistenza sia dei reati edilizi e paesaggistici contestati -ha osservato – La struttura in legno sequestrata è un pergolato che non richiedeva il permesso di costruire e neppure l’autorizzazione paesaggistica sia per mancanza del ‘periculum in mora’ di un aggravamento delle conseguenze degli eventuali reati commessi. In particolare, riguardo all’insussistenza del ‘periculum’ è stato evidenziato che l’opera è stata ultimata da oltre tre anni, che era stata comunque valutata per la gran parte la compatibilità paesaggistica e che, trattandosi eventualmente di una difformità di 18 metri quadrati a fronte dei 71 previsti nel progetto assentito dal comune con la Dia, nessun pericolo concreto ed attuale di lesione può essere arrecato all’assetto ambientale e paesaggistico”.

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