FONDI – Si è conclusa questo weekend la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti che si è tenuta dal 21 al 29 novembre a Fondi, che si è concretizzata con un intervento di pulizia dell’area fitness “Tempio di Iside” di via Gegni, a cura della società De Vizia e delle associazioni sportive del territorio. Il bilancio dell’attività non può non considerare che gli intervenuti hanno trascorso l’intera mattinata a raccogliere “cartoni di pizza, lattine e bottiglie di vetro abbadonate tra le radure e – racconta una nota – a giudicare dalle dimensioni degli imballaggi, nell’area non è mancato un piccolo assembramento. Oltre al danno, insomma, anche la beffa”.
Pertanto il sindaco Beniamino Maschietto e l’assessore all’Ambiente a allo Sport Fabrizio Macaro hanno ringraziato i numerosi volontari intervenuti con l’augurio che tutti i cittadini possano avere più cura dell’area, anche perchè il Primo Cittadino non ha potuto fare a meno anche di constatare che “si continuano a chiedere più controlli, è quanto abbiamo già concordato con le forze dell’ordine nel corso dell’incontro dello scorso venerdì, ma ci vorrebbero anche un po’ più di educazione e rispetto del prossimo oltre che della città in cui si vive”.
“L’azione di clean-up di via Gegni – aggiunge Macaro tornando ai temi della SERR – è stata soltanto una delle ultime iniziative di una settimana intensissima. Voglio ringraziare tutte le associazioni del territorio, in prima linea con eventi davvero lodevoli come la pulizia dell’antico lavatoio, le letture di sensibilizzazione rivolte ai ragazzi o la proposta di inserimento di un antico gigante verde nel registro nazionale degli alberi monumentali d’Italia. L’auspicio è che l’attenzione rivolta al tema della riduzione dei rifiuti resti viva 365 giorni all’anno”.
Inoltre, l’assessore Macaro ci tiene anche a ricordare l’importanza di conferire correttamente i rifiuti, ma anche la necessità di ridurre l’utilizzo della plastica, favorendo il riuso e compiendo acquisti consapevoli, “tema di questa dodicesima edizione, del resto – conclude l’assessore – erano proprio i cosiddetti rifiuti invisibili ovvero quei materiali utilizzati durante la fabbricazione e la distribuzione dei prodotti che, però, il consumatore finale non vede”.