Carenze del personale, Simeone: “Medici e infermieri costretti a condizioni di lavoro massacranti”

Cronaca Politica Sanità
“Il personale medico del sistema sanitario si è ridotto del 5%, mentre quello infermieristico, già fortemente sottodimensionato, ha registrato una contrazione del 3%, concentrando su meno lavoratori un carico di assistenza e cura che è andato invece aumentando con l’emergenza, divenendo insostenibile negli ultimi mesi”.  Sono le parole del capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Lazio e presidente della commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria e welfare Giuseppe Simeone  che parte da questi dati relativi all’Italia, legati al periodo che va dal 2008 al 2018, emersi dalla fotografia scattata sulla condizione dei medici e degli infermieri dal report della “Fondazione studi consulenti del lavoro”.
“Negli ultimi 10 anni  – spiega ancora Simeone riportando altri dati dello stesso report – la quota di medici in forza nel Ssn con più di 59 anni è passata dal 7,3% al 28,5%, mentre quella degli ‘under 50’ è scesa dal 41,8% al 38,1%. Anche tra gli infermieri, popolazione tendenzialmente più giovane di quella medica, si registra una simile tendenza: passa dal 32,7% al 46,3% la quota di chi ha più di 50 anni, mentre resta tendenzialmente stabile quella dei giovani, con meno di 35 anni. In questi anni abbiamo perso migliaia di unità di personale, eravamo con un ‘esercito’ già dimezzato, in crisi con le risorse presenti senza l’emergenza. Ma se già in tempo di ‘pace’ la situazione era molto difficile, ora in un periodo di ‘guerra’ lo è ancora di più”.
“La carenza di infermieri e medici negli ospedali italiani è strutturale – afferma il presidente della Commissione regionale alla Sanità  – certamente frutto di anni di tagli alla sanità. Erano troppo pochi già prima della crisi sanitaria, ma sia nella prima sia nella seconda ondata dell’epidemia non si è posto rimedio al problema. Una penuria di personale che fino a oggi era stata coperta con il precariato, straordinari, turni massacranti, spostamenti ‘tappabuchi’ da un reparto e da un ospedale all’altro. Adesso con l’emergenza Covid la situazione è diventata quasi ingovernabile”.
“Sottolineo la necessità e l’urgenza di venire incontro alle esigenze degli operatori sanitari, dai medici agli infermieri, passando per il personale ausiliario, migliorando da subito le loro condizioni di lavoro –  conclude Simeone – Serve un urgente cambio di strategia a livello governativo e regionale. E’ prioritario tutelare gli operatori sanitari, oltre che gli utenti stessi”.