FORMIA – E se fosse il gruppo consiliare di Forza Italia a salvare il mandato amministrativo del sindaco dimissionario di Formia Paola Villa? Questa indiscrezione, che circola da giorni, non è più tale alla luce di una presa di posizione formalizzata su carta intestata di Forza Italia e firmata dal capogruppo consiliare Eleonora Zangrillo. Si ignora il fatto se sia o meno una sortita personale dell’ex vicesindaco del Pd ma l’invito è partito nel primo pomeriggio di martedì, a 24 ore esatte dalle dimissioni del sindaco Villa dopo quello che ha definito il tradimento ordito dal fondatore di “Ripartiamo con voi” Maurizio Costa orientato a votare contro in consiglio comunale – qualora ci fosse stato – la delibera sulla salvaguardia degli equilibri di bilancio.
Eleonora Zangrillo è un’amica di vecchissima data del sindaco di Formia. Non sono sorelle ma come se lo fossero. Sono cresciute nell’oratorio della chiesa di San Giovanni nel rione di Mola a Formia. La Zangrillo pensa ora di diventare l’ancora di salvataggio a favore dell’amministrazione in carica. Ha firmato un invito i cui destinatari sono ben precisi: i consiglieri Consiliari di minoranza della Lega, Fratelli d’Italia-Conte, Antonio Capraro e Giovanni Costa ma non quelli di Ripartiamo con voi e del Pd e, dunque, del suo ex sindaco, Sandro Bartolomeo. Ha dato loro un appuntamento per sabato 5 dicembre, alle 10.30, presso la sala “Sicurezza” del Comune di Formia, per affrontare “con serenità e spirito costruttivo questa delicata fase della vita politico-amministrativa della Città”. Quello della Zangrillo è una chiamata alle armi che non sarà raccolto completamento alla luce dei distinguo, tanti, palesati nell’invito.
La capogruppo di Forza Italia è morotea, si ricorda di aver militato oltre un quarto di secolo fa nell’allora Ppi di Mino Martinazzoli quando scrive “La grave crisi amministrativa in corso al Comune non ci consente pause, ma ci impone di avviare un celere confronto interno, coinvolgendo anche le segreterie politiche, per verificare nei tempi dettati dalla crisi l’individuazione di un percorso lineare, in modo da costruire un progetto responsabile, affidabile ed unitario per governare la città Le esperienze del passato ci inducono a riflettere e valutare con estrema chiarezza sin da ora l’opportunità di definire in tempi brevi questo obiettivo. È evidente, altresì, che le contraddizioni vissute nel passato nelle fasi pre-elettorali devono farci riflettere per non commettere gli stessi errori.”
Se posizione potrebbe apparire contraddittoria in rapporto all’irritazione provocata da una parte del video messaggio del sindaco Villa quando lunedì aveva pesantemente in causa il collega di Gaeta Cosmo Mitrano, anch’egli di Forza Italia, solo perché è un “amico del mio traditore Maurizio Costa”. La Villa aveva coinvolto improvvisamente il temuto (da sempre) primo cittadino di Gaeta illustrando una delibera approvata lunedì mattina dalla Giunta che due ore e mezzo prima delle dimissioni deliberava (ma l’onere non spetta ad un qualsiasi dirigente o responsabile di settore) la mancata proroga delle concessioni – in scadenza il prossimo 31 dicembre – per gli impianti di acquacoltura gestiti da alcuni imprenditori gaetani. “Vediamo se il sindaco di Gaeta, amico del mio traditore Maurizio Costa, farà altrettanto”. Questa dichiarazione aveva creato un senso di imbarazzo all’interno di Forza Italia, partito al quale pensava la Villa per tentare di salvare il salvabile.
E’ tutto risolto alla luce della proposta della “volontaria” Eleonora Zangrillo”? Non è un caso, intanto, che il sindaco dimissionario abbia esternato il proposito personale di individuare una nuova maggioranza politica per andare avanti entro la settimana o al massimo entro la metà di dicembre. La professoressa di scienze naturali ha capito subito che, dopo lo sfogo contenuto nel messaggio video di oltre 14 minuti pubblicato sulla pagina facebook del comune, aveva bisogno della sufficiente lucidità per tentare di individuare il bandolo della matassa e venir fuori da una situazione che lo stesso sindaco ha contribuito a rendere politicamente più ingarbugliata in alcune delle dichiarazioni effettuate nel video post dimissioni. Paola Villa ha deciso di iniziare subito con le “consultazioni” per capire il da farsi. Ma al momento le può iniziare solo con l’apporto di due delle quattro componenti originarie della maggioranza, “Formia città in comune” e “Un’altra città”. Le altre due – Formia Vinci e Ripartiamo con voi – sono ufficialmente approdate all’opposizione e quindi i margini di manovra per il capo dell’amministrazione si sono ancor più assottigliati, se non annullati.
Per la maggioranza è emersa, al momento, solo una presa di posizione,quella del presidente del consiglio comunale Pasquale Di Gabriele che ha definito le dimissioni della Villa “un atto giusto, doveroso, leale e coraggioso. Ha preso atto che un certo percorso politico è venuto meno e a fronte di un eventuale azzeramento ci può essere una ricostruzione… Un’eventuale apertura – ha aggiunge il penalista – può partire solo su basi leali. Se non si può addivenire ad una nuova maggioranza, andremo a casa. L’onestà è anche nel prendere atto che un progetto può anche non continuare”. Di Gabriele ha avuto l’onesta intellettuale di affermare che “sì, è vero, qualche errore l’abbiamo commesso”, una frase,questa,mai pronunciata in prima persona singolare dal sindaco in ordine a due elementi numerici non riscontrabili nella prestigiosa storia politico-amministrativa del comune di Formia. Dall’entrata in vigore della legge per l’elezione diretta dei sindaci – 1993 – non è mai successo che un primo cittadino in carica perdesse dopo 30 mesi di mandato ben sei assessori e cinque consiglieri comunali . Ecco la caratteristica: non sono stati cacciati ma sono andati via volontariamente. In effetti il tradimento di “Ripartiamo con voi” e del suo patron Maurizio Costa non è stato una “manovra di palazzo” ma è maturato all’interno di una maggioranza che , ad eccezione di Di Gabriele, è rimasta sinora in rigoroso silenzio rispetto alle veemenza e discutibile dialettica, formale e sostanziale, del primo sindaco donna di Formia. Alcuni della coalizione civica, poi, non hanno gradito l’attacco personale e politico rivolto frontalmente al sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano in rapporto al quale il sindaco ha palesato sinora un gravoso ed inspiegabile isolamento istituzionale.
Da martedì mattina stanno decidendo se partecipare alle consultazioni post dimissioni la Lega, Forza Italia Fratelli d’Italia-Formia con te, Udc ed il partito Democratico-Formia Bene comune. Quest’ultima forza politica ha convocato un incontro martedì sera “per fare l’analisi della situazione e intraprendere le dovute iniziative politiche” . Il commento del capogruppo Dem Claudio Marciano è stata un’indiretta risposta anche per conto dell’ex sindaco Sandro Bartolomeo, finito anch’egli nel tritacarne mediatico per le quanto riguarda le rituali ed immancabili rivolte al recente passato amministrativo del comune da parte dell’attuale inquilino del palazzo municipale. “La coalizione del sindaco è implosa – ha dichiarato Marciano – lasciando la città in una condizione economica, sociale e politica drammatica, nel mezzo di una pandemia globale. I rimpalli di responsabilità, le improbabili frecciatine verso le precedenti amministrazioni, gli stracci che volano tra conferenze stampa e comunicati, sono completamente inadeguati alla gravità del momento. C’è ampia consapevolezza, nella città, che la responsabilità di questa situazione è equamente ripartita tra tutti coloro che hanno promosso un progetto politico sbagliato nelle premesse come nelle attuazioni. Nessuno escluso: fuoriusciti all’ultimo minuto compresi”.
Martedì sera si riuniranno, presso la clinica privata “Casa del Sole” anche i fuoriusciti dell’ultima ora, cioè i componenti del gruppo consiliare di “Ripartiamo con voi”. Li ha convocati quello che il sindaco di Formia Paola Villa aveva definito il suo traditore politico. L’imprenditore Maurizio Costa da lunedì pomeriggio sta visionando il messaggio video di un sindaco ormai fuori controllo. Alcuni passaggi potrebbero finire sulla scrivania di qualche avvocato in relazione al ruolo non svolto dal fondatore di Ripartiamo con voi” per fronteggiare la pandemia. Manca solo l’ufficialità ma sarà Costa a “vuotare il sacco” nei confronti della sua unica accusatrice. Lo farà in una conferenza stampa dopo che è stata anticipata una presa di posizione dei consiglieri Colella, Brongo e Martellucci attraverso un comunicato stampa. E invece, restrizioni anti Covid permettendo, a parlare sarà in prima persona Costa che, mutuando il glossario Dipietrista, ha fatto ricorso ad una battuta: “Che c’azzecca il Coronavirus con la crisi al comune di Formia?”. Ecco la sua filosofia pensiero. Mentre il sindaco di Formia ha litigato negli ultimi mesi con il direttore generale dell’Asl di Latina, Giorgio Casati, il manager marchigiano autorizzava la riapertura dell’ex reparto di malattie infettive dell’ospedale di Gaeta per destinarvi i pazienti del Dono Svizzero di Formia guariti dal Covid o firmava con la stessa Casa del sole” un accordo per trasferivi durante la prima fase dell’emergenza sanitaria i degenti ricoverati per patologie che non fossero legati alla pandemia. E poi lo svolgimento dei tamponi molecolari, la convenzione con la Croce Rossa del sud pontino e la donazione ai formiani delle mascherine “quando queste non si trovavano”.
Il Covid, in effetti, è stato il vero “casus belli” delle dimissioni del sindaco. La delibera sulla salvaguardia degli equilibri di bilancio non sarebbe mai stata approvata perché la maggioranza avrebbe operato – a dire delle minoranze di centro destra e del Pd – un “gravissimo tradimento”: destinare, attraverso mini variazioni di bilancio, quasi la metà dei 600mila euro raccolti in un fondo destinato alle famiglie e alle attività economiche in difficoltà per finanziare iniziative spettacolari di scarso interesse e seguito e un’inutile campagna di marketing territoriale… Il tutto in piena emergenza sanitaria. Con il senno del poi la politica avrebbe permesso al sindaco Villa di colmare un fisiologico gap in termini di esperienza amministrativa, capacità di dialogo, abilità di relazione, conoscenza e competenza. Enrico D’Angelis, dimissionario coordinatore di Formia citta in comune, avrebbe voluto dare mano al sindaco di Formia ma poi ci ha ripensato: “Non brindo e non piango. Doveva fermarsi un anno e mezzo fa. Un treno che imbocca uno scambio sbagliato non può che finire col deragliare. La cabina di regia non l’ha mai voluta sul serio e queste sono state le conseguenze”. Punto.