LATINA – Punti di sbarco del pescato, società di import/export, grossisti, grandi distribuzioni, pescherie, mercati ittici e ristoranti, nonché a bordo di unità da pesca, professionale e sportiva. Si è conclusa una complessa operazione di controllo della filiera della pesca da parte degli uomini della Guardia Costiera – sotto il coordinamento della Direzione marittima di Civitavecchia – che ha coinvolto gli Uffici marittimi di Terracina, Ponza, Formia, San Felice Circeo, Ventotene, Sabaudia e Scauri, per un totale di oltre duecento ispezioni per verificare tracciabilità e rintracciabilità dei prodotti ittici.
L’operazione a tutela della salute dei consumatori e della salubrità del pescato ha dato un “esito soddisfacente”. Unico neo accertato, attraverso sofisticati sistemi informatici di localizzazione e controllo satellitare del traffico marittimo, la rotta di un peschereccio allontanatosi oltre i cinquanta miglia nautiche (circa cento chilometri) dalla costa, contravvenendo alle limitazioni previste dalla certificazione in possesso. Il peschereccio, infatti, non avrebbe potuto navigare ad una distanza superiore alle 40 miglia dalla costa, limite previsto in ragione del tipo di unità navale e delle dotazioni di salvataggio e di radiocomunicazione presenti a bordo.
Il comandante ed armatore del peschereccio, V.I., anni 39 di origini ponzesi ma residente a San Felice Circeo è stato denunciato per inosservanza delle norme sulla sicurezza della navigazione alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Grosseto, avente giurisdizione sul primo porto di sbarco dopo l’accertamento del reato, ovvero Porto Ercole in Toscana.