Formia – Sono state pressoché rispettate nei territori di Formia e Gaeta le ordinanze di sgombero emesse nella serata dai sindaci Paola Villa e Cosmo Mitrano dopo la disastrosa esondazione del torrente Pontone nella notte tra sabato e domenica e sulla scorta dell’ultima allerta meteo, con codice “rosso”, diramata dall’Agenzia Regionale di Protezione Civile.
Il monito era stato chiaro: “Dalla tarda serata/notte del 7 dicembre e per le successive 24-36 ore si prevedono sul Lazio “precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, venti da forti a burrasca dai quadranti meridionali, mareggiate lungo le coste. In più i fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento con valutazione di allerta – come detto – di criticità idraulica rossa”.
Le due ordinanze di evacuazione hanno riguardato complessivamente un centinaio di famiglie che risiedono lungo gli argini nei pressi della foce del torrente Pontone. Per la precisione 65 residenti sul territorio di Formia – in via Canzatora, lato Napoli, via Pontone, tratto via Unità d’Italia di raccordo tra le due strade – le , rimanenti in quello di Gaeta e, più precisamente, in via Canzatora lato Roma, via Appia Lato Roma, via Pontone, via S.Angelo, via dell’Agricoltura (primo tratto di 250 metri dalla via Appia), contrada Piroli e comunque lungo i margini del torrente ad una “distanza di almeno 150 metri lineari dagli argini fino ad una nuova ordinanza di revoca per cessato pericolo”.
Molti nuclei familiari hanno trovato ospitalità presso parenti, alcuni altri invece sono state sistemate a spese dei comuni del Golfo presso strutture alberghiere (a Formia era stato individuato il Kora Park in località Mergataro) e bed & breakfast per quanto concerne Gaeta. Fortunatamente non ha piovuto così tanto da far aumentare i livelli di guardia – come si temeva – ma la situazione è stata ugualmente monitorata durante la notte dai gruppi di protezione civile “Ver Sud Pontino” di Formia e “La Fenice” di Gaeta, coordinati dagli infaticabili Antonio Tomao e Aldo Baia.
Il vero incubo è stato rappresentato dal vento di scirocco che, soffiando in mare con una velocità di 15 nodi da sud est, ha impedito ai corsi d’acqua di defluire regolarmente, come si è verificato per il torrente Pontone all’altezza della sua foce lungo il lungomare di Vindicio a Formia. Analoghi problemi di deflusso delle acque meteoriche li hanno creati in pieno centro urbano il Rio Fresco e, in località Gianola, il Rio Santa Croce che, nascendo a Spigno Saturnia dal Rio Capodacqua, attraversa parte del territorio di Scauri e dunque di Minturno.
Ma non ci sono state le esondazioni temute dall’ultima allerta meteo emessa dalla Protezione Civile della Regione Lazio. La velocità del vento purtroppo è destinata ad aumentare unitamente alle precipitazioni piovose attese in abbondanza per l’intera giornata festa dell’Immacolata.
Della situazione di grave rischio idraulico in cui versa purtroppo da anni il torrente Pontone – nella notte di Ognissanti del 2012 un’anziana donna perse la vita travolta dal corso d’acqua in piena e il marito si salvò miracolosamente – ha deciso di occuparsi in prima persona il Prefetto di Latina Maurizio Falco. Dopo l’annuncio del deputato del M5S Raffaele Trano di investire il problema anche la Procura della Repubblica di Cassino, il massimo rappresentante dello Stato in provincia ha convocato giovedì mattina i sindaci dei comuni attraversati dal Pontone, Itri, Formia e Gaeta, Antonio Fargiorgio, Paola Villa e Cosmo Mitrano oltre il presidente della Provincia Carlo Medici. La riunione non si farà in video conferenza ma in piazza della Libertà e questo è già un segnale di come il Prefetto di Latina intenda superare anni di immobilismo e di latitanza istituzionale. Ma se ci fosse la Regione Lazio sarebbe cosa buona è…giusta