LATINA – Una condanna e due assoluzioni. Ad otto dall’inizio della scandalo che coincise con l’arresto del capogruppo della Pdl alla Regione Lazio Franco Fiorito, è terminato, davanti alla seconda sezione penale del Tribunale di Roma (presidente Sabrina Lorenzo), il processo che vedeva sott’inchiesta tre consiglieri regionali del Popolo della Libertà, Lidia Nobili di Rieti, Romolo Del Balzo di Minturno e Stefano Galetto di Latina.
Per l’operazione sulle spese pazze alla Regione Lazio durante il mandato del presidente Renata Polverini l’unico ad essere stato condannato, a due anni di reclusione, è stato proprio Galetto. Insieme ad altre due persone, che avevano chiesto di essere processate in passato con il rito abbreviato, Galetto è stato condannato a due anni di reclusione con l’accusa di peculato per il denaro fatto ottenere all’Unione Rugby Pontina, in cui aveva militato e di cui era stato socio. Novantamila euro che, attraverso tre bonifici, dovevano servire a promuovere lo sport nelle scuole. La procura di Roma ha evidenziato, invece, che solo cinquemila euro, dal 1 dicembre 2010 al 24 luglio 2012, sono serviti per coprire spese effettivamente sostenute presso una tipografia. E’ rimasto un mistero la destinazione dei rimanenti 85mila euro in virtù del fatto che siano state bollate come fasulle le fatture, emesse da società in liquidazione già da due anni.
Stesso clichè per la consigliere regionale della Sabina Lidia Nobili, accusata di aver presentato al capogruppo e responsabile della contabilià della Pdl nove fatture che, risultate in gran parte false, avevano raggiunto un importo di 130mila euro. Le indagini hanno accertato, invece, che erano state contabilizzate correttamente le fatture – emesse per l’organizzazione di una serie di eventi per promuovere la candidatura della Nobili alle comunali di Rieti del 2012 – solo per un importo di 85 mila euro. Nonostante questo pesante fardello accusatorio, la Nobili è stata assolta alla stessa stregua del consigliere regionale ed ex presidente del consiglio comunale di Minturno Romolo Del Balzo.
Più lieve la posizione dell’uomo politico aurunco difeso dall’avvocato Massimo Signore. Era accusato di aver ottenuto, attraverso assegni e bonifici, il rimborso dalla Pdl per un importo di 54.300 ma allegandovi giustificativi per soli 14.579 euro. E il resto? Spese per ristoranti e alberghi senza prove che potessero rientrare nell’attività istituzionale. Una legittima soddisfazione per la sentenza del Tribunale di Roma è stata espressa dall’ex consigliere regionale Del Lazio ma anche dal suo legale difensore, l’avvocato Massimo Signore. Soprattutto in rapporto all’entità, decisamente pesante, della requisitoria del sostituto procuratore Alberto Pioletti che aveva chiesto pesanti condanne come due anni di reclusione per Del Balzo. Per l’uomo politico minturnese, dopo questa assoluzione, potrebbe iniziare una nuova stagione politica alla guida della Lega, a cominciare dalle elezioni amministrative della primavera 2020 o, quando ci saranno, le prossime elezioni regionali. Naturalmente sul carroccio in salsa traettese.