Latina – Ridisegnare l’assetto dell’offerta ospedaliera e rafforzare ancora di più quella territoriale. L’Asl di Latina pensa ad un nuovo modello di sanità in grado di offrire maggiori e più efficienti servizi ai cittadini anche dopo che sarà conclusa l’emergenza Covid.
Questa la mission verso la quale è orientato il direttore generale dell’Asl pontina Giorgio Casati che, affiancato dal direttore sanitario aziendale Giuseppe Visconti e dal responsabile del dipartimento interaziendale delle Asl di Latina e Frosinone Mauro Palmieri, punta a vincere una sfida che si annuncia culturale ed economica: evitare il ricorso all’ospedalizzazione a tutti i costi.
Casati nel corso di un incontro in video conferenza, cui hanno partecipato tra gli altri il sindaco di Latina Damiano Coletta e i rappresentanti di diversi comuni pontini, si è dichiarato determinato a potenziare, tra gli altri servizi, le Usca.
Le unità speciali di continuità assistenziale, già determinate per favorire l’aspetto terapeutico a favore dei pazienti Covid, devono essere istituzionalizzate nel futuro. Soprattutto per una diversa gestione dei pazienti affetti da cronicità. Con l’apporto del 118, dei medici di base e della telemedicina dovranno assolvere anche al ruolo della diagnostica unitamente alla rimodulazione dei Pat e al potenziamento della diagnosi per immagini con l’intento di azzerare la mobilità passiva verso altri territori. La discontinuità rispetto al passato si potrà ottenere anche coltivando una diversa idea di ospedale.
Nel corso della conferenza, infine, Casati ha annunciato l’ok della Regione per lo studio di fattibilità per la realizzazione a Formia del Policlinico del Golfo. La stessa Asl ha adottato la delibera per approntare lo studio di fattibilità, per un importo di 99 mila euro, per il nuovo ospedale di Latina. Nascerà su un’area di proprietà regionale di 13 ettari a Borgo Piave e sarà chiamato a mandare in pensione il Santa Maria Goretti. La volumetria sarà di 250mila metri cubi su un’area di 55mila metri quadrati. “I posti letto previsti sono 524 ma – secondo il Direttore Generale Casati – possono arrivare anche a 600. Totale del quadro economico dell’operazione è di 300milioni. C’è già un progetto presentato dall’associazione nazionale dei costruttori ma – ha aggiunto Giorgio Casati – se sarà modulato economicamente verso il basso – per un importo di 300 anziché di 380 milioni di euro previsti la scorsa estate – potrà servire per garantire al comune capoluogo un ospedale moderno e funzionale, non sono per l’emergenza ma anche per la rete oncologica. Questo porterà all’interno del nuovo ospedale il polo universitario dando maggior impulso quindi alla ricerca e alla sperimentazione clinica”.
“Il lungo periodo di commissariamento della sanità della regione Lazio è finito – ha tenuto a precisare Giorgio Casati -. Per questo ora bisogna guardare al futuro per abbracciare le sfide tanto in campo tecnologico, che spingono verso la concentrazione dei punti di erogazione e per dare risposte ai bisogni di salute del territorio in una logica di prossimità. Una grande fascia della popolazione ricerca le prestazioni erogabili solo in ambito ospedaliero e si sposta per ottenere questo tipo di servizio. Mentre la fascia più fragile necessita di frequenti accessi al sistema sanitario ma non di carattere ospedaliero. C’è bisogno di discontinuità resa possibile grazie agli importanti investimenti previsti sul nostro territorio con2 nuovi ospedali, 5 Case della salute e avviare la rimodulazione dei Pat”.
Il sindaco Damiano Coletta, ha aggiunto: “Per quanto riguarda la città di Latina c’era l’esigenza diffusa di un nuovo ospedale per la città. Il Covid ha imposto un cambio di passo, anche per ciò che riguarda la diagnostica per immagini e la medicina del territorio che eravamo già pronti ad affrontare. Credo che l’esperienza di Latina, come medicina del territorio, è stato premiante rispetto a coloro che hanno invece investito solo sugli ospedali”.
Il Direttore Giuseppe Visconti, ha sottolineato come: “L’occasione di oggi è stata quella di presentare un protocollo da attuare sul territorio per l’assistenza dei pazienti Covid che necessitano di assistenza sanitaria a vari livelli. I nostri clinici ospedalieri, insieme al Professor Di Somma, lavorano per la lettura dei parametri dei pazienti a domicilio. Il nostro obiettivo è quello di arrivare a curare I pazienti Covid positivi sintomatici a casa senza ricoverarli in ospedale. L’ospedale da solo non può rispondere ad un numero così elevato di pazienti per questo bisogna lavorare sul territorio. Questa è la medicina di prossimità. Vogliamo essere pronti a fronteggiare tempestivamente la terza ondata, anche se speriamo che non avvenga, ma in ogni caso non vogliamo farci trovare impreparati”.
Duro il commento del presidente della commissione sanità Pino Simeone in ordine alla proposta di Casati di prendere in considerazione il progetto dell’Ance per realizzare il nuovo ospedale di Latina: “Continuano i voli pindarici del manager Casati. Il direttore generale dell’Asl di Latina si conferma esperto in giravolte, degne di uno spericolato funambulo. Sentendo le sue parole siamo rimasti sorpresi dal nuovo cambio d’indirizzo. Evidentemente Casati ha dimenticato che Ance aveva già presentato l’estate scorsa un progetto a costo zero per il nuovo ospedale che dovrà nascere nella zona di Borgo Piave, mettendolo quindi gratuitamente a disposizione della comunità. Ma il direttore generale dell’Asl non sembra aver tenuto conto di questo progetto, preferendo avviare un percorso diametralmente opposto. Quindi quasi centomila euro che vengono sottratte dal bilancio dell’azienda e di fatto dalle tasche dei cittadini utenti, rischierebbero così di finire sperperati, in virtù del nuovo cambio di rotta materializzatosi nella giornata odierna. Prendiamo atto con soddisfazione della dichiarazione rilasciata in conferenza stampa, ma vogliamo ricordare al dottor Casati che nella pubblica amministrazione ci si esprime esclusivamente con atti amministrativi. Per questo, ci aspettiamo che alla luce dell’apertura al progetto dell’Ance, ci aspettiamo che revochi immediatamente la delibera approvata e pubblicata nella giornata di ieri e ne adotti un’altra, avviando le procedure necessarie affinché il progetto a costo zero elaborato dall’Ance venga subito preso in carico dall’Asl”.
Ad esprimere il suo apprezzamento per un atto che di fatto completa un percorso avviato durante la sua amministrazione è l’ex sindaco di Latina Vincenzo Zaccheo: “Consapevole delle carenze strutturali e sanitarie del “Santa Maria Goretti”, insieme al Direttore Generale della Asl Petti, siglai un protocollo d’intesa denominato “Latina Ospedale sicuro”, nell’ambito del quale emerse con chiarezza la necessità – condivisa dal manager sanitario- di costruire un nuovo nosocomio. Individuammo, quindi, l’area di proprietà della Regione Lazio ex Arsial a Borgo Piave, che avrebbe offerto una copertura sanitaria non soltanto alla città di Latina, ma anche alla provincia pontina. Penso all’area nord, sprovvista di strutture sanitarie all’altezza (Aprilia, Cisterna) e a tutto il comprensorio dei Lepini, orfani di strutture come quelle di Sezze e Priverno che pure negli anni avevano costituito un punto di riferimento per quelle comunità. Fu una battaglia condivisa da tutto il Consiglio Comunale di allora. Ho sempre inteso tutelare, in ogni sede, il diritto alla salute dei miei concittadini ritenendolo sovraordinato a quello fondativo della nostra Repubblica, il diritto al lavoro. Come può lavorare, infatti, un individuo che non sia garantito nella sua salute?”.
L’ex sindaco del comune capoluogo osserva di aver sempre sostenuto “l’urgenza e l’importanza di realizzare non già un semplice nosocomio, quanto un grande Policlinico universitario che traesse linfa vitale dalla presenza della facoltà di Medicina e Chirurgia presente nella città di Latina. Offrire cioè a questi ragazzi che da ogni parte d’Italia vengono a Latina per formarsi, la possibilità di godere di una moderna struttura che integri didattica e la fondamentale attività di tirocinio in corsia. Non posso dunque che essere lieto di questo ulteriore passo in avanti affinché Latina torni ad essere una città moderna e all’altezza delle sfide che ci pone di fronte la contemporaneità”.