Una Provincia avvelenata dall’amianto, la fotografia dell’ONA

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Latina – Si continua a morire e tanto, in provincia, così come in Italia. In particolare di mesotelioma e di altre patologie legate al contatto con l’amianto.

L’Ona, l’osservatorio nazionale sull’amianto, non ha peli sulla lingua nel denunciare come sul territorio pontino ci sia da anni un micidiale cocktail di nucleare – in virtù della presenza delle centrali del Garigliano e di Borgo Sabotino a Latina – di amianto. L’Ona ha reso noti ora alcuni dati. Il più importante riguarda quello dei 660 decessi solo in provincia di Latina dal 2000 in poi per patologie asbesto correlate.

La politica deve fare qualcosa e l’attivo presidente dell’osservatorio, l’avvocato Ezio Bonanni, ha lanciato un appello nel corso di una dibattuto in cui è stato fatto il punto sull’iter per lo smaltimento dell’amianto e anche sulle eventuali responsabilità per quanto riguarda le mancate bonifiche sul territorio provinciale di Latina.

L’Ona vi ha censito circa 170 casi di mesotelioma, con un trend in netto aumento, rispetto ai circa 100 casi censiti dal Dipartimento di Prevenzione per il periodo dal 2000 fino all’anno 2014. Le città più colpite dai casi di mesotelioma – secondo quanto rilevato dal presidente Bonnanni – sino a tutto il 2018, sono Latina con 30 casi; Gaeta con 25; Aprilia con 20 Formia con 15 e  Sezze con 10 casi.

“Il mesotelioma è solo la punta dell’iceberg – ha spiegato Bonanni – perché l’amianto provoca tumori polmonari, alla laringe, faringe, esofago, fegato, colon e perfino all’ovaio e per non parlare dell’asbestosi, delle placche pleuriche, degli ispessimenti pleurici e delle complicazioni cardio-vascolari”.

L’Ona ha rimarcato che, al di là dell’esempio virtuoso del Comune di Bassiano –  una realtà  in cui è stato attivato uno sportello amianto –  occorre lanciare un allarme sulle condizioni di rischio particolarmente alte per Latina, Aprilia e Cisterna. “E’ sempre più necessario adottare strumenti di ulteriore tutela ambientale – ha affermato l’avvocato Bonanni – occorre inoltre proseguire una mobilitazione, in provincia di Latina come nel resto di Italia, affinché si proceda con la bonifica e la definitiva messa in sicurezza di tutti i siti industriali dismessi, al fine di evitare rischi di contaminazione per presenza di amianto ed altri agenti cancerogeni”.