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Carcere borbonico di Santo Stefano, presentato il progetto di recupero

Ventotene – E’ stato presentato venerdì mattina il Progetto “Ventotene” per il recupero dell’ex carcere borbonico di Santo Stefano. Del restauro e della valorizzazione di questo luogo simbolo dei valori europei ha parlato Commissario di Governo Silvia Costa.

”L’ex carcere è un’occasione di sviluppo sostenibile e integrato dell’isola – ha detto Costa -. Non si tratta soltanto del recupero patrimonio culturale presente sull’isola, ma dell’avvio di diversi accordi e protocolli con università e istituti di ricerca italiani ed europei per realizzare attività di studio e culturale”.

Il progetto, che fa parte delle iniziative nell’ambito del Piano Cultura e Turismo ‘Un miliardo per la cultura’, ”nasce con Franceschini, Provenzano e Fraccaro” – ha precisato il commissario di governo Costa, sottolineando che ”l’isola è luogo simbolico per la memoria e il futuro del Mediterraneo. L’anno prossimo si celebrano gli 80 anni del manifesto di Ventotene – ha ricordato -. Nell’isola di Santo Stefano sono stati imprigionati anche molti prigionieri politici. Vogliamo farne un polo di attrazione culturale artistica e turistica nonché un prototipo per pratiche ambientali sostenibili”.

Per fare questo, ha detto ancora il Commissario di Governo, ”è necessario partire da un recupero nel pieno rispetto ambientale. Santo Stefano è un’isola abbandonata, Ventotene passa da 200 a 5000 presenze estive, ma ha carenze strutturali. A gennaio partirà la gara per la messa in sicurezza e il restauro del complesso carcerario. Entro giugno inizieranno i lavori. Il progetto dell’approdo è pronto. Mi auguro che si trovi un accordo e che si approvi presto la valutazione di impatto ambientale”.

”E’ una tappa importante per il recupero e la  valorizzazione del Carcere di Santo Stefano – ha detto in  rappresentanza del sottosegretario Fraccaro, il suo capo gabinetto  Alberto Tabacchi – Ma  il progetto – ha sottolineato – supera il carcere stesso, comprendendo la valorizzazione dell’isola e  proiettandosi nel Mediterraneo. Il Governo ha creduto in questo  progetto dall’alto valore simbolico, che vuole preservare un bene  legato all’antifascismo, all’esperienza carceraria, ella rieducazione

dei carcerati: è il crocevia per la resilienza e la ripresa, ha a che fare con la  riqualificazione ambientale e naturalistica presente nel  dibattito europeo”.

”Ventotene offre una grande ricchezza di opportunità. Per lo studio  di fattibilità, è stata garantita la partecipazione della comunità  scientifica con il contributo di personaggi del mondo accademico e  della ricerca – ha osservato Salvo Genovese di Invitalia. Altra  modalità innovativa – ha aggiunto – l’ampiamento del piano di fattibilità, sia a Santo Stefano che a Ventotene, nonché la  valorizzazione dell’ex carcere nel sistema territoriale delle due  isole”.

“E’ importante il tema dei diritti umani”, ha rilevato  Stefano Baia Curioni della Bocconi di Milano. Abbiamo immaginato un  progetto integrato fra le isole con i valori dell’Europa e il futuro  del Mediterraneo, il tema della pena e della redenzione, quello  dell’ambiente e della sostenibilità. Santo Stefano è il luogo della memoria dei valori europei.

“A Santo Stefano – si è affiancato il sindaco di Ventotene Gerardo Santomauro – si creerà un luogo  attrattivo turistico, in cui saranno attuate pratiche ambientali  sostenibili. L’isola resterà un simbolo proiettato verso il futuro, un luogo anche di meditazione. Ventotene vedrà sviluppato l’aspetto  turistico dell’ospitalità. Già dall’arrivo con la barca, e la salita verso il carcere, tutto è esperienza meditativa e intensa. Alla fine della salita si arriva in un piazzale con il museo dedicato al carcerecon fotografie e altra documentazione. Si entra poi nel Panottico, un luogo di visita e di meditazione. Quindi, il museo, dove è presente la storia di Ventotene, dal Manifesto fino alla storia dell’Europa. C’è poi un percorso naturalistico suggestivo lungo il quale verranno installate col tempo delle opere artistiche”.

“Con la sua messa in sicurezza, il restauro del Panottico serve anche ad evitarne il crollo –  ha sottolineato Francesco Collotti,  architetto dell’Università di Firenze. ”Il museo sarà un luogo  sperimentale e di ricerca – ha ribadito -. Verrà ristrutturata la Casa del Direttore, per ricavarne circa 25 – 40 posti letto per  un’ospitalità leggera. Saranno recuperate le vecchie strutture del  forno e gli ex spogliatoi del calcio per un ostello di 40 posti. La  lavanderia avrà come scopo di ospitalità artistica, una residenza  temporanea munita di laboratori. Si passerà dalla logica del monumento a quella del documento, la rigenerazione del paesaggio”.

Per Rita Biasi, dell’Università della Tuscia, ha posto l’accento sulla ”filosofia del restauro del paesaggio di Santo Stefano: il tema del Mediterraneo, della biodiversità, della transizione agroalimentare. Sarà un’occasione – ha detto – per creare una riqualificazione del tema natura-architettura. Bisogna preservare l’aspetto della biodiversità dell’isola. La sua riqualificazione deve conciliarsi con il rispetto ambientale. Innescare attività di promozione della cultura mediterranea, l’insularità, l’ambiente rurale, introdurre attività per contrastare il cambiamento climatico. L’isola deve diventare un’opportunità all’insegna dell’inclusività e della resilienza”.

https://youtu.be/-oGK6nKrOwc ( Video presentazione progetto Ventotene )

 

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