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Formia / Crisi amministrativa, il consiglio comunale della salvezza: il sindaco Villa si gioca il tutto per tutto

FORMIA – C’è da salvare una consiliatura in extremis e con gli artigli e il sindaco di Formia nella giusta consapevolezza di questa incombenza, sfiorando la violazione delle prescrizioni imposte dall’istituzione della zona rossa, la mattina di Natale si è recato nel quartiere di Castellone per visitare, presso la sua abitazione privata, un consigliere comunale di maggioranza che purtroppo non sta bene da tempo. Una visita che avrebbe fatto chiunque in un giorno importante per coltivare innanzitutto un rapporto umano e personale? Doveva essere così ma il contenuto di quella che doveva essere una visita di cortesia, violando il minimo rispetto della privacy, ha avuto una chiara connotazione politica e ha creato nei riguardi della maggioranza, chiamata ad approvare lunedì in via definitiva la salvaguardia degli equilibri pena lo scioglimento del consiglio, ma anche dell’intero consiglio comunale un mix di irritazione e di incredulità.

Il pomo della discordia è stato rappresentato da un post che un qualsiasi amministratore o cittadino comune avrebbe evitato di scrivere ed inviare. E invece il sindaco di Formia sul profilo whatsapp riservato ai 24 consiglieri comunali ha preferito andare controcorrente non tutelando al meglio il nome e la privacy di un consigliere che non sta bene. Il primo cittadino ha raccontato di essere andato a casa del consigliere Forte la mattina di Natale per ritirare le… sue dimissioni da consigliere comunale della lista “Un’altra Città”. Una situazione incresciosa che non ha tardato a provocare un senso di imbarazzo alla moglie e ai figli di Forte, dal 2018 uno dei rappresentanti più punta e più apprezzati dell’ala sinistra dell’amministrazione comunale. Più volte consigliere comunale e provinciale per conto di quello che è stata l’eredità del Pci sino alla sua trasformazione in Partito Democratico, Forte per la sua apprezzata capacità di mediazione è stato anche fidato presidente del consiglio comunale quando il sindaco di Formia era Sandro Bartolomeo. Sulla scia di questa capacità Forte avrebbe dovuto e potuto rappresentare un “quid” in termine di esperienza e capacità gestionale nel primo mandato civico al comune di Formia. E invece così non è stato.

Una risorsa, umana, politico e amministrativa, che, mal gestita dal sindaco di Formia, ha dovuto alla distanza, suo malgrado, portare i remi in barca a causa della malattia che l’ha colpito da tempo. Tutti gli addetti ai lavori sapevano della malattia di Gerardo Forte ma nel corso del tempo hanno preferito coltivare il rispetto e la tutela della privacy della persona e dell’uomo politico. Sino a quando, la mattina di Natale, il sindaco di Formia questa situazione privata l’ha data in pasto all’opinione pubblica. Ha contribuito così ad acuire due volte il senso di amarezza e di delusione nella famiglia dell’esponente politico. Soprattutto nella parte del messaggio in cui la professoressa Villa, dopo il suo “Buongiorno e sereno Natale”, ha affermato che …” Questa mattina mi sono sentita con la moglie di Gerardo Forte, purtroppo le sue condizioni sono notevolmente peggiorate. Pertanto come promesso a Gerardo, sono andata da lui e mi ha consegnato le sue dimissioni. Gerardo mi ha dato una grande lezione per il suo alto senso delle Istituzioni e il suo rispetto del Consiglio Comunale e gli ho promesso che provvederò quanto prima alla sua surroga. Sono fiera di aver avuto un consigliere di tale spessore. Paola Villa”.

Un post che ha evidenziato i tanti limiti, personali, gestionali e politici, dell’attuale capo dell’amministrazione formiana. C’è da approvare lunedì la salvaguardia degli equilibri di bilancio e, nonostante la seconda convocazione, il voto di Gerardo Forte sarebbe stato determinante per la maggioranza ancora alla ricerca di due voti (dopo il ritorno dell’ex assessore Dem Giovanni Costa) per evitare la conclusione anticipata della consiliatura. Per non correre in inutili rischi il primo cittadino ha chiamato la moglie di Forte per sincerarsi delle sue condizioni di salute ma nessuno del suo nucleo familiare avrebbe scommesso un euro che la mattina di Natale il sindaco di Formia – come ha riportato poi il diretto interessato – avrebbe osato sfidare ’istituzione della zona rossa per portare a casa le dimissioni di un consigliere comunale… che sta male. Semplicemente perché non avrebbe potuto partecipare al consiglio comunale lunedì, né in videoconferenza e tantomeno in presenza.

La moglie di Gerardo Forte è Dilva Foddai, sarda d’origine ma formiana d’adozione come la sorella Loredana (più volte delegata nelle diverse amministrazioni di centro sinistra). E’ molta nota a Formia per il suo impegno in campo culturale e musicale e – in base a quanto ha confidato a tanti amici e parenti in un giorno di Natale che non dimenticherà molto facilmente – le dimissioni del marito da consigliere comunale le avrebbe inviate personalmente lei prima di lunedì alla segreteria generale e al presidente del consiglio Di Gabriele attraverso una posta elettronica certificata. O in alternativa le avrebbe anche consegnate al sindaco Villa ma senza alcun coinvolgimento dei social. E invece il sindaco Villa ha operato questa prova muscolare – sfidando i provvedimenti governativi anti Covid e quelli (più importanti) del bon ton e del vivere civile – per avere la certezza di poter contare su un consigliere comunale lunedì pomeriggio Si tratta di Serena Cardillo, 31 anni, attuale prima dei non eletti (con 134 voti) della lista “Un’altra città” di cui Gerardo Forte il 10 giugno 2018 era stato naturalmente il più votato con 209 preferenze personali. Se la malattia non l’avesse bloccato Forte, anche se non era capogruppo consiliare, avrebbe potuto partecipare alle consultazioni che il sindaco ha avuto, all’indomani delle sue dimissioni, con le varie forze di minoranze. Con il senno del poi, se Forte avesse avuto questa possibilità, i risultati incamerati dal sindaco dimissionario sarebbero stati disastrosi così com’è poi è stato? Espressione invece della comunità di Gianola, la Cardillo “ubbidirà” ora e subito ai diktat che le imporrà la maggioranza per evitare l’arrivo del commissario Prefettizio? Certamente la sortita del sindaco Villa ha accresciuto i tanti mal di pancia che da giorni stavano già agitando la sua coalizione, insoddisfatta del fatto che le dimissioni (poi ritirate) del primo cittadino, le consultazioni con le forze politiche e l’azzeramento della Giunta hanno partorito il classico topolino: il ritorno nei ranghi del solo ex consigliere comunale di maggioranza Giovanni Costa. Nulla più.

Con la trasferta in via nel giorno di Natale il sindaco di Formia ha messo in mostra un mix di debolezza politica e di insicurezza che ora potrebbero essere acuite dalla strategia delle minoranze a rendergli pan per focaccia nel consiglio comunale da ultima spiaggia di lunedì pomeriggio e dal possibile e definitivo blocco delle trattative avviate da tempo con alcuni collaborazionisti. Due su tutti; il capogruppo di Formia Vinci Antonio Capraro e di Forza Italia Eleonora Zangrillo che sull’assestamento di bilancio che potrebbe “dare una mano” astenendosi…. magari con qualcuno degli altri due componenti del gruppo consiliare azzurro Il presidente del consiglio comunale Pasquale Di Gabriele, il cui Natale amministrativo l’ha trascorso respingendo le critiche piovutegli dai social per aver convocato la seduta di lunedì in seconda convocazione quando la stessa è stata revocata il 30 novembre, ha dichiarato di aver saputo delle dimissioni di Gerardo Forte solo attraverso il post del sindaco: “Io non sono andato da nessuna parte”. L’avvocato ha confermato invece che nelle prossime ore, nonostante le festività in corso, dovrà firmare un ordine del giorno aggiuntivo per la surroga del consigliere dimissionario Forte con il primo dei non eletti della sua lista. Dovrà essere collocato – come avviene di solito – all’ultimo posto nella già definita agenda consiliare (al 33° posto) o al primo?

Di sicuro dovrà essere votato e il ritornello e e sarà sempre lo stesso dell’ultimo mese: da chi o da coloro che dovrebbero coraggiosamente rimpinguare una maggioranza che, a microfoni e telecamere spente, non tollera più le personalistiche iniziative del sindaco Villa. Di Gabriele ha fatto sapere che farà il suo dovere sino in fondo non come un “fedele” – aggettivo che mal sopporta – bensì come un leale rappresentante della maggioranza. Deve difendere il suo incarico istituzionale – con gli annessi oneri ed onori – e ha anticipato che ora ha “l’obbligo di surrogare” il consigliere Forte e deve farlo “entro 10 giorni dalle dimissioni “, cioè dal giorno di Natale… Che tutti i nodi arriveranno ben presto al pettine l’ha fatto intendere l’ex delegato ai Lavori Pubblici della Giunta Villa, Pasqualino Forte (uno dei due assessori dimissionari espressi dall’ex lista di maggioranza Ripartiamo con voi) che del consigliere Gerardo è fratello: “Il tempo darà, prima o poi, le sue risposte” . La maggioranza teme tanto questo boomerang. Un sindaco leader e padrone della sua situazione avrebbe convocato i capigruppo delle minoranze, avrebbe esposto loro la situazione e chiesto un atto di responsabilità almeno per garantirgli il numero di cui la coalizione avrebbe potuto disporre con Forte. E le minoranze, di centrodestra e del Pd, avrebbero compreso. Senza dubbi.

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