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Gaeta / Turismo, Ass. Host: “ci saremmo aspettati maggiore ascolto e sostegno dall’amministrazione comunale”

GAETA – “La pandemia mondiale, come c’era da aspettarsi, ha causato danni incalcolabili al settore turistico e, in particolare, al comparto dell’accoglienza. Le misure governative sono state poche e insufficienti, tanto da dare l’impressione che il nostro settore venisse completamente abbandonato a se stesso. Ci saremmo però aspettati un maggiore ascolto e sostegno dall’amministrazione comunale“.

Fine d’anno, tempo di bilanci, anche per l’associazione “Host” di Gaeta”, che da qualche anno raccoglie gli operatori del settore extralberghiero (B&B, affittacamere, case vacanze) e che – con queste parole – commenta il momento drammatico che ha dovuto registrare il settore a causa della pandemia e al netto del periodo estivo che ha rappresentato uno spiraglio grazie all’apertura al turismo di prossimità e non solo.

“Per quanto in un primo momento ci fossero state assicurate misure di sostegno – spiega una nota, nella quale ‘Host’  riassume gli aspetti principali del bilancio – quali deduzioni sulle imposte comunali, alla stregua dei lidi e delle attività di ristorazione, in primis la cancellazione di almeno una rata tari. Purtroppo le nostre richieste sono rimaste completamente inascoltate”. 

Un atteggiamento di  “assoluta insensbilità” definisce l’associazione quello della politica locale che, a loro dire, ha provocato la chiusura di molte strutture ed il forte indebitamento di altre, nonostante la loro posizione strategica nel settore turisitico. “Siamo stanchi che le nostre proposte e denunce rimangano inascoltate. Stanchi – si legge ancora nella loro nota –  di subire continui controlli e minacce sul rispetto delle normative quando viviamo in una città che ha fatto dell’abusivismo degli affitti estivi, storicamente, la base di un’economia sommersa che arricchisce pochi e danneggia tutta la collettività in quanto ad immondizia abbandonata in strada e tasse non pagate”.

E concludono: “Con questo atteggiamento si stanno consegnando le chiavi di un settore strategico, dal punto di vista della creazione di lavoro e dei servizi alle persone, nelle mani di imprenditori esterni che avranno a cuore soltanto il mero guadagno e non investiranno nulla sulla visione futura della nostra città. Siamo esausti e stufi di doverci rimboccare sempre le maniche da soli ma siamo talmente abituati a farlo che ne verremo fuori migliori di prima e con una chiara consapevolezza delle mancanze di una classe politica e dirigente che farebbe bene a farsi un esame di coscienza”. 

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