FORMIA – “Nessuno deve rimanere da solo”. Ha rivelato che, all’interno della sua squadra di governo cittadino, il mantra che ha imposto è sempre stato questo. Stiamo parlando del Sindaco di Formia Paola Villa che con il 2020 vede terminare, prima della naturale scadenza, il suo mandanto amministrativo, alla luce delle dinamiche e del risultato che hanno accompagnato la votazione dell’assestamento di bilancio.
Eppure lei dietro il grande tavolo ovale della Sala Sicurezza del Palazzo Municipale, oggi, mentre parlava ad una platea di giornalisti, sedeva da “sola” – certamente di fatto per cause legate al Covid-19, come ella stessa ha chiarito, ma forse anche perchè ciò che rimane del suo progetto politico, fondamentalmente, è lei.
D’altro canto, “sola” era anche l’altro giorno – lunedì 28 dicembre – quando in Consiglio comunale ha deciso di lasciare l’aula decretando d’andare “a casa con dignità” e a nome proprio ha parlato quando ha scritto sul suo profilo social, a poche ore da questa decisione: “Formia, mia cara Formia, ho lottato fino alla fine! Ti voglio bene”.
Ma la sua squadra c’è. C’è nei ringraziamenti con i quali ha voluto sottolineare la sua gratitudine nei confronti di tutti quelli – tra collaboratori, consiglieri ed assessori – che hanno camminato insieme a lei, sostenendola, così come ce n’è una rimarcatura quando dalla stessa esclude palesemente – vale a dire non annoverandoli nella lettura dei nomi – quei “pezzi” che pian piano, nel tempo, si sono scuciti dal disegno politico che ha accompagnato la sua elezione nel 2018 – fatta eccezione per i dimissionari, a cui è andata comunque la sua riconoscenza.
Un epilogo al quale, ad ogni modo, il sindaco Villa – che tale rimarrà fino a quando il Prefetto di Latina, Dott. Maurizio Falco, non nominerà un Commissario per la città – non ha voluto riservare molto spazio sotto il profilo strettamente politico, per poter dedicare tempo a ripercorrere ciò che la sua Amministrazione, in questi due anni e mezzo, ha fatto, concentrandosi in particolare sull’ultimo “complicato, difficile e faticoso” anno caratterizzato dalla pandemia da Covid-19. Una scelta, probabilmente, legata anche alla volontà di ribattere alle accuse mossele da più parti di un’azione amministrativa carente.
Così ha ricordato la messa in sicurezza dei siti archeologici e l’accordo siglato per la gestione del “Mausoleo di Cicerone”; gli interventi sulle scuole – con la gara d’appalto per l’abbattimento e rifacimento dell’istituto “Pollione”, l’inaugurazione del nuovo asilo comunale.
Ha parlato degli impianti sportivi, dei primi tre affidamenti degli stessi, del “Mennea’s Day”e degli interventi nel parco “De Curtis” di Gianola, al Molo Azzurra, al Molo Vespucci con il recupero di altri 400 posti auto gratuiti e del rifacimento dei marciapiedi della stazione ferroviaria.
Spazio anche all’attenzione che ha riservato ai “Beni confiscati” presenti in città, in uno dei quali sorgerà – dopo la ristrutturazione – uno spazio dedicato alle persone diversamente abili, in collaborazione anche con la Caritas che potrà scegliere di stabilire lì degli ambulatori medici per le persone fragili; così come alla sua partecipazione in Commissione regionale anti-mafia, insieme agli altri Sindaci del comprensorio, dove ha consegnato una relazione con la quale ha denunciato una realtà fatta di presenze e non di infiltrazioni.
Ha ripercorso l’azione portata avanti con Acqualatina che ha portato – ad esempio – all’esecuzione di alcuni lavori nei quartieri di San Pietro, San Giulio, Santa Maria La Noce; la bitumazione di alcune strade, l’ottenimento di sessantuno fermate Cotral in città.
Si è soffermata sulla gestione della pandemia da Covid-19: i buoni spesa e i beni di prima necessità distribuiti alle famiglie indigenti, le linee telefoniche attive per non lasciare nessuno indietro – soprattutto il primo centro anti-violenza della città – i contributi per l’affitto, il materiale scolastico restituito agli studenti, la sala Ribaud trasformata in sala lauree. E poi, quella “ripartenza” ad inizio estate: quando ha autorizzato location per la celebrazione dei matrimoni civili, ha previsto l’espansione degli spazi adiacenti ai locali affinchè potessero lavorare nel rispetto nelle norme anti-contagio e ha incentivato le attività legate alla balneazione con fondi destinati alla Frz per la pulizia delle spiagge.
Ed ancora la piantumazione arborea protratta con 460 alberi solo nel 2020 e l’attivazione dei progetti legati ai percettori del “reddito di cittadinanza” alla quale su “250 hanno risposto soltanto in 34”.
Del rammarico c’è. E’ quello per qualche progetto rimasto come “sogno in un cassetto”: “L’acquisizione di Marina di Castellone, togliere i sigilli alla colonia “Di Donato” per farne una Cittadella dello Sport e – per quanto apparentemente più piccolo, ma segno di grande civiltà – vedere realizzate le altre quattro aree sgambamento cani che avevano previsto oltre la prima già inaugurata a San Pietro”.
Un discorso che ha tutta l’aria di non voler essere un addio alla politica. Ad esplicita domanda, il sindaco Villa si è detta pronta a continuare ad essere protagonista dell’attivismo politico che la contraddistingue da diversi anni a questa parte e, dunque, a prendere anche in considerazione la possibilità di rivestire ruoli che le consentano di continuare a svolgere la sua azione politica. D’altro canto – tra tanti anni – di lei e della sua esperienza amministrativa vorrebbe che – come ha detto ella stessa – si ricordasse il modo di lavorare, di mettersi a disposizione della città e non, necessariamente, una conquista in particolare.
“La politica è lavoro”, ha detto il sindaco Villa elencando parte di quello che ha svolto, auspicando per la città meno mesi possibili di commissariamento, ma soprattutto che “si abbassi tanto un clima ostico, ostile, odiocratico che c’è stato in questi trenta mesi”. Nel suo augurio alla città ci ha messo il desiderio di “tornare a parlare di politica e di temi” perchè, nella sua lettura dei fatti, durante l’ultimo Consiglio comunale “Formia non è stata scelta da dodici Consiglieri comunali”.
Nessun rimpianto però rispetto all’attività amministrativa. “Rifarei tutto dal punto di vista amministrativo, non da quello politico”, ha spiegato – con le dovute eccezioni legate all’esperienza acquisita – il Primo Cittadino che, in fondo al suo saluto alla città, cela l’auspicio di veder compiere a Formia – prima di tutto – un “salto culturale”.