FORMIA – Un arrivederci e non un addio. Paola Villa, quando si svolgeranno le prossime elezioni amministrative anticipate, si candiderà di nuovo alla carica di sindaco del Comune di Formia. Alla testa di quale schieramento non lo sa neppure la diretta interessata alla luce dell’esito della conferenza stampa di mercoledì che in un altro e più normale contesto avrebbe avuto il significato di tracciare un bilancio di fine anno amministrativo. E così non è stato. L’incontro con i giornalisti, invece, si è articolato in due momenti con altrettante caratterizzazioni.
Nel primo il sindaco ancora in carica ha pensato bene di elencare, novella Pico della Mirandola, tutti gli amministrativi adottati nel corso del 2020 dal consiglio comunale, dalla Giunta (azzerata tardivamente il 19 dicembre nel tentativo di ampliare il perimetro della sua maggioranza) e finanche dei dirigenti. E’ stato un tentativo, legittimo, di difendere l’operato nel corso dell’ultimo anno solare da parte della prima amministrazione civica della lunga e prestigiosa storia politico amministrativa. Quando gli operatori televisivi hanno rimosso i loro cavalletti e telecamere, stanchi di attendere qualche annuncio a sorpresa, lo stesso sindaco ha capito bene di tracciare una linea, di arrivare ad una conclusione: “Rifarei tutto quello che ho fatto quest’anno anche se qualche errore l’ho commesso. E ci mancherebbe”.
Il sindaco Villa ha dichiarato, alzando sempre fastidiosamente la sua voce baritonale, di aver portato al centro del progetto al servizio delle città due elementi nei confronti dei quali non ha mai derogato e mai avrebbe fatto diversamente: dignità e coraggio. Ha ammesso che i suoi problemi sono iniziati quando ha cominciato – secondo la sua versione – a mettere le pulci sui rapporti tra la sanità privata e quella pubblica o in alcuni appalti di Aqualatina nel momento in cui il comune di Formia, “per merito mio”, è entrato a far parte dell’ufficio di presidenza dell’Ato 4 e “a capire tante cose che prima il socio pubblico non avrebbe mai immaginato”. Una versione che il sindaco farebbe bene a sottoporre – sempre se sia realmente interessata – al giudizio di legittimità penale della Procura della Repubblica di Cassino.
Il tono si è fatto più dimesso nel corso della seconda parte della conferenza stampa quando Paola Villa ha preteso di essere chiamata ancora “Signor sindaco” preferendo mantenere le distanze con una stampa che da tempo le stava indicando, in assoluta buonafede e senso civico, di aver tracciato una rotta sbagliata. A cominciare dal vulnus ricercato – secondo molti – nella mancanza di una cabina di regia politica che coordinasse l’attività di una coalizione in cui c’era un po’ di tutto, dalla componente erede del Pci e del Msi a quello democristiana. “Mi sono convinta – ha risposto il sindaco – che forse questo è vero ma ho detto di no a questo coordinamento nel momento in cui non sarebbe stato libero”. Da chi e cosa non l’ha specificato.
Il carattere del commiato c’è stato, tuttavia, all’indomani del consiglio comunale che, non approvando la salvaguardia degli equilibri di bilancio, ha di fatto inaugurato la procedura per il commissariamento del Comune da parte del Prefetto di Latina Maurizio Falco. “Resto sindaco – ha detto la professoressa Villa – sino a quando lo deciderà il Prefetto di Latina. Cosa intenda ora fare, a cominciare dalla nomina del commissario ad acta sull’assestamento di bilancio, veramente non lo so”.
La sala Sicurezza che ha ospitato la conferenza stampa era un pullulare di cronisti ma chi attendeva di vedere folte e dispiaciute rappresentanze del gruppo consiliare “in uscita” o della Giunta dimissionata è stato sonoramente smentito. Hanno fatto eccezione l’ex assessore all’ambiente Orlando Giovannone, che al sindaco è legato da un lontano rapporto parentale, il fido delegato ai rifiuti Gino Forte (che non ha atteso la conclusione della conferenza stampa) e la consigliera comunale Emanuela “Manu” Sansivero. E’ stata la stessa ad anticipare il tenore della conferenza stampa: “E’ finita, e sia chiaro, non per cose fatte in modo errato da questa amministrazione, ma per tutto quello che non è stato fatto e concesso… – aveva spiegato – Per non aver messo polvere su un’ inchiesta giudiziaria dei Nas. per non aver taciuto e quindi alzato il coperchio sulle incongruenze tra i ricoverati del servizio sanitario pubblico e quello privato, per non aver concesso la gestione del servizio cimiteriale e della Formia Rifiuti Zero agli amici dell’ipotetico tredicesimo, … tredicesimo che, per votare sì, aveva chiesto tre assessori e quattro delegati. Per non aver tenuto conto dei curriculum sempre degli “amici” da assumere consegnati dopo neanche un mese dalla consiliatura, per non averla fatta passare liscia ad Acqualatina, contro la quale il comune di Formia per la prima volta si è costituita parte civile per i danni causati a più di 2000 punti in città. Per non aver sporcato il mandato piegandoti con delle alleanze improbabili che non sarebbero state credibili neanche un giorno per i nostri cittadini”.
La Sansivero prima ed il sindaco poi hanno pensato bene di alzare un polverone e di coinvolgere il capogruppo di Formia Vinci Antonio Capraro, il mancato tredicesimo che avrebbe permesso, in caso di voto favorevole sul’assestamento, al sindaco di proseguire. L’interessato ha confermato questa ricostruzione ma anche osservato dell’altro: “E’ vero ho fatto quelle richieste ma con tanto di provocazione nell’incontro bilaterale del 14 dicembre e Paola, per prima, lo sa benissimo. Nessuno di questa amministrazione uscente dice e scrive che sono stato invitato a fare un nome per la Giunta nel corso di due anni e mezzo ma ho sempre declinato le richieste dopo essere stati, come lista Formia Vinci, isolati e mai più coinvolti in qualsiasi decisione amministrativa. Questa è un verità che non piace pubblicare. Ma non fa niente”
Un fatto è certo. Paola Villa intende rimettersi in gioco (“vedo tante persone che mi chiedono di farlo”) ma i timidi applausi partiti dal fondo e nell’anonimato di una triste sala Sicurezza dicono il contrario. Almeno per il momento. Che il recinto si sia aperto e i buoi possono scappare – il riferimento su tutti va al presidente del consiglio comunale Pasquale Di Gabriele – è un timore più che fondato”.
Il sindaco di Formia, poi, ha impiegato tanto tempo al cospetto dei frettolosi giornalisti di ringraziare e salutare un po’ tutti: i suoi più stretti collaboratori (alcuni dei quali in isolamento domiciliare a causa del Covid ma la conferenza si è tenuta in presenza…), la Giunta azzerata, il fondatore del suo progetto Kristian Franzini, il consigliere Giovanni Costa (“che non mi ha chiesto di ritornare pur di dare una speranza a questa città”) e la maggioranza che le è stata vicina. Paola Villa ha peccato di garbo istituzionale e comportamentale nel momento in cui ha volutamente omesso di salutare e ringraziare gli assessori Alessandra Lardo e Lino Forte i consiglieri della lista Ripartiamo con voi Dario Colella, Ida Brongo e Lino Martellucci e lo stesso Capraro che gli hanno voltato le spalle nel consiglio del 28 dicembre. “Non posso farlo – ha aggiunto senza peli sulla lingua il sindaco di Formia – perché, a differenza della sottoscritta, non hanno agito in completa libertà”.
In un momento della conferenza stampa il sindaco ha compiuto un grande ed apprezzato esercizio di outing: “Scusatemi per i toni ma io sono fatta così – ha aggiunto – Ho forse un carattere difficile e spigoloso”. Che non sia il massimo per governare una città in cui la mediazione è una prerogativa l’ha ammesso la stessa prof che ha denunciato l’esistenza di un “clima ostile, odiocratico che c’è stato in questi trenta mesi”. Una situazione alimentata dai social – ha specificato – gli stessi che hanno permesso la sua plebiscitaria elezione due anni e mezzo fa e poi le hanno le pulci sull’ordinaria gestione amministrativa.
Il comune non è stato ancora commissariato ed il Pd teme che un ritorno di Paola Villa possa concretizzarsi nel campo progressista. Ecco la presa di posizione del capogruppo del Pd Claudio Marciano: “Paola Villa è caduta sulle piccole cose: litigi, incomprensioni, irresponsabilità reciproche. Nessun potere “forte” le ha dato la spallata perché si è trovato la strada sbarrata. Anche a me piacerebbe credere in una narrazione così semplice, ma è falsa. Post fata resurgo: sì, ma su basi razionali”.
Nei minuti che precedevano la conferenza nella centralissima via Vitruvio apriva il primo point elettorale. Il progetto, “Risorgimento Formiano”, è incarnato dall’Onorevole Gianfranco Conte. Al momento è sostenuto dalla sua lista civica Formia con te, Nuova Area e Fratelli d’Italia. Sempre che i vertici provinciali del partito di Giorgia Meloni ne siano a conoscenza e, soprattutto, condividano negli ultimi scampoli di un “annus horribilis”. Sotto ogni profilo.
VIDEO Intervista video Paola Villa, sindaco di Formia